di Silvana LAZZARINO
“Attraversando il mio giardino” la mostra di Ekaterina Panikanova, l’artista russa che esplora gli orizzonti della memoria guardando alla natura.
La mostra inaugura il 20 giugno a Roma alla galleria Sara Zanin:
“un viaggio mano nella mano; Ekaterina Panikanova ci lascia penetrare nel suo immaginario in cui emozioni, ricordi fragili del quotidiano, diventano pagine significative che l’accompagnano nella costruzione del suo personale universo..”
Di memoria e tradizione, di nuove prospettive con cui riscoprire un nuovo modo di raccontare le emozioni a partire dalla natura e dai suoi luoghi più autentici, racconta Ekaterina Panikanova, artista russa che vive a Roma dove ha esposto con successo in diversi contesti restituendo nuove percezioni visive ed emotive della realtà vicina e lontana.
A metà tra pittura, installazione e collage i suoi lavori utilizzando diversi materiali tra cui creta, carta, porcellana si soffermano sull’universo legato all’individuo nel suo guardare con nostalgia al passato e con speranza al futuro entro un presente in divenire. Universo fatto di desideri e attese, sogni e speranze che la sua arte restituisce in questi ritmi espressivi dettati da rappresentazioni semplici e intense, essenziali e comunicative, ma delicate, riferite alla natura e ai suoi ricordi di bambina. Sono elementi da lei creati a partire da quanto restituito dalla natura stessa, da materiali semplici entro una prospettiva che gioca sulla combinazione anche di diverse forme a ritrovare quel senso di appartenenza alle proprie radici.
E’ la natura nelle sue molteplici espressioni di forme e colori, quale presenza che accompagna da sempre la vita dell’uomo donando energia, sostegno, ad essere il punto di partenza e di arrivo del percorso espositivo immersivo realizzato da Ekaterina Panikanova negli spazi della Galleria Sara Zanin a Roma dove ogni elemento si combina a ricreare familiarità con il paesaggio di un giardino idealizzato.
La mostra, ”Attraversando il mio giardino” curata da Marina Dacci che inaugura il 20 giugno 2019 alle ore 19.00. restituisce nuove chiavi di lettura proposte dall’artista russa con cui accostarsi alla stessa natura percependone rigore ed equilibrio, emozione e fascino, nonché quel mistero dove ritrovare il senso ultimo dell’esistenza di cui si è parte ora e nella ciclicità di un tempo infinito.
Nata a San Pietroburgo nel 1975 Ekaterina Panikanova, con la sua opera in cui elabora diversi materiali facendo uso di tecniche quali pittura, collage, unitamente all’uso di carta in riferimento ai libri, sviluppa un percorso che aiuta a recuperare quell’ascolto unico e originario che parte dal proprio viaggio interiore, con cui essere in armonia con il respiro della natura nel suo tornare al passato mantenendo lo sguardo al presente. Fonte inesauribile di energia con i suoi bioritmi capace ancora di risanare gli interventi dannosi dell’uomo, la natura nei suoi percorsi invita ad un nuovo modo di vivere l’esistenza in armonia ritrovando quell’antico legame con lo stesso individuo fatto di rispetto e mistero.
A questa nuova percezione fa riferimento la nuova opera di Ekaterina Panikanova, in cui confluiscono i passi della sua esplorazione artistica per restituire un’atmosfera immersiva quasi organica grazie all’uso di nuovi media. Questo suo racconto fatto di emozioni vicine e lontane di ricordi mai cancellati è restituito in questa passeggiata sospesa tra realtà e sogno, i luoghi della natura e il ricordo dove vengono interpellati tutti i sensi per ritrovare i frammenti del suo vissuto emozionale. Ecco che in questo cammino si ricompongono allora i frammenti della vita dell’artista che qui riprendono nuovo respiro entro un’atmosfera dove la natura restituisce i suoi suoni, bisbiglii, movimenti, profumi e colori. L’uso della pergamena a applicazioni, ritagli e collage, e poi ”…. tutti questi oggetti e manufatti diventano alberi che accolgono nidi o somigliano a funghi e a macchie di muffe distesi nel grande tappeto di terra di un giardino immaginario. Nidi portatori di vita, muffe paradigma di decomposizione: tutto è armonico nel ciclo vitale perché in natura la fine della vita è trasformazione in altra vita….”. Un giardino idealizzato che, attraverso la combinazione di frammenti di ricordi da proiettare nel presente. rimanda al senso della vita nella sua trasformazione e cambiamento, nel suo mostrare la ciclicità e l’alternarsi degli opposti come il punto in cui si mantiene quell’armonia ed equilibrio indispensabili per il futuro.
Si evince un forte sentimento di unione e appartenenza alla natura ai suoi respiri che portano co sé colori, luci e ombre dove quel filo di mistero unisce l’uomo al senso dell’esistere. Un percorso in cui attraverso la natura si recupera la cultura del proprio esistere e appartenere ad un tempo in divenire, tra il bello e il sublime, dove il bello appare nella sua incantevole armonia, mentre il sublime sopraggiunge improvviso avvicinando all’incognita di qualcosa che non si conosce, ma affascina.
Come scrive la curatrice Marina Dacci:
“Le radici sono da rintracciare negli anni trascorsi fuori Roma, in campagna, dove l’artista ha speso molto tempo a contatto con la natura.” E ancora “Il contatto vibratile e intenso con la natura, che Ekaterina Panikanova propone in mostra con chiavi formali differenti, trasmette la sua attitudine a riconciliarsi con quello che la circonda e con sé stessa.; per sentirsi viva, perché in questo suo giardino natura e cultura si fondono perfettamente”.
Di Ekaterina Panikanova ricordiamo alcune personali: Crepuscoli , z2o Sara Zanin Gallery, Roma (2014) e Torta di ciliegie nere, a cura di I.Biolchini, MIC (Museo Internazionale della Ceramica), Faenza (2014). Tra le collettive accanto a IGNITE Pop up exhibition, Pajama, Factory, Williamsport, USA (2014); C24 gallery, New York, USA (2014); Uomo e Spiritualità, group exhibition, Pieve di Sant’Eusebio, Gambolò, Milano (2015, sono Metamorphoses, Schloss Pörnbach, Germania (2016) e Isorropia Home Gallery, Milano (2017).
Silvana LAZZARINO Roma giugno 2019
EKATERINA PANIKANOVA
Attraversando il mio giardino
a cura di Marina Dacci
z2o Sara Zanin Gallery. Via della Vetrina 21, Roma; inaugurazione giovedì 20 giugno 2019 ore 19.00 – 21.00 ; 20 giugno- 31 luglio 2019 Per informazioni: tel. 06 70452261; info@z2ogalleria.it