Claudio Marullo (Catania, 1952 – 2007) la figura e l’opera di un artista da rivalutare

di Gaetano BONGIOVANNI

Con questo breve scritto vogliamo ricordare il pittore catanese Claudio Marullo (1952 – 2007), autore di tele – quasi sempre di grande formato – e figura di spicco della cultura artistica etnea dalla metà degli anni ’70.

Allievo al Liceo artistico etneo di Antonio Brancato, Carmelo Signorelli e soprattutto di Matteo Barretta, partecipa alla X Quadriennale romana, nella mostra su La nuova generazione, allestita al Palazzo delle Esposizioni nella primavera del 1975, selezionato da una commissione formata, tra gli altri, da Enrico Crispolti, Renato Guttuso, Mario De Micheli, Bruno Munari e Pericle Fazzini[1].

Tra Marullo e Crispolti si instaurerà un sodalizio intenso e duraturo, sin dalla personale intitolata Il teatro ironico di Claudio Marullo, allestita nel 1985 a Macerata, nella Pinacoteca Comunale[2]. Per Crispolti la “fabula” marulliana appare trapassare

“dal livello del riscontro mentale, dell’immaginario riflesso e decantato, a quello dell’affronto più diretto e precario … la deformazione è ironia e passione insieme[3],

un mondo figurativo reinterpretato in chiave pop.

1 – Claudio Marullo, Il re del vizio, 1982, olio su tela, 160 x 70 cm., Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi.
2 – Claudio Marullo, Il silenzio in equilibrio, 1982, olio su tela, 130 x 140 cm., Bagheria, Museum: osservatorio dell’arte contemporanea in Sicilia.

Per molti artisti del Novecento – e maggiormente del secondo Novecento –  l’esigua presenza nel collezionismo pubblico lascia scaturire notevoli problematicità per la conoscenza, la conservazione e la fruizione del patrimonio.

Claudio Marullo è presente solo in poche realtà museali quali, ad esempio, i Musei civici di Macerata (con l’opera del 1982 Il re del vizio); un dipinto della medesima serie tematica medievaleggiante, pure del 1982, si trova invece al Museum di Bagheria (Palermo). In queste opere la pittura di Marullo assume singolari cadenze:

“gli spunti e le estrapolazioni si dislocano campeggianti sul piano di rappresentazione con nitore grafico e di colore, conferendo al richiamo simbolico, alla rimemorazione, il risalto emblematico dell’iconicità araldica[4],
3 – Claudio Marullo, Specchio marino, olio su tela, già Roma, coll. Crispolti – Crescentini.

mentre un diverso impegno il pittore catanese palesa in Specchio marino, appartenuto alla raccolta Crispolti Crescentini. Presso la nuova Galleria Comunale d’arte moderna e contemporanea di Messina, la Gamm, della quale è stato pubblicato da poco l’imponente catalogo generale delle opere[5], figura il suo dipinto Excelsior grand hotel del 1997.

Nello spazio non ridotto della tela – 120 x 160 cm. – Marullo dipinge l’albergo a guisa di un grande libro aperto che sventaglia al fruitore, invitandolo a sviluppare la sua fantasia, immaginando le tante storie che si celano dentro.

4 – Claudio Marullo, Excelsior grand hotel, 1997, olio su tela, 140 x 120 cm., Messina, Galleria Cumunale d’arte moderna e contemporanea, Gamm.

Il contesto notturno sottolineato dai toni freddi, bluastri, variati tra l’azzurro e il blu notte viene intercalato da materiche striature nere. Solo tre finestre segnate dal colore verde infrangono il ritmo monotono del quadro: pertanto il lettore è sollecitato a ipotizzare le situazioni presenti nelle tre stanze in contrapposizione a tutte le altre, uniformate dal buio dormire. Un’ opera in cui Marullo ben svela ancora il suo approccio pop-concettuale, caratterizzato dall’uso di una materia pittorica corposa.

Gaetano BONGIOVANNI    Palermo 2 maggio 2021

NOTE

[1] Cfr. X Quadriennale nazionale d’arte: la nuova generazione (Roma, Palazzo delle Esposizioni, marzo-aprile 1975), Roma 1975.
[2] E. Crispolti, Il teatro ironico di Claudio Marullo, Macerata, Pinacoteca e musei comunali, 1985.
[3] Brano antologizzato in Tracce e segnali, a cura di G. Salvo Barcellona, G. Di Piazza, G. Bongiovanni, Palermo 1991.
[4] L. P. Finizio, L’affabile ironia di Claudio Marullo, in “DS/85 Centro documentazione ricerca artistica contemporanea L. Di Sarro”, Roma 1985.
[5] Dal patrimonio comunale di Messina alla Gamm: dentro e fuori le mura, catalogo generale delle opere a cura G. Famà,   Messina 2019 (stampa 2020), p. 215. La scheda dell’opera è stata redatta da K. Giannetto.