di Silvana LAZZARINO
A Forlì, ai Musei di San Domenico, a settembre la grande fotografia italiana e internazionale con la mostra “Civilization: Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere”
Il progresso tecnologico e scientifico che in questo secolo ha permesso di raggiungere livelli insperati in diversi ambiti dalla scienza alla fisica, dalla medicina all’industria, se da una parte ha migliorato la qualità della vita velocizzando azioni e pensieri, dall’altra ha reso le relazioni sempre più difficili creando distanze e separazioni, senza dimenticare i danni causati all’ambiente e di conseguenza alla salute dell’uomo. Parlando ad esempio di internet e dei sistemi di connessione si è arrivati a comunicare stando a migliaia di chilometri di distanza da pc o smart phone ottimizzando in termini di tempo e risultato incontri e attività, ma si è sempre più rimasti soli, privati di quella condivisione e ascolto profondo che in particolare può restituire il guardarsi direttamente negli occhi stando in presenza.
A parlare della contemporaneità tra sviluppo e innovazione, solitudine e mancanza riferita al XXI secolo, è il percorso espositivo Civilization: Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere dedicato alla fotografia nazionale e internazionale che si svolge a Forlì presso gli spazi del Museo di San Domenico (Piazza Guido da Montefeltro, 12) dal 17 settembre 2022 all’8 gennaio 2023. Trecento immagini di oltre 130 fotografe e fotografi provenienti da cinque continenti, restituiscono un racconto per immagini a scandire i punti di forza e le criticità della civiltà planetaria di questo secolo vista quale grande impresa collettiva volta a generare opportunità e scoperte, e anche a rivelare pericoli e rischi per l’incolumità dell’esistenza della stessa umanità.
Curata da William A. Ewing e Holly Roussell con Justine Chapalay e co-prodotta dalla Foundation for the Exhibition of Photography (Minneapolis/ New York/ Parigi/ Losanna) e dal National Museum of Modern and Contemporary Art of Korea di Seoul, in collaborazione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la mostra rispetto alle precedenti tappe di Seoul, Pechino, Auckland, Melbourne e Marsiglia, in questa di Forlì si presenta più ricca al fine di confermare il ruolo che la città negli ultimi anni si è ritagliata quale polo di produzione culturale all’interno del prestigioso circuito delle più importanti mostre fotografiche.
Attraverso il linguaggio universale della fotografia guardando alle grandi conquiste tecnologiche, agli interventi dell’uomo sull’ambiente, ai grandi fenomeni di aggregazione e ai movimenti fisici ed immateriali che caratterizzano il mondo in cui oggi l’uomo vive, si è portati a soffermarsi sui temi chiave della contemporaneità che afferiscono alla sfera sociale e relazionale, all’ambiente e a quel bisogno dello stesso uomo di andare oltre, ansioso di dominare e controllare ogni aspetto a lui intorno, specie in questi ultimi venti anni.
Attraverso le tematiche affrontate nelle otto sezioni della mostra che si soffermano sulle trasformazioni del tessuto urbanistico, sulla difficoltà a mantenere relazioni autentiche, sulla disgregazione sociale, e altro, viene restituita una panoramica esaustiva sulla contemporaneità grazie alla partecipazione dei nomi di spicco della fotografia contemporanea nazionale compresi nomi internazionali quali: Edward Burtynsky, Candida Höfer, Richard Mosse, Alec Soth, Larry Sultan, Thomas Struth, Penelope Umbrico e altri. Tra i nostri autori accanto a Olivo Barbieri, Michele Borzoni, Gabriele Galimberti e Walter Niedermayr sono Carlo Valsecchi, Massimo Vitali, Luca Zanier e Francesco Zizola.
Nella sezione dedicata alle grandi metropoli “Alveare/ Hive” a raccontare le città moderne ed i complessi flussi delle attività umane entro contesti in costante mutamento, sono gli scatti di Robert Polidori e Pablo López Luz, ma anche quelli a cura di Philippe Chancel che immortalano gli edifici iconici come la Burj Khalifa Tower e di Olivo Barbieri dove campeggiano le Torres de Satélite.
“Soli Insieme/Alone Together” è la sezione dove è dato spazio alle relazioni sempre più effimere che si affidano alla digitalizzazione: accanto ai ritratti di Pieter Hugo e di Katy Grannan, sono le immagini realizzate da Adam Ferguson che riprendono soldati mentre comunicano attraverso Skype.
Tutto quello che appartiene ai movimenti visibili e invisibili delle persone, delle merci e delle idee attraverso il mondo contemporaneo e l’impatto d questi sugli individui sono il tema della sezione ”Flusso/Flow” che vede accanto a Carpoolers di Alejandro Cartagena, le immagini degli aerei di Mike Kelley e Jeffrey Milstein o i containers di Alex MacLean. Ai grandi eventi collettivi, come anche alla pubblicità si rivolge la sezione “Paersuasione/Persuasion” con le fotografie di Mark Power e Nick Hannes, di Robert Walker, Andrew Esiebo, Lauren Greenfield e Priscilla Briggs. Alle varie tipologie di autorità e alla volontà di dare ordine e struttura al nostro sviluppo futuro fa riferimento la sezione “Controllo/Control” dove sono presenti autori quali Lynne Cohen, Philippe Chancel e Luca Zanier.
Al fenomeno della disgregazione sociale da cui derivano i conflitti tra gli individui, fa riferimento la sezione “Rottura/Rupture” con gli scatti di Mandy Barker, Xing Danwen e Penelope Umbrico, che invitano a prendere coscienza riguardo i fallimenti della civilizzazione. Sono presenti solo in questa esposizione, le immagini di due eventi capitali quali la pandemia e la guerra in Ucraina che hanno fatto luce sulle fragilità e i rischi della civiltà contemporanea.
Dalle immagini legate alla paura e all’incertezza si passa a quelle riferite al divertimento e alla spensieratezza con la sezione “Fuga/Escape” dove sono gli scatti con i parchi giochi a firma di Reiner Riedler. o con le spiagge affollate di Massimo Vitali e Zhang Xiao, immagini che si soffermano sulla questione del tempo libero e dei momenti ricreativi mettendo in luce le contraddizioni e i paradossi dell’industria del divertimento.
A chiudere il percorso è la sezione” E po/Next” dove viene evidenziata la rapida evoluzione globale che sta caratterizzando il mondo del XXI secolo, attraverso le immagini avveniristiche di Valérie Belin, Simon Norfolk e Vincent Fournier e del più grande radiotelescopio del mondo di Michael Najjar
I responsabili del coordinamento dell’edizione forlivese Walter Guadagnini, Monica Fantini e Fabio Lazzari così hanno dichiarato:
“Il tema implicito di Civilization è quello delle relazioni tra esseri umani e delle conseguenze inevitabili che ogni scelta individuale e collettiva è destinata ad avere in un contesto in cui gli individui vivono in modo sempre più interdipendente e interconnesso. Per questo Civilization rappresenta in modo paradigmatico la volontà di utilizzare il linguaggio universale e potente della fotografia come strumento prezioso per la riflessione che il festival del Buon Vivere propone sui temi della relazione come elemento centrale per la progettazione della società del presente e del futuro”.
Silvana LAZZARINO Roma 17 Luglio 2022
“Civilization: Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere”
a cura di William A. Ewing e Holly Roussell, con Justine Chapalay
Musei di San Domenico. Piazza Guido da Montefeltro 12 – Forlì
Per informazioni e prenotazioni tel. 0543.36217 mostraforli@tosc.it, www.mostracivilization.it
17 settembre 2022 – 8 gennaio 2023