Da giovedì 15 febbraio al via la 3^ edizione di “Al Centro di Roma”. Arte, Architettura e Archelogia in cinque cicli di incontri, a cadenza settimanale (vedi programma).

redazione

 “Al centro di Roma”, al via la terza edizione

Torna a Palazzo Venezia la rassegna ideata da Edith Gabrielli: oltre venti incontri con i grandi protagonisti del panorama culturale internazionale

Roma, 12 febbraio 2024 – A partire da giovedì 15 febbraio, nei suggestivi spazi di Palazzo Venezia, torna “Al centro di Roma”: la rassegna ideata da Edith Gabrielli, Direttrice dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con un ricco programma di conferenze rivolto ad un pubblico sempre più ampio e diversificato.

Giunta alla sua terza edizione, la rassegna rappresenta un appuntamento ormai consolidato per gli amanti dell’arte, della storia e della cultura; un’iniziativa significativa che sottolinea l’impegno dell’Istituto nella divulgazione del patrimonio culturale come luogo virtuoso di incontro e socialità/conoscenza.

L’edizione di quest’anno prevede ben cinque cicli di incontri, a cadenza settimanale. Oltre agli appuntamenti dedicati alla storia, all’arte e all’architettura si aggiungono due nuovi cicli: uno dedicato all’archeologia, curato dal Professor Paolo Carafa, ed un secondo in collaborazione con gli istituti di cultura esteri di Roma, a cura della Professoressa Marina Formica. Un appuntamento, quest’ultimo, volto a consolidare la vocazione internazionale dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia.

Ad inaugurare l’edizione 2024 il ciclo “Costruire raccontare architettura” con un incontro dal titolo “Va bene così” tenuto dall’architetto Aldo Aymonino. L’incontro – previsto per giovedì 15 febbraio alle ore 18.00 – sarà aperto da un saluto di Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura e dagli interventi introduttivi della Direttrice Edith Gabrielli e di Orazio Carpenzano, Preside della Facoltà di Architettura “Sapienza” Università di Roma.

Le conferenze – ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – sono ospitate nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, in via del Plebiscito 118 a Roma.

È consigliata la prenotazione tramite piattaforma Eventbrite
https://www.eventbrite.com/o/vive-vittoriano-e-palazzo-venezia-46689282103

Per informazioni
https://vive.cultura.gov.it/it/ 

VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia

Ufficio Stampa Comin & Partners

 Rachele Mannocchi  rachele.mannocchi@cominandpartners.com +39 349 847 0454

Andrea Chirillo  andrea.chirillo@cominandpartners.com +39 347 9233706

CICLO STORIA

Figure di storia nella Roma di un tempo

A cura di Francesco Benigno, professore ordinario di Storia moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa

In collaborazione con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea e la Fondazione Gramsci

Il programma di conferenze di storia Figure di storia nella Roma di un tempo punta ad illustrare grandi personaggi del passato, vicende di uomini e donne di spicco che abbiano avuto Roma come base di azione, illustrando attorno ad esse problemi storici di vasto respiro. Temi importanti, che – pur ancorati a vicende del passato – illustrano aspetti della realtà che toccano anche il presente.

CICLO STORIA DELL’ARTE

Viaggi e soggiorni di artisti a Roma

A cura di Silvia Ginzburg, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna, Università di Roma Tre

In ragione delle sopravvivenze monumentali delle stagioni antiche e del susseguirsi delle novità in età moderna, Roma, con il suo carattere così speciale di palinsesto di momenti diversi della storia dell’arte, è stata per secoli la destinazione più ambìta di artisti italiani e stranieri, attratti da ragioni di studio, da opportunità di lavoro, da occasioni di scambi e di sicuro aggiornamento. I viaggi di formazione, i brevi passaggi, i lunghi soggiorni compiuti nell’Urbe da pittori, scultori, architetti, gli effetti che ebbero sui loro percorsi, le opere che vi eseguirono e la traccia che quelle opere lasciarono nel contesto artistico romano sono al centro di un nuovo ciclo di conferenze di alta divulgazione destinate alla città, affidate a studiosi e specialisti provenienti dal mondo della ricerca, dei musei e dell’università, dall’Italia e dall’estero.

