redazione
Cartelloni e Copertine. L’arte nella pubblicità
6 Dicembre 2024 – Open Day
Gabinetto dei disegni Apolloni e Galleria del Laocoonte
Via Margutta 53b, Roma
Riprendendo il titolo di una fortunata mostra già allestita nella fiorentina galleria Pio Fedi nel 2015, la Galleria del Laocoonte, o Laocoon Gallery come si declina nella sua doppia natura di spazio per mostre sul ‘900 italiano tanto a Roma quanto a Londra, ha voluto mostrare il meglio degli “artisti illustratori per la pubblicità e l’editoria” dove protagonisti non sono i manifesti o le copertine stampate, ma le opere e i bozzetti originali di mano dell’artista che furono all’origine della loro riproduzione meccanica.
Già nel 1965, in occasione della mostra organizzata da Attilio Rossi sul manifesto italiano nel centenario della sua produzione litografica alla Permanente di Milano, si capì che non era stata tanto l’arte moderna a creare il manifesto pubblicitario, ma proprio le divoranti necessità di comunicare velocemente ed efficacemente della pubblicità a semplificare sempre più le espressioni dell’arte moderna.
Si veda l’essenzialità della tela dipinta da Savignac per il Cinzano Soda, con solo il bianco, il blu e il rosso del marchio Cinzano, e il giallo di un rovente cielo arroventato dal solleone: l’omino blu che sorseggia la bibita rossa diventa un’immagine indelebile nella nostra mente che pavlovianamente penserà al Cinzano Soda al primo accenno di calura.
Altrettanto essenziale ma figurativamente più raffinato, cosciente dell’arte antica che domina il genio dei luoghi italiani, è Duilio Cambellotti, che per invogliare alla cura delle acque di Chianciano, suscita dalla terra antiche divinità arcaiche, flessuose dee delle sorgenti che versano il loro benefico, liquido flusso da inesauribili antiche giare di terracotta.
Elegante, apparentemente frivola, è l’arte di Umberto Brunelleschi che a Parigi compose infiniti idilli di maschere galanti in pochoirs di colorata grazia. Altrettanto graziosamente ci invita a comprare un’automobile Fiat appena uscita di fabbrica, o a degustare il cacao olandese Van Houten.
Meno noto, anche perché raro, è Primo Sinopico (pseudonimo del sardo Raoul de Chareun), illustratore di geniale essenzialità fiorito negli anni ’30: può mostrarci un elefante che porge un fiore con la sua proboscide, o un albero visto dal punto di vista degli scoiattoli che lo abitano, ma davvero speciali sono i suoi omini minuscoli e sintetici come segni tipografici. Essi sono una scherzosa, ma non meno inquietante, profezia sulla fine di ogni differenza quando gli uomini si riducono a masse formicolanti.
Un genio bizzarro come Mino Maccari non poteva certo accettare gli obblighi di decoro che una società pubblicitaria può imporre, ma proprio per questo, quando per esempio deve produrre le copertine per la rivista “Carte Parlanti” dell’editore Vallecchi, il risultato del suo anarchico estro diventa davvero sorprendente.
E ancora Pino Pascali che lavorava alle animazioni dei caroselli televisivi, di cui qui vi è un “frame” di un arlecchino danzante servito a dar gloria a dei pelati in scatola che portavano il nome del multicolore eroe della commedia dell’arte.
Cartelloni e Copertine: L’Arte nella Pubblicità che inaugurerà, nella sede del Gabinetto dei Disegni della W. Apolloni di via Margutta 53b, questo venerdì 6 dicembre con un open day dalle ore 12:00 alle 19:00.
Roma 4 Dicembre 2024