Capolavori di importanti Gallerie alla Biennale di Firenze. Il Fregio di Giulio Aristide Sartorio

redazione

I pannelli presentati in quest’occasione dalla Galleria Antonacci-Lapiccirella costituiscono un importante ritrovamento di parti di un grande fregio decorativo realizzato da Giulio Aristide Sartorio in occasione dell’Esposizione Internazionale del Sempione nel 1906. Fregio destinato ad ornare la Sala del Lazio, nella quale erano esposte le tele di Giulio Aristide Sartorio, Camillo Innocenti, Umberto Coromaldi, Arturo Noci, Vitalini, Enrico Lionne, Antonio Discovolo, Pietro Mengarini, Antonio Mancini, Norberto Pazzini e Paolo Ferretti. Il fregio, dipinto “en grisaille” ad olio su tela, era composto da una teoria di pannelli, con i quali l’artista intendeva illustrare “l’energia dell’Italia nella Storia, tramite dell’idea classica al mondo moderno” ed era disegnato “per associazione spirituale come il bassorilievo del massimo tempio di Athena”.

In linea con ciò che si voleva celebrare con l’Esposizione, ovvero la grande impresa moderna del traforo del Sempione, il  tema svolto nel fregio doveva essere quello dell’apoteosi delle conquiste dell’uomo. Per esemplificarle l’artista ne aveva identificato i momenti cruciali, tra i quali il posto centrale era occupato dal Rinascimento in quanto età della riscoperta di valori umani e civili.

Nel catalogo della mostra Sartorio introduceva al significato delle sue figurazioni simboliche, svolte in una lunga fascia nella parte superiore dell’ampia sala, iniziando con l’esplicare il periodo che andava Dalla caduta di Roma imperiale e l’invasione barbarica al Rinascimento, proseguivano con Dalle grandi scoperte traverso le tristi età, al risorgere vivo della Stirpe e Dalla favola di Pegaseo, a la nuova conquista delle arti liberali e concludevano con Dal mito delle forse brute domate, alle conquiste ultime della scienza.

La galleria Antonacci Lapiccirella presenta al pubblico della 30^ Biennale questo autentico capolavoro, aquisito da collezione privata, che è da considerarsi come una delle massime prove di Giulio Aristide Sartorio, e che si propone come uno delle più importanti presenze dell’intera manifestazione tanto per il suo valore artistico quanto per il rilievo filologico che assume

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Firenze  22 Settembre 2017