di Giulio de MARTINO
L’intensa e suggestiva esposizione dei dittici di Karin Kneffel (Marl, Germania, 1957) riempirà le sale di Gagosian a Roma fino al 14 gennaio 2023.
Sono grandi tele, dipinte ad olio, che si ispirano alle figure sacre del primo Rinascimento del Nord. Erano sculture antiche in legno policromo. Ora – dipinte senza veli e aureole, prive di simboli religiosi – diventano volti e primi piani, ingrandimenti uniti in coppia, di una donna e di un bambino che interrogano il visitatore con sguardi diversi.
Nella mostra “Face of a Woman, Head of a Child” Karin Kneffel – docente di pittura presso la Kunstakademie di Monaco e artista di rilievo dal 1984 – imposta la sua pittura partendo dalla fotografia e dalla storia dell’arte.
Per decenni ha fotografato le sculture lignee a scopo di studio: per indagare la diffusa devozione religiosa di fine Medioevo, in cui emergevano ideali umanistici e nuove sensibilità psicologiche.
Ora i volti della Madonna e del Bambino vengono estrapolati dal contesto sacrale e separati con il «taglio cesareo» della sintassi artistica. Ora la donna e il bambino sono uniti da una marcata somiglianza fisica, ma la distanza dei loro sguardi si è accentuata e i loro volti si orientano verso il mondo in modi diversi.
Sfocature e sfumature cromatiche allontanano lo sfondo e lasciano emergere il viso nella sua complessità e naturalezza. Il volto racconta una storia. Sulla tela, dalle simmetrie dell’intaglio emergono le irregolarità della materia. L’ingrandimento, da espediente tecnico, diventa attenzione analitica, espansione surreale e la fotografia passa la mano alla pittura.
La madre e il bambino vivono in mondi diversi, che si incontrano per tangenza e si rispecchiano l’uno nell’altro. Ma poi restano irreparabilmente distanti e distinti.
La mostra include anche dipinti provenienti da altri cicli dell’artista (le nature morte, la frutta, gli interni) prevalgono però le coppie di volti.
Tra questi, una coppia non evoca accostamenti ultraterreni e religiosi. Si tratta di una donna e di un bambino dei nostri giorni: una giovane madre con il figlio amici dell’artista. Rappresentano la Germania nuova antropologicamente: multietnica e multiculturale.
L’elemento religioso della Sacra maternità viene annullato. Lo sguardo del bambino è indirizzato verso il mondo, e non più verso la madre. La sua domanda parla al padre. O a chi lo guarda. La madre rimane come archetipo nel tempo, ma la pittura è una domanda che non ha risposta.
Giulio de MARTINO Roma 27 Novembre 2022
La mostra
KARIN KNEFFEL
Face of a Woman, Head of a Child
11 novembre 2022 – 14 gennaio 2023
Gagosian – Via Francesco Crispi 16, Roma
Toby Kidd
tkidd@gagosian.com +44 20 7495 1500
PCM Studio
Federica Farci federica@paolamanfredi.com
+39 342 05 15 787