di Silvana LAZZARINO
UN VIAGGIO NELL’UTOPISTICO ED ELEGANTE MONDO DELL’ARTISTA
Entro quei luoghi indefiniti dove l’immaginazione invita a cogliere il superamento di una realtà ordinaria, oltre l’apparenza, si spinge la poetica fatta di lirismo e meraviglia propria dell’arte di Marc Chagall (Liosno Vitesbk 1887- Saint-Paul-de-Vence 1985) che sapeva dare vita e corpo ai propri sogni, alle proprie fantasie, ma anche ai momenti più drammatici della sua vita espressi con forza e insolita eleganza sulla tela.
Un universo che interpretava le sfaccettature di una realtà difficile, fatta di contraddizioni da cui spesso l’individuo tenta di liberarsi. A questo straordinario artista lirico e surreale che intreccia il gusto del fantastico e del paradossale è dedicata la grande mostra di Asti in corso a Palazzo Mazzetti fino al 3 febbraio 2019. Promossa dal Comune di Asti con il Patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Asti, organizzata dalla Fondazione Asti Musei e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, l’esposizione Chagall Colore e Magia a cura di Dolores Durán Úcar, dopo la tappa coreana di Seul presso il M Contemporary Museum dove ha riscontrato un grande successo, presenta per la prima volta una selezione di oltre 150 opere del grande artista russo tra i più amati del secolo scorso, che ripercorrono le tappe più significative del suo vissuto umano e artistico dal 1925 fino alla morte.
Distribuite in sette sezioni le opere tra dipinti, disegni acquerelli e incisioni, provenienti da importanti e spesso inaccessibili tesori privati, indagano su aspetti inediti della vita e della poetica di Chagall Si tratta di opere riferite a diverse epoche della vita dell’artista: dai suoi primi lavori degli anni ’20 alla fuga traumatica dall’Europa durante la seconda guerra mondiale, fino agli ultimi anni trascorsi in Francia con un periodo negli Stati Uniti.
Le sezioni introducono nel primo periodo con le opere degli esordi realizzate in Russia,
cui seguono quelle del primo soggiorno francese per tornare nuovamente in Russia fino al 1921 dove inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale “Kamerny” di Mosca. Da qui ha inizio il secondo periodo del suo esilio, prima in Francia e poi in America negli anni Quaranta dove vivrà anche la tragedia della morte dell’amatissima moglie Bella; fino alla decisione di tornare in Francia stabilendosi definitivamente in Costa Azzurra dove Chagall recupererà il suo linguaggio poetico più rasserenato dall’atmosfera e dai colori del Midi.
Si entra a contatto con le tematiche che hanno caratterizzato la produzione dell’artista: dalla tradizione russa, legata alla sua infanzia da cui non si allontanò mai, al senso del sacro e la profonda religiosità che si riflettono nelle creazioni ispirate alla Bibbia. Si passa poi dal suo rapporto con i letterati e i poeti, rappresentato in mostra dalla raccolta di incisioni con cui tradusse in immagini i testi di Jean Girardoux e altri scrittori per il volume “I sette peccati capitali” all’interesse per la natura e gli animali unitamente alle riflessioni sul comportamento umano che trovarono espressione nelle acqueforti delle Favole come quelle di La Fontaine. Senza dimenticare il mondo del circo che lo affascinava sin dall’infanzia per la sua atmosfera bohémienne e la sua sete di libertà; e, naturalmente, il tema legato all’amore, che domina le sue opere e dà senso all’arte e alla vita.
“Marc Chagall. Colore e magia”
apre il percorso in cui viene rievocata l’infanzia dell’artista tra ricordi legati ai primi giorni di scuola, le estati trascorse a Lëzna e le visite settimanali alla sinagoga. Significativo il dipinto “Villaggio Russo” realizzato in Francia nel 1929 in cui è rappresentata la cittadina di Vitebsk, dove spesso torna con il pensiero e presente in diverse altre opere. E’ poi la volta di Parigi, dei suoi vecchi amici che ritrova e dei viaggi in Bretagna dove riscopre la bellezza della luce della natura come testimoniato nella seconda sezione Sogni, fiabe e credenze in cui si fa riferimento alle sue illustrazioni delle Favole di La Fontaine per le quali si rifà alla tradizione russa, alle icone ed ai lubki, le colorate stampe popolari accompagnate da una semplice didascalia. Accanto a queste opere si possono ammirare le illustrazioni per la Bibbia che riflettono la sua fede, la sua vitalità, la luce della Palestina e la forza spirituale in seguito al suo viaggio in Terra Santa. Oltre ad una serie di incisioni decorate a mano si possono ammirare due gouache “En route,l’âne rouge” (In cammino, l’asino rosso) e “ David et Goliath” (Davide e Golia).
