di Barbara SAVINA
Ho conosciuto il professor Antonio Paolucci nel 2010, quando ricopriva l’incarico di Direttore dei Musei Vaticani, con cui cominciavo a collaborare come operatrice didattica.
Ha dato grande valore ed impulso alla conoscenza delle collezioni vaticane, curando la formazione delle guide, sperimentando nuovi itinerari attraverso i diversi Musei, organizzando eventi culturali, finalizzati alla divulgazione e alla valorizzazione.
Divulgatore eccezionale, affascinava tutti nel corso delle conferenze, tenendo anche lezioni magistrali su Raffaello direttamente di fronte ai suoi affreschi nelle Stanze di Giulio II: grazie alle sue parole i dipinti si trasformavano in entità vive, capaci di catturare i sensi, attraverso l’armonia e l’eleganza delle linee e dei colori, coinvolgere emotivamente e stimolare la mente a nuove riflessioni.
Ho avuto l’opportunità di scambiare qualche idea con lui di persona, durante la bella mostra su Caravaggio, a cura di Claudio Strinati, organizzata sempre nel 2010 alle Scuderie del Quirinale, cui ho avuto l’onore di collaborare. Il prof. Paolucci nel 2015 poi ha accettato di presentare nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani il mio libro su Caravaggio tra originali e copie, regalandomi anche una bella recensione sull’Osservatore Romano, dal titolo Il mercato non sbaglia mai.
Non è semplice sintetizzare la carriera di uno storico dell’arte a tutto tondo come lui, al tempo stesso studioso, storico, esperto di gestione, conoscitore della normativa. Ha maturato competenza in vari ambiti, ricoprendo tutti gli incarichi possibili e divenendo modello ed esempio per professori universitari, ministri, soprintendenti e direttori di musei.
Persona elegante, dotata di ironia raffinata e disponibile al dialogo, caratteristica che distingue i grandi esperti: nonostante i suoi impegni si fermava a parlare spesso all’interno dei Musei con figure diverse, aperto al confronto.
Un giorno durante una conversazione mi ha dato un consiglio prezioso sulle mie scelte professionali, accompagnato da una frase, con cui voglio ricordarlo: “Non smettere mai di sognare”.
Penso che sia stato questo il segreto del suo successo professionale ed umano, naturale per il suo talento e la sua grande generosità, congiunti alla tenacia, ad una conoscenza straordinaria e ad un amore profondo per il patrimonio artistico del nostro Bel Paese.
Una luce per la storia dell’arte del Novecento, che continuerà a guidare il percorso di molti studiosi.
Le parole sono relative.
Grazie Prof. Paolucci! Con affetto
Barbara SAVINA Roma 3 Marzo 2024