di Enrico LUCCHESE
Storie di artisti del Settecento in Dalmazia
Ultima sponda dell’idea di Occidente nell’età moderna, la Dalmazia ha ospitato due importanti artisti veneti agli sordi della loro carriera cosmopolita: alla fine del Seicento, il giovane Antonio Bellucci, che oggi conosciamo per i cicli decorativi in Austria, Germania e Inghilterra, fu militare a Sebenico, scoprendo lì la sua vocazione d’artista; le fonti raccontano poi che a inizio Settecento Marco Ricci, rifugiatosi a Spalato dopo aver ucciso in una rissa un gondoliere, avesse imparato molto da un pittore di paesaggi, genere di cui il bellunese diverrà specialista e innovatore.
Sarà il viaggio in Dalmazia dei fratelli Adam, architetti scozzesi, accompagnati dal collega francese Clérisseau, a far conoscere all’Europa la magnificenza dell’antico Palazzo di Diocleziano, risorta come Pompei grazie alle incisioni del volume del 1763 e rinata nel gusto Adam delle residenze inglesi di Kenwood, Osterley Park, Harewood.