redazione
Alessio Deli ci conduce con le sue opere in una dimensione antica ed eterea, che affonda le sue radici nell’arte rinascimentale, da lui attentamente studiata e rivisitata in chiave moderna.
Le sue muse sono figure femminili dal volto distante e diafano, caratterizzate da un mistero intangibile che riporta alla mente le donne scolpite da Francesco Laurana, dotate di una grazia quasi ultraterrena.
La bellezza ideale delle opere di Deli contrasta con il mondo contemporaneo che le circonda, ricco di difficoltà e contraddizioni, e queste sembrano osservare noi umani da un luogo distante ed enigmatico, che fa presagire un senso di rinascita. Come nelle opere di Botticelli, gli elementi naturali costellano le figure di Deli, sottolineando il loro legame con la natura e i suoi frutti, simbolo di vita e rinnovamento. L’opera dell’artista in passato è stata caratterizzata dell’utilizzo di materiali di recupero. Nella sua ricerca attuale, specialmente nella mostra Muta poesia, ad essere recuperato non è più il materiale ma l’immaginario antico, che l’artista rielabora dandogli una nuova vita. Il rapporto tra tradizione e contemporaneo è presente anche nelle tecniche con le quali l’artista si esprime.
Le sculture in bronzo sono affiancate da opere in ceramica, realizzate seguendo i passaggi usati dai Della Robbia nella terracotta policroma invetriata.
Sono in mostra anche le opere su carta che rappresentano gli studi preparatori delle opere esposte. Conclude il percorso espositivo una serie di fotografie lavorate da Deli con delle ruggini, tecnica che ne esalta l’impalpabilità̀ ma contemporaneamente rende tangibile il senso del tempo che agisce sulla materia; e tre scatti inediti delle sue opere fatte dal fotografo Pierluigi Di Pietro, che collabora da diversi anni con Michelangelo Pistoletto.
Inoltre è stato studiato con la gallerista e curatrice della mostra, Michele von Büren, un ‘quaderno
d’artista’ che riporta, come in un taccuino ottocentesco o sketchbook, appunti, schizzi e poesie che hanno accompagnato l’artista durante l’iter della mostra, dalla concezione alla fruizione. Disponibile in sole 50 copie firmate e numerate dell’artista, ogni libro porterà l’intervento artistico diretto e unico di Deli.
Alessio Deli è nato a Marino, in provincia di Roma, nel 1981. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Marino si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si è specializzato in scultura. Successivamente si abilita all’insegnamento delle Discipline Plastiche presso l’Accademia di Belle Arti a Roma. Fra le tante mostre citiamo la personale museale KORAI Incipit Memoria a Palazzo Valentini di Roma nel 2019, la partecipazione alla mostra Da Giotto a Pasolini al Museo di Palazzo Doebbing di Sutri nel 2020, e la personale Anthropocene al MacS (Museo d’Arte Contemporanea Sicilia) di Catania nel 2021. Le opere di Deli sono collocate in prestigiose collezioni sia pubbliche che private in Italia e all’estero, fra le quali il MacS, Catania; la Raccolta Civica d’Arte Contemporanea di Palazzo Simoni Fè, Brescia; il Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende, Cosenza; la Galleria Nazionale della Calabria, Cosenza; il Palazzo Municipale San Quirico d’Orcia, Siena; l’Antico Collegio Martino Filetico, Città di Ferentino; l’Università degli Studi “La Sapienza” Roma; la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo, Cosenza; ed il Parco Porporati, Torino.
Questa mostra è stata appositamente pensata per il nuovo spazio della galleria in Via Giulia 13 e il suo cambio di nome, passando da RvB Arts a Von Buren Contemporary, in quanto Alessio Deli è un’artista fondante della scuderia della galleria.
Roma 29 Maggio 2022
Ufficio stampa
Alessandra Lenzi | http://alessandralenzi.press@gmail