CICLO ARCHITETTURA

Costruire raccontare architettura

A cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, “Sapienza” Università di Roma

Costruire e raccontare sembrano due mondi lontanissimi. In realtà hanno bisogno l’uno dell’altro, anche se talvolta assumono posizioni difensive e di chiusura per non rischiare di far interagire troppo i loro due campi di esistenza nei rispettivi spazi teorici e professionali. Sarebbe come dire Astrazione e Costruttività, oppure Fabrica et Discorso, per stare nel solco di endiadi che hanno rivelato alcune dissonanze cognitive tra quello che gli architetti raccontano e quello che effettivamente producono come opere. Qualcuno prova a ridurre ogni eventuale dissonanza, qualcun altro giustifica pienamente le contraddizioni di un lavoro in bilico tra sapere e saper fare, arrivando persino all’autoinganno, alle false critiche e alle bugie.
Abbiamo bisogno di raccontare e di costruire, per comprendere, sempre meglio, il modo di agire degli architetti attraverso le loro opere. Attraverso sei incontri con altrettante personalità del mondo dell’architettura, proveremo a dare sostanza al tema interrogando il loro centro narrativo e la loro idea di costruzione. Le autrici e gli autori invitati sono molto distanti tra loro nel modo di interpretare il nesso tra astrazione e costruttività. I loro contributi saranno utili per rintracciare quei legami nascosti nel tema, all’interno del quale intanto cresce l’insidia o la grande opportunità dell’Intelligenza artificiale.

CICLO ARCHEOLOGIA

Paesaggi del Centro di Roma

A cura di Paolo Carafa, professore ordinario di Archeologia Classica e prorettore per il Patrimonio archeologico, “Sapienza” Università di Roma

I luoghi frequentati e abitati dall’uomo cambiano continuamente forma con il passare del tempo. Si tratta di modifiche a volte quasi impercettibili, altre molto più sostanziali ed estese. In alcuni momenti si generano mutamenti molto lenti, in altri si impongono cambiamenti improvvisi. Si tratta di processi complessi, solo in alcuni casi provocati da progetti organici e unitari. Così nascono e si trasformano i paesaggi, prodotti materiali delle intenzioni e dell’agire dell’uomo, realtà multiformi e in costante fluire. Ciò è successo anche presso la riva del Tevere, nel luogo che sarebbe diventato dopo molto tempo il Centro di Roma. Qui si sono succeduti antichissimi distretti rurali; santuari, residenze rurali e sedi di istituzioni della Roma dei Re; infrastrutture, monumenti, servizi della città repubblicana e imperiale. Qui si è anche formato il nuovo volto della prima città medioevale, fino al suo definitivo seppellimento, e di tutte le altre città successive.

CICLO ISTITUTI DI CULTURA ESTERI

Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri

A cura di Marina Formica, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata

Multietnica nell’età imperiale e poi, dal Cinquecento in avanti, unanimemente riconosciuta come “plaza del mundo”, Roma rappresenta ancora oggi un unicum nel mondo per l’eccezionale rete di presenze istituzionali estere nel campo culturale dislocate in città. Attualmente, l’Unione internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dell’arte di Roma riunisce infatti 38 istituti, di cui 26 stranieri, provenienti da 19 nazioni diverse.  Prendendo atto di queste caratteristiche particolari, il VIVE intende proporre un ciclo d’incontri volto a scandagliare le peculiarità storiche e artistiche di talune comunità “straniere”, al fine di evidenziare la circolarità e gli scambi e che tali innesti hanno determinato nella storia della Capitale a livello di conoscenze e di tecniche, di lingua e consumi, di gusti e di sapori, d’informazioni e di saperi.

PROGRAMMA

FEBBRAIO-LUGLIO 2024

giovedì 15 febbraio, ore 18.00

Va bene così

CICLO: Costruire raccontare architettura

RELATORE: Aldo Aymonino, architetto

La conferenza affronta il tema della differenza di scala che un architetto si trova a dover affrontare durante la sua vita professionale. Se, da un lato, sembra che la società e i committenti (sia pubblici che privati) chiedano costantemente un professionista sempre più specializzato, dall’altro lato gli stessi committenti chiedono un consulente che “risolva i problemi” che si presentano nella vita quotidiana, sia in situazioni apparentemente molto semplici che in quelle altamente complesse.

In questo “gap” di apparenti contraddizioni l’architetto può essere la figura professionale necessaria per l’equilibrio delle sue conoscenze tra scienze umane e scientifiche. Alcuni progetti, che vanno dalla scala territoriale e paesaggistica al design industriale di oggetti di arredo urbano, mostreranno come, attraverso il tempo, la luce e lo spazio, vengono modellate le percezioni delle città e dei paesaggi della nostra contemporaneità.

