Chiude il 6 Ottobre la grande mostra “Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna”.

redazione

Galleria Nazionale delle Marche: settimana finale per ammirare la mostra-record su Barocci

Curata da Luigi Gallo (Direttore della Galleria delle Marche) e Anna Maria Ambrosini Massari (Docente di Storia dell’Arte moderna all’Università di Urbino), con Luca Baroni e Giovanni Russo, la mostra porta per la prima volta a Urbino le opere di uno dei suoi figli più illustri: Federico Barocci (1533-1612).

Federico Barocci, Visitazione, 1583 – 1586, Chiesa Nuova Santa Maria in Vallicella, Roma

Pittore, straordinario disegnatore e innovativo incisore, per quasi un secolo Barocci segna la scena artistica italiana ed europea. Nonostante la scelta, inconsueta all’epoca, di restare nella sua città natale, lontana dai grandi centri culturali e mecenatistici, egli riesce a imporsi con tenace fatica come il più ammirato, richiesto e pagato autore di dipinti sacri della seconda metà del ’500.

Per la città ducale, Federico Barocci ha sempre rappresentato un debito di riconoscenza, perché la sua figura umana e artistica è di straordinaria importanza: con la sua opera egli chiude idealmente la grande stagione del Rinascimento urbinate, dominata da artisti del calibro di Piero della Francesca, Bramante e Raffaello, offrendo le primizie di una pittura nuova che caratterizzerà l’Età Barocca. Non a caso il primo direttore di Palazzo Ducale, Lionello Venturi, aveva in animo di organizzare una mostra monografica, annunciata in occasione dell’apertura del museo nel maggio 1913. L’evento poi non ebbe luogo e solo oggi, a oltre 110 anni di distanza, il museo dedica una esposizione al grande pittore marchigiano.

Federico Barocci, Fuga di Enea da Troia, 1598, Roma, Galleria Borghese
Federico Barocci, Studio di Figure, Firenze, Uffizi

Grazie a un insieme di prestiti provenienti da principali musei nazionali e internazionali che arricchiscono la collezione già molto importante della Galleria Nazionale delle Marche, la mostra, di taglio monografico, raccoglie oltre 80 tra dipinti e disegni di Barocci, illustrando tutte le fasi della sua lunga carriera.

Un’altra novità il percorso artistico del maestro urbinate viene presentato secondo un ordinamento tematico, volto ad approfondire le peculiarità della sua produzione inserendola nel contesto della grande arte del Cinquecento e del Seicento.

«Per la prima volta in Urbino – dice il Direttore Gallo, un’ampia mostra monografica illustrerà l’opera di uno dei massimi pittori italiani: Federico Barocci. L’inconsueta scelta dell’artista di restare nella città natale, pur avendo conosciuto i centri maggiori dell’arte italiana, e in particolare Roma, non gli impedì di diventare famosissimo e ottenere importanti committenze da tutta Italia e non solo. Articolata in sezioni tematiche, la mostra ospiterà eccezionali capolavori provenienti dai musei di tutto il mondo e sarà impreziosita da un ampio focus sui disegni dell’artista che dimostreranno lo studio lungo e accurato che precedeva la realizzazione di ogni sua opera. Inoltre è significativo che nell’anno in cui Pesaro è Capitale Italiana della Cultura, Urbino sia protagonista di questo evento, proponendo una mostra dedicata a uno dei suoi figli più illustri. Nel segno di Federico Barocci, Palazzo Ducale ha elaborato un ampio progetto culturale al fine di raccontare la sua storia, unica per la varietà e l’importanza di un patrimonio artistico che, sotto l’egida del Ministero della Cultura, siamo chiamati a trasmettere alle generazioni future».

Roma 29 Settembre 2024