redazione
Mercoledì 10 maggio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, inaugura la mostra Beatrice Pediconi. Presenze curata da Adriana Polveroni.
Beatrice Pediconi è un’artista multimediale che rielabora linguaggi tradizionali per esplorare processi alternativi ed approdare ad inedite soluzioni formali ed espressive impossibili da controllare completamente. La mostra Presenze proposta nella Gipsoteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea prende corpo da una serie di disegni su carta realizzati mediante una tecnica che impiega strisce di emulsione fotografiche ricavate da lavori precedenti.
Sono segni leggerissimi, quasi evanescenti che però hanno un’origine complessa. In una vasca piena di acqua, usando dei pennelli o direttamente con le proprie mani Pediconi muove l’emulsione che assume la consistenza di un velo di seta per poi posizionarla su carta per acquerello. L’acqua diviene il tramite che permette la trasformazione del materiale fotografico in strumento per disegnare, dando origine ad una tecnica sperimentale in bilico tra media diversi.
Ciò che vediamo sono le tracce di un passato trasformato, ma anche la sequenza di un racconto intimo in cui il ricordo messo a nudo si rivela nella sua fragilità dando spazio a quel che rimane. Con questo processo, solo apparentemente semplice ma che presuppone passaggi sofisticati, l’artista ci fa complici di un viaggio nella sua memoria e nell’urgenza di un presente che vuole decifrare il passato e restituirlo a nuova vita.
“La serie Nude, presente in mostra, è il risultato di una ricerca che ho sviluppato in seguito alla perdita di mio padre e che riflette sul tema del passaggio del tempo, del recupero della memoria e della trasformazione come elaborazione del lutto. Questi segni, risultato di una metamorfosi, sono testimonianza di storie rimosse e trasformate in una sorta di stratificazioni nascoste, diventando un mezzo di rappresentazione come prova della nostra esistenza” (Beatrice Pediconi).
La collocazione della mostra Presenze nella Gipsoteca della Galleria Nazionale, abitata da particolari e vibranti presenze come i volti, i corpi e le storie che si offrono al visitatore, risulta per un verso spiazzante – tanta materia a fronte di segni lievissimi – ma guardata da un’altra prospettiva, è forse proprio quello il luogo dove possono allacciarsi silenziose corrispondenze, intrecciarsi dialoghiimmaginari, e forse immaginifici. Tra passato e presente, tra ciò che era e che sarà.
Roma 7 Maggio 2023
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