Biografia

Aldo Aymonino (Roma 1953), architetto, si è laureato nel 1980 all’Università Sapienza di Roma con Ludovico Quaroni. È iscritto all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia dal 1981. Dal 1986 insegna progettazione architettonica e urbana, prima all’università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara e poi all’Università Iuav di Venezia, dove dal 2000 è professore ordinario presso il Dipartimento di “Culture del Progetto”, di cui è stato Direttore dal 2018 al 2021. È stato titolare della Cattedra UNESCO per il Patrimonio e la Rigenerazione Urbana, Guest Critic per le Università di Waterloo e Carleton del Canada, Washington State e Cornell degli USA. Ha pubblicato saggi e progetti in riviste internazionali e ha scritto Funzione e simbolo nell’architettura di Louis Kahn (1992), Spazi pubblici contemporanei: Architettura a Volume Zero (2006 – con Valerio Paolo Mosco), Architettura a Zero Cubatura (2007) e Zodiac 1957-1973: una storia italiana (2023 – con Federico Bilò). Come architetto progettista ha realizzato vari edifici pubblici e privati e vinto concorsi nazionali e internazionali di progettazione architettonica, ha lavorato per il progetto IBA di Berlino ed è stato invitato alle edizioni del 1991, 2002 e del 2023 – nel padiglione della Repubblica Popolare Cinese – della Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano del 1995 e alla mostra del Royal Institute of British Architects “Architecture on the Horizon”, tenuta nel 1996 a Londra. È attualmente progettista consulente del Consorzio “Venezia Nuova” per la realizzazione delle opere a terra del sistema di barriere mobili per la salvaguardia della laguna di Venezia (Progetto MOSE) e del Gruppo Bonomi di Brescia per la progettazione di elementi di arredo per la realizzazione di una linea ferro-tranviaria.

Informazioni e Prenotazioni

Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.

Prenotazione al link: https://www.eventbrite.it/e/820149759007?aff=oddtdtcreator

giovedì 22 febbraio, ore 18.00

Le molte vite di un papa “estremo”: Bonifacio VIII e il potere

CICLO: Figure di storia nella Roma di un tempo

RELATORE: Massimo Vallerani, professore ordinario di Storia medievale, Università di Torino

Benedetto Caetani (1235-1303) eletto papa come Bonifacio VIII nel 1294, è un personaggio storico “estremo”. Tutto, nella sua intensa vita da pontefice, è stato portato ai limiti: l’elezione a papa, avvenuta dopo le drammatiche ’dimissioni’ di Celestino V; la guerra feroce contro le famiglie nemiche, perseguitate come eretiche dall’inquisizione papale; l’esaltazione della propria immagine, riprodotta in numerose statue; la rivendicazione della superiorità pontificia sul potere laico, la difesa dell’autonomia della Chiesa contro le ingerenze del re di Francia, persino la sua memoria postuma, macchiata da un processo lunghissimo che lo vide imputato come eretico miscredente, seguace del demonio. Un puzzle di immagini contrastanti difficilissimo da ricomporre. Una perfetta metafora del potere.

Biografia

Massimo Vallerani (Roma 1961) insegna storia medievale a Torino. Ha condotto ricerche sui sistemi giudiziari pubblici, le forme del potere nelle società comunali, la cittadinanza fra XIII e XIV secolo. Insieme a Luigi Provero è autore di Storia medievale, Le Monnier 2021 (2 ed). Fa parte della direzione di «Quaderni storici». È direttore della rivista di recensioni «L’Indice dei libri del mese».

Informazioni e Prenotazioni

Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.

Prenotazione al link:https://www.eventbrite.it/e/820166077817?aff=oddtdtcreator

mercoledì 28 febbraio, ore 18.00

Dalla Superba alla Città Eterna (e viceversa): artisti in viaggio tra Cinquecento e Settecento

 

CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma

RELATORE: Piero Maria Boccardo, storico dell’arte

Se già l’attività genovese di Perin del Vaga – chiamato a lavorare nel capoluogo ligure da Andrea Doria nel 1528 – rese consapevole una generazione di artisti locali della necessità di un aggiornamento alla luce di quanto avevano fatto a Roma Michelangelo e Raffaello, agli esordi del Seicento le opere romane di Annibale Carracci e Caravaggio resero quasi un obbligo per i pittori genovesi una sorta di pellegrinaggio laico nella Città Eterna. Se non mancarono artisti che fecero l’itinerario inverso (Gentileschi e Vouet, per esempio, o lo sconosciuto Giovan Battista Primi), i percorsi dei genovesi sulle sponde del Tevere furono i più diversi: se Domenico Fiasella a cinquant’anni di distanza ribadiva con fierezza “di aver imparato [a dipingere] a Roma” e Gioacchino Assereto, invece, dichiarava di non avervi “trovato quelle eccellenze che immaginate s’haveva”, altri come Giovanni Andrea Carlone e i fratelli Parodi vi lavorarono con gran esito per diversi anni.

