di Silvana LAZZARINO
Verso muove evasioni visive e percettive con la mostra “Sguardo Straniero” in corso a Roma alla Galleria Sara Zanin.
Verso la sospensione e la leggerezza dove trovare il punto di unione tra finito e infinito conduce la ricerca artistica di Alessandro Roma a cogliere quei lati meno evidenti de vissuto esistenziale guardando anche alle espressioni della natura.
Artista contemporaneo internazionale dotato di gran talento e sensibilità, Alessandro Roma (Milano 1977) apprezzato dalla critica e dal pubblico per la sua originalità e capacità di emozionare facendo interagire frammenti di luci e spazi legati a luoghi inaspettati di una natura in costante divenire, attraverso un’originale e innovativa sperimentazione del segno e della forma racconta dell’uomo e dei suoi percorsi fatti di sogni e veglia, dove l’invisibile diventa visibile e l’inorganico si trasforma in organico.
A Roma presso la Galleria Sara Zanin in Via delle Vetrina, 21 è in corso un’interessante mostra a lui dedicata: Alessandro Roma Sguardo Straniero aperta fino al 24 novembre 2018 ad ingresso libero. Organizzata in contemporanea alla mostra al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, alla pubblicazione di un volume (con contributi di Irene Biolchini, curatrice della mostra del MIC, e di Marina Dacci) ed a un progetto alla Casa Museo Asger Jorn ad Albissola, l’esposizione, la seconda personale in galleria, presenta un progetto site-specific in cui sempre più stringente diventa il dialogo tra la produzione ceramica e quella pittorica.
L’opera di Alessandro Roma costruita grazie all’assemblaggio di diverse immagini e all’uso del collage con cui restituisce i volti di un percorso fantastico e irreale dove confluiscono spunti reali, si sofferma su quel paesaggio interiore, abitato da ricordi, fantasie silenziose, ricreato attraverso stralci di paesaggi reali e naturali strappati alla realtà e introiettati per essere restituiti sotto nuove forme. Forme insolite, nuove, come derivate da una dimensione immaginaria che creano una sorta di galleggiamento visivo in chi le osserva comunicando nuovi significati.
I lavori in mostra di Alessandro Roma, tra ceramiche, bassorilievi, libri e sete dipinte, dove il rapporto con la materia viene indagato attraverso l’alternarsi di pieni e di vuoti, fanno emergere quella tensione della forma e del colore con cui rivisitare il rapporto con lo spazio che si propone non più come neutro –white- ma come scambio immersivo tra opera e visitatore grazie alla realizzazione di un grande Wall drawing. Entro questa partecipazione immersiva si collocano le grandi tele realizzate proprio per gli spazi della Galleria con l’intento di creare una sorta di perdita dell’orientamento.
Questa ricercata tensione al “disorientamento” e alla dislocazione diventa anche il filo conduttore del progetto presso la Casa Museo Asger Jorn di Albissola (a cura di Luca Bochicchio) in cui tra le ceramiche e le sete, una performer interpreterà alcuni testi di Emily Dickinson le cui poesie tendono all’evasione dalla realtà per immergersi in una dimensione altra.
Il percorso espositivo dove le opere creano suggestioni visive ed emotive a contemplare la sospensione del tempo dove l’uomo può sognare e sperare; per quel che riguarda la ceramica viene esaltata la trasformazione della materia che diviene altro, da inorganica ad organica, grazie a fori, tagli e protuberanze originate dalle tecniche della cottura e dall’uso del colore
Attraverso questo percorso di segni, immagini e forme il visitatore avrà la possibilità di recuperare e dare nuova vita a ricordi, sogni, riferimenti personali e collettivi grazie alla natura che diventa punto di partenza e di arrivo.
L’arte di Alessandro Roma legando colore, materia e pensiero racconta di luoghi ed elementi appartenenti alla natura talora non immediatamente riconoscibili, lasciando spazio all’immaginazione; costante attraverso cui cercare possibili riferimenti all’universo interiore nel suo rapportarsi alla realtà vicina e lontana, presente e passata.
La nuova percezione visiva ed emotiva costruita tra presenza e assenza, realtà e immaginazione, libera da tensioni inducendo lo spettatore/ visitatore ad immergersi nel suo vissuto interiore dove si nascondono silenziosi ricordi e suggestioni.
di Silvana Lazzarino Roma novembre 2018
Alessandro Roma
Sguardo Straniero
z2o Sara Zanin Gallery, via della vetrina 21, Roma. Orario: da lunedì a venerdì 13.00 -19.00, sabato su appuntamento, fino al 24 novembre 2019, ingresso libero; per informazioni: info@z2ogalleria.it