redazione
Con la prima pubblicazione, risultato di studi e ricerche trentennali, l’Autore, Sergio Rossi, già Docente di Storia dell’Arte Moderna alla Saqpienza Università di Roma, ha voluto sfatare il diffuso mito di Caravaggio uomo miscredente, blasfemo ed eretico, oltre che rozzo e incolto. Una rilettura attenta delle fonti e e un’accurata analisi delle opere dimostrano come l’artista, al contrario, sia stato animato da un profondo sentimento religioso, condiviso con alcune frange della spiritualità controriformata del tempo, e in grado di mettere a frutto riflessioni e stimoli culturali disparati. Caravaggio fu sempre tragicamente in bilico tra salvezza e dannazione, bene e male, luce e ombra.
Il secondo volume raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nel gennaio del 2022 in occasione dei 450 anni dalla nascita del pittore, ideato dallo stesso Rossi e articolato in dieci sessioni online, cui hanno aderito quaranta studiosi. Il 1951 citato nel titolo è l’anno della prima grande mostra su Michelangelo Merisi, allestita al Palazzo Reale di Milano, che ha segnato una svolta decisiva negli studi sul geniale e tormentato artista. Le relazioni del recente convegno forniscono molte novità su “questioni caravaggesche” non del tutto risolte e interessanti contributi di ordine iconografico. Dal mistero che ruota attorno al periodo della sua formazione alle tappe della sua travagliata biografia, dai rapporti con i familiari e con la committenza al suo tipico modus operandi, dal problema dell’identificazione delle versioni autografe all’eccezionale influenza che Caravaggio ha esercitato attraverso i luoghi e lungo i secoli.
Roma Marzo 2024