Biografia
Piero Boccardo si è laureato a Genova e ha poi perfezionato i suoi studi presso l’Università Autonoma di Madrid e il Musée du Louvre a Parigi. Nel 1989 ha conseguito PhD a Milano con una tesi sul collezionismo genovese nel XVII e XVIII secolo. Ha diretto per vent’anni i Musei di Strada Nuova (Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e le collezioni in Palazzo Tursi) fino a che nel 2019 è stato nominato Soprintendente al patrimonio artistico del Comune di Genova, carica da cui si è dimesso nel dicembre 2021.

giovedì 7 marzo, ore 18.00

Dal rivolere l’impero alla città antica dimenticata  

CICLO: Paesaggi del centro di Roma

RELATORE: Andrea Carandini, professore emerito di Archeologia e storia dell’arte greca e romana

Dal museo dell’impero mussoliniano a nessun museo della città capitale della Repubblica.

Biografia
Andrea Carandini è professore emerito di Archeologia e storia dell’arte greca e romana alla “Sapienza” Università di Roma, presidente del Consiglio superiore del Ministero della Cultura, presidente del FAI e collaboratore del Corriere della Sera.

giovedì 14 marzo, ore 18.00

Roma vista dagli occhi inglesi: una lunga storia di fascino culturale

CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri

RELATORE: Abigail Brundin, direttrice Accademia Britannica a Roma

Il fascino degli Inglesi per Roma è noto: il tempo passato in questa città ha avuto un profondo impatto sul paesaggio culturale britannico attraverso i secoli. La conferenza si focalizzerà sulle storie personali dei britannici che hanno viaggiato verso Roma attraverso diverse epoche, iniziando dal Grand Tour e finendo con la fondazione dell’Accademia Britannica (1901), spazio dove ancora oggi continuiamo a coltivare l’incontro culturale con la città.

Biografia
Abigail Brundin è professoressa di italianistica all’Università di Cambridge e fellow del St Catharine’s College, Cambridge ed è specializzata in letteratura e cultura dell’Italia nel primo periodo moderno. Dal 2021 è la direttrice dell’Accademia Britannica a Roma.

giovedì 21 marzo, ore 18.00

Cristina di Svezia, una regina a Roma

 CICLO: Figure di storia nella Roma di un tempo.

RELATORE: Lisa Roscioni, professoressa di Storia moderna, “Sapienza” Università di Roma

Convertita al cattolicesimo e non più regina di Svezia da quando, nel 1654, aveva abdicato al trono, Cristina fu accolta a Roma nel Natale del 1655 con ogni fasto. In un’Europa appena uscita da una guerra trentennale che aveva suggellato per sempre la divisione del cristianesimo tra cattolici e protestanti, la sua conversione rappresentava una vittoria senza precedenti, anche se la sua personalità originale ed anticonformista fu fonte di non poche preoccupazioni per i pontefici. Lasciò comunque una traccia indelebile nella città e fu seppellita in Vaticano nel 1689

Biografia
Lisa Roscioni, storica e saggista, insegna Storia moderna alla “Sapienza” Università di Roma. Ha pubblicato La badessa di Castro. Storia di uno scandalo, Bologna, il Mulino, 2017; Lo smemorato di Collegno. Storia italiana di un’identità contesa, Torino, Einaudi, 2009; Il governo della follia. Ospedali, medici e pazzi in età moderna, Milano, Bruno Mondadori, 2011.

giovedì 28 marzo, ore 18.00

Strutture

CICLO: Costruire raccontare architettura

RELATORE: Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, architetti

La conferenza, dal titolo “Strutture”, analizzerà il rapporto tra Astrazione e Costruttività attraverso il concetto di struttura, termine polisemantico attorno al quale ruota la ricerca dello studio. Se la struttura (portante) è, da una parte, un elemento essenziale dell’architettura, senza la quale non potrebbe costruirsi; dall’altra, rimanda ad un concetto intrinsecamente astratto che concerne la costituzione e la distribuzione di elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico. Nel termine struttura convivono pertanto i due poli apparentemente opposti di astrazione e costruzione che trovano una sintesi nella forma-architettura. La lezione verterà sull’analisi delle implicazioni metodologiche e culturali di una concezione strutturale dell’architettura.