Dopo un periodo di apatia in seguito alla morte della moglie Bella,
Chagall nel 1948 ritorna in Francia e scopre un nuova luce sedotto dai paesaggi di Vence: la terza sezione “Un pittore con le ali da poeta” ripercorre questa fase in cui la sua pittura riacquista vitalità come in “Mazzo di fiori su sfondo rosso” e “Grande bouquet rosso”, vere e proprie esplosioni di colori. Sono di questi anni anche i temi biblici e quelli legati al circo con clown e acrobati: “Il pittore e l’acrobata” e “Le clown” (Il pagliaccio) in cui sono raffigurati diversi animali e personaggi tra cui spicca un pagliaccio figura che suscitava una tenerezza particolare in Chagall per il ruolo comico che interpretava a dispetto di quella che l’artista immaginava fosse una vita tragica.
Questo è in particolare il mondo onirico in cui è difficile trovare il confine tra songo e realtà. L’amore, le sensazioni e le emozioni legate all’innamoramento rivivono nella sezione “L’amore sfida la forza di gravità” dove oltre ai dipinti dedicati alla moglie Bella si possono ammirare rappresentazioni di coppie di fidanzati, di amanti come “Le Rêve” (Il sogno) e “Les amoureux à l’âne bleu” (Gli innamorati con l’asino blu) o alcune scene legate al matrimonio come “Les mariés et l’ange” (Gli sposi e l’angelo).
“La Bibbia” quinta sezione presenta incisioni in cui emergono sentimenti di fede e fratellanza
attraverso raffigurazioni che, riferite alla Bibbia, mettono Chagall in contatto con le sue radici più profonde proprie dell’infanzia trascorsa nella comunità ebraica di Vitebsk; mentre nella successiva sezione sono le incisioni riferite ai Sette peccati capitali che ritrasse con ironia e affetto prendendo spunto dalla vita del villaggio natio di Vitebsk in Bielorussia.
Chiude il percorso la sezione dedicata alle “illustrazioni delle Favole de La Fontanine”:
Vollard commissiona a Chagall l’illustrazione di quest’opera vedendo nell’artista molti aspetti in comune con lo scrittore inerenti la riflessione sul comportamento umana o il gusto per le tradizioni popolari. Mucche, maiali, rane, volpi, galli, formiche realizzate da Chagall rappresentano un immaginario incantato all’altezza dei testi dello scrittore francese dalla fervida immaginazione.
Attraverso questo percorso si entra nel vivace, colorato e simbolico mondo dell’artista, un universo talora anche malinconico, animato dai personaggi più disparati sospesi tra realtà e immaginazione. Le sue opere infatti riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.
Il mondo che restituiscono questi capolavori è completamente nuovo e unico:
un mondo poetico, fantastico o sognato, in cui tutto è possibile e in cui Chagall mescola i ricordi della sua giovinezza e il suo innato senso del colore con la geometria e la decomposizione delle forme delle avanguardie. Il suo è uno stile personale difficile da classificare, che attraversa elementi del cubismo, del fauvismo e dell’orfismo, non riconducibile in particolare a nessuno dei movimenti d’avanguardia.
Silvana LAZZARINO Gennaio 2019
CHAGALL. COLORE E MAGIA
Palazzo Mazzetti. Corso Vittorio Alfieri 357- Asti. Orario; da martedì a domenica: 10.00 – 19.00. (ultimo ingresso ore 18) chiuso il lunedì; fino al 3 febbraio 2019
per informazioni: www.palazzomazzetti.it, e.mail: prenotazioni@astichagall.it