Charles Chaplin. Un mito della cinematografia internazionale nella III^ puntata della Storia del Cinema di Isabelle Adriani

di Isabelle ADRIANI

Prosegue la Storia del Cinema raccontata da Isabelle ADRIANI, attrice, giornalista, scrittrice, collaboratrice di About Art http://www.isabelleadriani.com)  http://asst.isabelleadriani@yhaoo.it) 

Non possiamo parlare di storia del cinema senza raccontare l’incredibile storia di Charlie Chaplin che ha segnato anche il passaggio dal muto al sonoro.

Charles Spencer Chaplin nasce a Londra nel 1889, da una famiglia di umili origini, la madre ha velleità canore con poco successo mentre il padre è un bevitore accanito, nonostante questo, il piccolo Charles e’ un appassionato del palcoscenico e la sua carriera comincia da bambino, come attore di musical e pantomime. Nel 1910, a 21 anni, si reca in tournée negli Stati Uniti con una compagnia di comici, e decide di rimanerci. Fa la sua prima apparizione sullo schermo nel 1913 in un film del regista Mack Sennett. 

Nel 1914 inventa il meraviglioso personaggio di ‘Charlot’: un piccolo vagabondo coi pantaloni larghi e sformati, scarpe enormi, bastone e bombetta.
L’attore inglese mette a punto uno stile di recitazione del tutto personale, derivato dai clown circensi e dai mimi, in cui combina l’eleganza acrobatica, la ricchezza gestuale e l’ espressività facciale con un infallibile senso per i tempi comici.
E Charlot diventa il simbolo universalmente riconosciuto di un’indistruttibile individualità capace di sopravvivere ad ogni avversità e persecuzione, nel nome di una giustizia superiore ed imprescindibile che lo salva sempre dalle situazioni più incredibili. Tale ruolo gli valse l’etichetta di attore tragicomico.

Ma torniamo per un attimo al passaggio da muto a sonoro; Chaplin reagì polemicamente all’avvento del sonoro nel cinema, facendo rimanere muto il suo Charlot in Luci della città e Tempi Moderni.

Nel corso della sua carriera, Chaplin ha interpretato il ruolo del vagabondo Charlot, famoso in tutto il mondo, in più di settanta film anche insieme alla United Artists (la casa fondata da lui stesso nel 1919 con Douglas Fairbanks sr., D. W. Griffith e Mary Pickford): “La donna di Parigi” (di cui è solo regista), “La febbre dell’oro” e “Il circo negli anni ’20”; “Le luci della città” e “Tempi moderni” negli anni ’30; “Il grande dittatore” (travolgente satira del nazismo e del fascismo) e “Monsieur Verdoux” negli anni ’40; “Luci della ribalta” nel 1952..

Tra i film più importanti diretti, prodotti o interpretati da Chaplin ricordiamo Il Vagabondo (1915), Il Monello (1921), Il Pellegrino (1923), La Febbre dell’Oro (1925), Il Circo (1928), Luci della città (1931), Tempi Moderni (1936), Il Grande Dittatore (1940), Monsieur Verdoux (1947), Luci della Ribalta (1952) e Un re a New York (1957). Chaplin fu poi sceneggiatore, regista ed interprete de La contessa di Hong Kong (1967).

Ma il suo talento non si ferma alla recitazione, il genio poliedrico e’ anche compositore delle colonne sonore della maggior parte dei suoi film tanto che vincerà un’oscar per la musica di Luci della Ribalta nel 1972, un capolavoro della cinematografia mondiale che a mio parere vale ben più di un Oscar per la sola musica, ma forse all’epoca, non perdonarono a Chaplin di essere passato da mimo della satira tragi-comica di Charlot ad interpretare il profondissimo vecchio Clown Calvero che tenta di infondere fiducia nella ballerina Claire Bloom, sciorinando, in realta  i suoi numerosi ed incredibili talenti.

Dopo oltre 70 film dedicati a Charlot, Chaplin volle abbandonare il personaggio che lo aveva reso famoso per dedicarsi ad altri ruoli quali l’indimenticabile dittatore ne ‘Il Grande Dittatore’, sarcastica parodia del nazismo in cui vennero utilizzate tutte le risorse della registrazione sonora, e che segna proprio il momento della transizione fra muto e sonoro.

Tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta, nel pieno del maccartismo, Chaplin fu criticato per le sue idee politiche giudicate eccessivamente di sinistra: lasciati gli Stati Uniti nel 1952, si stabilì definitivamente in Svizzera.
Nel 1972 tornò per un breve periodo in America per ricevere alcuni premi, tra i quali finalmente l’ Oscar.

Creando i suoi personaggi, Chaplin unisce magistralmente satira e pathos, rivelando una profonda sensibilità nei confronti del pubblico e dei suoi stessi personaggi che fa vivere fra questi due opposti, pieni di emozioni profonde ed indimenticabili per il pubblico di ogni epoca.
Anche la sua vita privata e’ stata oggetto di numerose polemiche a causa di 4 matrimoni e una decina di figli, ma nulla offusca la sua stella che brilla ormai da quasi un secolo e che ispira tutti noi attori e tutti coloro che lavorano dell’entertainment business e che sognano di lasciare un segno nella storia del cinema, come ha fatto lui con i suoi talenti, mai sciorinati o sbandierati, ma al contrario, ‘indossati’ con nonchalance come la sua indimenticabile bombetta.

Illustrazione : opera di Isabelle Adriani esposta  a New York  presso la New York Film Academy