Biografia
Labics è uno studio di architettura e urbanistica con sede a Roma, fondato nel 2002 da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori. Il nome dello studio – Labics – esprime il concetto di laboratorio, banco di prova per idee avanzate. Combinando l’approccio teorico con la ricerca applicata, il campo di interesse dello studio si estende dalla piccola scala degli interni alla scala dei masterplan urbani, attraversando le diverse scale e complessità del progetto.

giovedì 4 aprile, ore 18.00

Botteghe oscure: storia di una strada millenaria

CICLO: Paesaggi del centro di Roma 

RELATORE: Daniele Manacorda, archeologo

Via delle Botteghe oscure è una delle strade più famose di Roma. La conferenza ne tratteggerà la lunga storia a partire dall’età romana, quando l’area sorgeva fuori delle mura della città ai margini della vasta pianura del Campo Marzio. Sulla base dei risultati delle ricerche condotte per decenni nell’isolato cosiddetto della Crypta Balbi, le vicende della strada accompagneranno quelle del quartiere circostante lungo l’età imperiale, nei secoli del Medioevo, che ne videro  prima la destrutturazione e poi la ripresa, quando le Botteghe, non ancora oscure, divennero la strada dei mercanti: un lungo e stretto rettifilo, su cui si affacceranno palazzi e chiese del Rinascimento, fino al suo allargamento novecentesco, che le diede il volto di un’arteria centrale del traffico cittadino.

Biografia
Daniele Manacorda ha insegnato Archeologia negli atenei di Siena e Roma 3. Si è occupato di storia urbana (Crypta Balbi, Archeologia e storia di un paesaggio urbano, 2001; Paesaggi di Roma medievale, 2021; Roma. Il racconto di due città, 2022), di cultura materiale, dei metodi dell’archeologia (Lezioni di archeologia, 2008) e del suo ruolo nella società contemporanea (Il mestiere dell’archeologo, 2020; I libri degli altri, 2021), di politiche del patrimonio culturale (L’Italia agli italiani, 2014; Posgarù, 2022).

martedì 9 aprile, ore 18.00

“Tu solus Didacus in Urbe”. Il secondo soggiorno di Velàzquez a Roma CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma 

RELATORE: David García Cueto, direttore del Dipartimento di pittura italiana e francese (fino al 1800) del Museo Nazionale del Prado

In occasione dell’anno santo 1650, molti illustri personaggi furono presenti a Roma. Tra essi si trovò Diego Velázquez, all’epoca pittore del Re di Spagna. L’artista aveva la commissione di acquistare e far fare nella capitale pontificia una serie di sculture per il sovrano, tornando così a una città che aveva conosciuto venti anni prima. Ora, come sottolineano le fonti, non sarà lì per imparare, ma per insegnare, sopratutto il modo radicalmente moderno dei suoi ritratti. Diversi personaggi della corte pontificia, con il papa Innocenzo in primo luogo, saranno da lui effigiati, meritando che come pittore fosse da alcuni considerato “solus in Urbe”.

Biografia
David García Cueto ha studiato storia dell’arte all’Università di Granada dove poi è stato professore tra il 2012 e il 2020 . I suoi studi si sono concentrati sui rapporti artistici e culturali tra Spagna e Italia nel XVII secolo e sull’arte spagnola del Secolo d’Oro. È stato primo ricercatore in due progetti nazionali di ricerca e sviluppo: La copia pittorica nella monarchia ispanica, XVI-XVIII secolo (2015-2018) e L’esposizione artistica nella monarchia ispanica, XVI-XVIII secolo (2019-2020). È curatore del volume che raccoglie i risultati del primo progetto di ricerca: Copie di capolavori di pittura nelle collezioni di Austria e del Museo del Prado (2021). Dal 2020 è direttore del dipartimento di pittura italiana e francese (fino al 1800) del Museo Nazionale del Prado.

giovedì 18 aprile, ore 18.00

Reimmaginare vecchi e nuovi mondi: l’American Academy in Rome  

CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri

RELATORE: Aliza S. Wong, direttrice American Academy di Roma

Per 130 anni, l’American Academy in Rome ha aperto le sue porte ad artisti, architetti, scultori, storici dell’arte, scrittori, compositori, designer, archeologi, storici e tutti gli altri pensatori creativi nel campo delle arti e delle discipline umanistiche che hanno trovato ispirazione e innovazione nella Città Eterna. E se da un lato i vincitori del Rome Prize si sono dilettati nel contesto storico e nella realtà della caotica bellezza di Roma, dall’altro hanno anche celebrato l’idea di Roma, la portata delle possibilità e delle impossibilità rese immaginabili grazie al luogo in cui ci troviamo, all’aria che respiriamo, alle strade che percorriamo. L’American Academy in Rome è una delle poche accademie straniere ad accogliere non solo studiosi e artisti della propria nazione ma anche creativi globali, compresi quelli del paese ospitante, l’Italia. E nell’accogliere questo pantheon di borsisti, Roma e l’American Academy hanno ospitato 452 Guggenheim Fellows, 74 vincitori del Premio Pulitzer, 52 MacArthur Fellows, 13 vincitori del Grammy, 9 vincitori del Premio Pritzker, 9 Poet Laureates e 5 Premi Nobel.

