di Marco FIORAMANTI
Anticoli Corrado, Casa dell’Ardito
“BE IDOL” – bipersonale di PAOLO BIELLI ed ELIANA PROSPERI
A cura di FRANCESCA PERTI – Testi di Francesca Perti e Franco Di Matteo
SOGNO, OR SON WELLES? ovvero IO SONO COLUI CHE MI SI CREDE.
Pensa, lettor, s’io mi maravigliava, / quando vedea la cosa in sé star queta, / e ne l’idolo suo si trasmutava.
Famoso negli annali come Il paese degli artisti e delle modelle, Anticoli Corrado è sede del Museo civico di arte moderna e contemporanea che conserva centinaia di opere, tutte rigorosamente donate da pittori e scultori, stanziali o di passaggio, arrivati fin dalla metà dell’Ottocento dal nord Europa attirati dal fascino paesaggistico della Campagna Romana.
Proprio accanto al Museo, Il Comune ha deciso di inaugurare sabato 5 ottobre uno spazio d’arte contemporanea, la “Casa dell’Ardito”, per dare nuova linfa e continuità all’antico percorso storico-artistico del paese. Titolo della mostra: “Be Idol”. La prima coppia di artisti scelta dalla curatrice, Francesca Perti – a cui è stata affidata la rassegna dei “duetti” per l’intero 2025 – è formata da Paolo Bielli ed Eliana Prosperi.
Così ci introduce la Perti nell’ampio testo di presentazione:
Un mondo abitato da gorilla, formiche giganti, corni di rinoceronte e zoccoli di capre. La mostra “Bi Idol” ci immerge in un mondo dove la bestia, nera o a colori, continua ad affascinarci come da bambini. Lei, la bestia, ci guarda da lontano, come a voler rivelare le nostre menzogne. Eliana Prosperi e Paolo Bielli ci allertano raggelandoci: gli umani possono mascherarsi e smanettare quanto vogliono, ma sarò l’innocenza degli animali a salvarci.
La scalinata Santa Vittoria conduce dalla grande piazza i visitatori all’ingresso dello spazio.
Dopo un gradito cocktail d’accoglienza nella saletta del camino, ecco apparire nella prima delle due sale gli “idoli” catartici di Paolo Bielli, decine e decine di autoritratti “in maschera”, fissi alle pareti – in tecniche miste attraverso le quali si evince la grande qualità grafico-pittorica dell’artista – o lanciati dall’artista stesso in una delle sue performance multicolori.
È Franco Di Matteo, drammaturgo e multiforme uomo di spettacolo, ad entrare nelle pieghe dell’artista:
“Tra miriadi di galassie ed iconiche divise (lacere) in cui l’infernale attrezzo della nostra brama di parole e immagini non è che un dispettoso specchio ‘ad usum’ del ‘ballo in maschara’ di cosmogoniche star, in un vortice che l’audace/mendace Paolo Bielli prova per un attimo a fermare, scanzonando e canzonando i loro volti, esasperandone espressioni, accentuando e dilatando smorfie e selfie in pantografate metamorfosi […].
Nella seconda sala le opere di Eliana Prosperi ci offrono alla vista un delizioso micro-zoo in bianco, rosso e nero composto inizialmente da fogli sparsi appesi con capocchie di spillo, e poi via via, lavori in collage su carta e su tele di varie dimensioni.
È l’artista stessa a farci da guida nel caratterizzare ogni singola opera in una fisiognomica autocelebrazione. L’animale si fa volta per volta, scena dopo scena, idolo rappresentativo di ognuna delle singole emozioni/esistenze provate e vissute dall’autrice. Già nel 1586 Giovan Battista Della Porta nel suo “Bestiario”, metteva in correlazione persone e animali, identificava una correlazione tra il carattere della persona e le linee caratteristiche del suo volto.
Eliana Prosperi è coraggiosa, scrive ancora Francesca Perti, porta con sé un carico di animali e bestie umane che sono belle ma anche fragili e vulnerabili in quanto umane. Gli animali di Prosperi diventano testimoni di una verità che noi abbiamo dimenticato. La loro stessa presenza, semplice e non mediata, ci ricorda ciò che abbiamo perduto […].
Una mostra da non perdere, aperta fino al 10 novembre (sa-do 11-18 e per appuntamento 329 3688028).
Marco FIORAMANTI Roma 6 Ottobre 2024