di Franco LUCCICHENTI
Quadri di una esposizione
Ho sentito qualche giorno fa il brano di Musorgskij “Quadri di una esposizione” composto sotto la suggestione della mostra di dipinti dell’amico Viktor Hartmann a San Pietroburgo (fig. 1).
In seguito alle Scuderie del Quirinale ho visto la bella “esposizione” dell’arte napoletana dell’Ottocento (fig. 2). Mi sono chiesto se potesse esserci un qualche rapporto tra musica e pittura.
La musica di Mussorgskij presenta una SUGGESTIONE derivata dalla pittura.
La mostra al Quirinale ha una sua nascosta, silenziosa ARMONIA. Il tempo della musica è scandito dalle note (fig. 3).
La suite è composta da quindici brani, dieci ispirati ai quadri, cinque rappresentano il movimento del visitatore da un quadro all’altro.
La musica si MUOVE nel tempo dell’esecuzione, l’ascoltatore viaggia FERMO (fig. 4).
Nella visita della mostra alle Scuderie il visitatore segue un itinerario nello spazio e si MUOVE nel tempo, ma non SENTE armonie.
Il quadro è muto, la musica non si vede (fig. 5). Ma una recondita sostanza fonde nella mente VEDERE e SENTIRE.
L’itinerario al Quirinale è mosso, dai bei paesaggi di serena, limpida luce al Vesuvio minaccioso che apre le porte degli inferi, al cretto NERO di Burri nell’ultima sala che sembra chiudere al futuro (fig. 6).
Dopo il SILENZIO.
I brani di Mussorgskij sconnessi, sorprendenti, avvincenti riflettono, creature del CASO, la discontinuità affascinante della mostra. Dopo il SILENZIO. Le due esperienze fondono in una misteriosa alchimia della mente spazio, tempo,visione, suono.
Franco LUCCICHENTI Roma 5 Giugno 2024