Biografia
Aliza S. Wong, attuale direttrice dell’American Academy in Rome, è docente di storia, direttrice di studi europei e preside ad interim dell’Honors College della Texas Tech University di Lubbock. Campo della sua ricerca è l’Italia moderna e il Mediterraneo, con particolare riferimento a tematiche su razza, nazione, cultura e identità. Ha vinto numerosi premi per l’insegnamento e la ricerca, oltre ad aver ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro a favore della diversità, dell’equità, dell’inclusione e dell’appartenenza, tra cui la nomina a donna dell’anno Lubbock YWCA per il suo lavoro sulla giustizia sociale (2018) e a professore Minnie Stevens Piper della Fondazione (2019).

giovedì 9 maggio, ore 18.00

Beato Angelico, oggi

CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma 

RELATORE: Carl Strehlke, storico dell’arte

Nel 1955 si tengono a Roma in Vaticano e a Firenze grandi mostre celebrative del pittore rinascimentale fiorentino Fra Giovanni da Fiesole in occasione del cinquecentenario della sua morte avvenuta a Roma nel convento della Minerva. Frate domenicano era conosciuto dai membri del suo stesso ordine, fin da poco dopo la sua morte, come Beato Angelico, così come il teologo Tommaso d’Aquino era definito Doctor Angelicus. Negli anni Sessanta la grande scrittrice Elsa Morante si chiedeva: Fra Giovanni era un rivoluzionario? Dopo la mostra del 1955 e dalla domanda provocatoria di Elsa Morante guardiamo all’arte del frate in un modo nuovo. Questo sarà l’argomento della conferenza: come vediamo oggi Beato Angelico in rapporto alla società artistica e religiosa del suo tempo. E per rispondere alla domanda di Elsa Morante: sì, era un rivoluzionario.

Biografia
Carl Strehlke, nato e cresciuto a Boston, ha completato i suoi studi alla Columbia University di New York e ha lavorato per trentacinque anni come curatore della collezione di dipinti europei John G. Johnson al Philadelphia Museum of Art. Ha curato mostre a Parigi, Madrid, Filadelfia e New York su San Francesco, la pittura rinascimentale senese, il Beato Angelico, Pontormo e Bronzino. Ha scritto anche il catalogo della Collezione Johnson e, con Machtelt Brüggen Israëls, il catalogo dei Bernard e Mary Berenson a Villa I Tatti, il Centro per gli studi sul Rinascimento italiano dell’Università di Harvard a Firenze. Attualmente è impegnato in una prossima mostra sul Beato Angelico per Palazzo Strozzi a Firenze che aprirà a settembre 2025.

giovedì 16 maggio, ore 18.00

Progettare e proteggere

CICLO: Costruire raccontare architettura

RELATORE: Laura Andreini, architetto

Non vi è contrapposizione tra il costruire e il racconto, ma un medesimo obiettivo che concorre alla realizzazione di uno stesso disegno e cioè abitare la terra in armonia con ciò che vi è attorno attraverso comportamenti che non ricercano la mimesi ma la comprensione, non l’intransigenza della rinuncia ma la possibile coesistenza tra ciò che ci è dato e ciò che dobbiamo fare per meritarlo.  Questo approccio guarda ai luoghi come paesaggi circolari abitati da viventi differenti e con pari dignità e ai territori come ambienti da abitare e arricchire non come risorse da estrarre. Il progetto architettonico, letto secondo queste aspirazioni, permette di guardare agli attori del processo di trasformazione del territorio con una rinnovata fiducia perché mostra la via di un ricercato equilibrio tra le necessità di tutela di ogni patrimonio derivato dall’esistente, sia esso naturale che storico-architettonico, e le esigenze di una società che sviluppa le proprie idee e soddisfa i propri bisogni attraverso azioni consapevoli, altrimenti definite sostenibili. Conseguentemente il progetto si trasforma in un testo critico pensato per raccontare introspettivamente un’architettura che trasforma il dialogo con il territorio nella ragione e nel fine ultimo del suo disegno.

