di Silvana LAZZARINO
Allo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni (ex aequo con Andrea Scanzi), il Premio letterario Internazionale Montefiore
Sulle orme della sua famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore, Marco Tullio Barboni, con passione e impegno si è dedicato a questa straordinaria arte come sceneggiatore e regista. Lo zio Leonida magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani, ed il padre Enzo cineoperatore, direttore della fotografia e regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher autore di film western, lo hanno stimolato fin da bambino a frequentare i set ricoprendo ruoli di comparsa come nelle lavorazioni della Baia di Napoli, Beh Hur, Barabba, Un treno per Durango e Django.
Dopo l’esordio in qualità di aiuto regista in Lo chiamavano Trinità, Marco Tullio Barboni, si dedica alla sceneggiatura scoprendo una straordinaria capacità nel cogliere e analizzare contesti e tessuto umano e sociale sottolineando le sfumature delle emozioni. La sua fama è legata a film di grande risalto internazionale interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone degli spaghetti western. La sua produzione in quanto regista e sceneggiatore vanta circa 50 fra film, film tv e cortometraggi.
Attraverso le righe di una sceneggiatura, o di un testo teatrale Marco Tullio Barboni è giunto sempre più a risultati nuovi e interessanti per raccontare le emozioni di un tempo che si dibatte tra il presente e un passato troppo lontano da cui diventa sempre più difficile recuperare certi valori. L’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza, aspetti che appartengono al pensiero e all’azione sottesi da una sottile ironia, trovano una nuova collocazione da protagonisti nel suo primo libro “…. e lo chiamerai destino” (Edizioni Kappa) dove di riflesso si parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio.
All’8 edizione del Premio letterario Internazionale Montefiore organizzata dall’Associazione Culturale “Pegasus Cattolica”, con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Montefiore Conca, Marco Tullio Barboni ha partecipato con questo suo primo romanzo nella sezione a tema libero, Libro edito di Narrativa, di Poesia o di Saggistica in lingua Italiana in vernacolo o Straniera, classificandosi al primo posto ex aequo con il giornalista Andrea Scanzi.
“….e lo chiamerai destino” opera prima di Marco Tullio Barboni, uscito nel 2015, già si trova tradotto ed immesso da tempo nel mercato americano. La versione inglese, acquistabile attraverso Amazon, ha il titolo “... and you will call it fate“.
Da quando è stato presentato al pubblico italiano nel marzo 2016, questo testo letterario ha avuto un discreto successo, aprendo peraltro all’autore lastrada per una brillante carriera di scrittore, come dimostrano i riconoscimenti arrivati anche con il secondo lavoro “A spasso con il mago. Merlino e io “ (Viola Editrice).
Scritto totalmente in forma dialogica (modalità ripetuta da Barboni anche nel suo secondo libro): esperimento raro ed indicativo della padronanza della materia da parte dell’autore, il libro di riflesso parla dell’uomo sospeso tra conscio e inconscio, dell’eterno conflitto tra consapevolezza e inconsapevolezza, aspetti che appartengono al pensiero e all’azione sottesi da una sottile ironia.
Siamo di fronte ad un dialogo impossibile quanto affascinante: quello tra il conscio e l’inconscio del protagonista, visti, nell’occasione, come antropoformizzati in personaggi del più celebrato degli spettacoli, quello della vita. Un faccia a faccia raccontato come mai prima in cui i lettori partecipano al confronto animato, sorprendente, sfrontato e rivelatore tra le due entità a cui è affidata la più grande delle responsabilità: quella di scegliere. A chi dunque la responsabilità di decidere? Resta sempre molto ardua questa decisione quando di mezzo ci sono i sentimenti, le emozioni: il destino pone innanzi ad una scelta che comporta dibattimento, sofferenza, proprio come dimostrano questi due protagonisti insoliti e avvincenti.
Restare nell’incertezza non porta da nessuna parte frenando ogni azione. Scegliere è un po’ come mettersi in gioco affrontando le insicurezze, le paure, ma alla fine un passo in avanti è forse necessario per un possibile traguardo. “Oscar e Felix danno voce al Conscio e all’Inconscio di Geroge Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusioni di colpi” spiega Maro Tullio Barboni che prosegue: “Ne deriva il racconto di una vita, metafora di milioni di altre vite, anche della nostra”.
Marco Tullio Barboni inoltre è stato tra i vincitori del prestigioso Premio Apoxiomeno 2017 a Firenze nella categoria Tv e Cinema. Chi volesse sapere altre notizie sullo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni può consultare i suo sito: www.marcotulliobarboni.com
Silvana Lazzarino Roma agosto 2018