Biografia
Laura Andreini è architetto e professore associato di Composizione Architettonica e Urbana presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, dove nel 1990 è laureata con il massimo dei voti e ha conseguito il titolo di dottore di ricerca nel 1997. Nel 1988 insieme a Marco Casamonti e Giovanni Polazzi fonda a Firenze lo studio Archea, al quale nel 2001 si aggiunge Silvia Fabi. Archea Associati è uno studio di progettazione nel quale collaborano oltre 180 architetti, operativi nelle sedi di Firenze, Roma, Milano e Genova. Grazie anche alla collaborazione con le società partner di Pechino, Dubai, Tirana e San Paolo, lo studio ha realizzato opere di Urban Planning, Landscaping, Architettura, Design, Yacht design, Interior Design e Graphic Design, in tutto il mondo. Dal 2003 ricopre la carica di vicedirettore di “Area”, rivista internazionale di architettura e arti del progetto, edita attualmente dal gruppo Tecniche Nuove di Milano. Nell’aprile 2018 inizia una collaborazione con il Museo Novecento di Firenze che le affida la curatela del ciclo di mostre e conferenze dal titolo “Paradigma. Il tavolo dell’architetto”. Nel 2011 la casa editrice Forma le affida l’ideazione e la direzione della collana “ONE” dedicata all’architettura italiana contemporanea. Dal gennaio 2012 ricopre il ruolo di Direttore editoriale della stessa casa editrice ed è curatrice della collana “On the road”, pubblicata da Forma Edizioni e dedicata alle città del mondo.

giovedì 23 maggio, ore 18.00

Chi fu Pio XII? Il papa dei tempi difficili

CICLO: Figure di storia della Roma di un tempo

RELATORE: Andrea Riccardi, storico

Pio XII è una figura complessa e controversa: promotore di Roma “città aperta”, protettore delle vittime dei totalitarismi, papa dei “silenzi” di fronte alla Shoah, fine diplomatico, tormentato nelle decisioni, oppositore del comunismo, oppure cercatore instancabile della pace… Tante sono state le interpretazioni e le letture del personaggio: dalla “leggenda nera” al processo di beatificazione non concluso. L’analisi storica della sua figura e del ruolo della Santa Sede, negli anni drammatici della seconda guerra mondiale, del dopoguerra e del comunismo internazionale, affronta un nodo di grande rilevanza della storia del Novecento.

Biografia
Andrea Riccardi, storico, studioso del fenomeno religioso, ha insegnato in diverse università italiane ed europee. Noto anche per essere il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, dal 2015 è Presidente della Società Dante Alighieri per la diffusione della lingua e cultura italiane nel mondo. Acuto osservatore del presente, è una delle personalità più affermate della ricerca storica e religiosa.

giovedì 6 giugno, ore 18.00

Re, imperatori e fondatori: i culti dei sovrani e il Campo Marzio

CICLO: Paesaggi del centro di Roma

RELATORE: Paolo Carafa, professore ordinario di Archeologia Classica e prorettore per il Patrimonio archeologico, “Sapienza” Università di Roma

Nell’incessante fluire dei paesaggi della città antica, storie e messaggi particolari – legati alla persona e all’agire del fondatore e dei successivi re e imperatori – si fissavano in alcuni luoghi specifici. La memoria delle tradizioni, miti, eventi e uomini, la sua conservazione e la sua trasformazione erano affidate ad architetture e contesti topografici che definivano lo spazio e la sua percezione. Tra questi, templi, santuari e sepolcri rivestivano un ruolo particolarmente importante. Fin dall’età molto antica, la pianura compresa tra Tevere, Quirinale e Campidoglio, con le pendici di queste alture, fu scelta come luogo privilegiato per ospitare memorie e culti di sovrani.

Biografia
Paolo Carafa è professore ordinario di Archeologia classica e prorettore ai Beni archeologici della “Sapienza” Università di Roma. Ha creato un Sistema Informativo Archeologico (brevettato) e ha coordinato progetti di ricerca dedicati all’architettura e alla storia dei paesaggi urbani e rurali di Roma, del Lazio antico, dell’Etruria, della Magna Grecia e di Pompei. Ha pubblicato più di 150 contributi tra monografie, edizioni, libri di consultazione, articoli e altre opere.

giovedì 13 giugno, ore 18.00

Nel segno di Goethe? Miti, presenze ed esperienze tedesche nella Città Eterna

CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri

RELATORE: Martin Baumeister, direttore dell’Istituto Storico Germanico di Roma

Così come parecchie altre comunità straniere, anche i Tedeschi mantengono una relazione particolare con Roma, ‘città eterna’ in grado di sollecitare rapporti intensi, carichi di emozioni ed aspettative, come nessun’altra realtà urbana all’estero. La conferenza mira dunque a ricostruire il percorso che negli ultimi duecento anni i Tedeschi hanno vissuto con una città non solo immaginata, rappresentata, studiata, ma anche vissuta e persino occupata. Passando idealmente per luoghi testimoni della presenza tedesca nell’Urbe, spesso oggi quasi dimenticati, se ne analizzerà lo sguardo, uno sguardo che pur cambiando al ritmo dei più generali cambiamenti sembra riportare a galla sempre gli stessi stereotipi. La Roma dei tedeschi si configura così come uno specchio dei loro desideri e sogni, un grande schermo di proiezione, un luogo utopico, ma anche una realtà quotidianamente vissuta e un laboratorio ininterrotto degli studi umanistici.

Biografia
Martin Baumeister è direttore dell’Istituto Storico Germanico dal 2012. Fino al 2017 è stato titolare della cattedra di Storia europea contemporanea all’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera. I suoi attuali ambiti di ricerca riguardano la Storia contemporanea dell’Europa del Sud e del Mediterraneo, la Storia urbana e la Storia del Cristianesimo

giovedì 20 giugno, ore 18.00

Adelaide Ristori a Roma. Una primattrice e scrittrice globale

CICLO: Figure di storia nella Roma di un tempo

RELATORE: Carlotta Sorba, storica

Nella sua vita lunga, densissima e più che mai nomade, l’attrice Adelaide Ristori si trova a vivere in prima persona molti degli eventi che segnano il processo di unificazione nazionale: dalla Repubblica romana nel 1849 alla guerra del 1859, dall’impresa dei Mille fino alla morte di Cavour. E poi a seguire, con una partecipazione spesso attenta e informata come si rileva in primo luogo nella sua corrispondenza, i percorsi complessi della vita del nuovo stato di cui diventa ambasciatrice culturale nel mondo. Moglie del marchese Giuliano Capranica del Grillo, con cui vive uno stretto e fruttuoso sodalizio teatrale, risiede per lunghi periodi nella capitale dove, dopo l’ultima tournée negli Stati Uniti nel 1885, si trova a scrivere i suoi Ricordi artistici, un progetto editoriale complesso, presto oggetto di traduzione in francese e in inglese, che segna il culmine della sua celebrità globale.

Biografia
Carlotta Sorba insegna Storia culturale all’Istituto Universitario Europeo (Firenze) e all’Università di Padova. Specialista di storia del XIX secolo ha lavorato particolarmente sul rapporto tra teatro, società e politica. Intorno a tale tema ha pubblicato Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento (Il Mulino 2001) e Il melodramma della nazione. Politica e sentimenti nell’età del Risorgimento (Laterza 2015). Di recente ha curato, con Alberto Mario Banti e Vinzia Fiorino, un Lessico della storia culturale (Laterza 2023).

giovedì 27 giugno, ore 18.00

Piazze – Fenomenologia dell’inatteso

CICLO: Costruire raccontare architettura

RELATORE: Giuseppe Grant, architetto

Può una singola soluzione formale risolvere un sistema complesso come lo spazio pubblico? Può l’architettura intesa come fondale lasciar emergere desideri e modelli relazionali d’uso dello spazio pubblico sopiti nel tempo?

Nel dibattito architettonico è necessaria una riflessione ampia sul ruolo dell’architetto “con” e non “per” nei modelli di processo di costruzione dello spazio pubblico come “sistema aperto”, democratico e flessibile, capaci di coinvolgere simultaneamente il singolo individuo e la comunità lasciando ampio spazio all’improvvisazione nella creazione collettiva di spazi che accolgono l’inatteso.

Biografia
Orizzontale è un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, paesaggio, arte pubblica e autocostruzione. orizzontale promuove dal 2010 progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica. Orizzontale ha costruito e sviluppato progetti in Italia, Spagna, Germania, Austria, Grecia, Ucraina, Portogallo, Olanda. “8 ½”, il teatro mobile costruito da orizzontale nel 2014, è risultato vincitore del premio internazionale Young Architects Program (“YAP MAXXI 2014”) indetto dal Museo MAXXI e dal MoMA PS1. Nel 2016 orizzontale vince il concorso per la rigenerazione di Piazza della Comunità Europea ad Aprilia, indetto da MiBACT e CNAPPC. Il progetto è realizzato ed è stato premiato nel 2020 con il Premio Urbanistica dall’INU. Nel 2018 alla Biennale di Venezia orizzontale riceve dal CNAPPC il riconoscimento “Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2018” che premia il migliore studio under 35 italiano. Dal 2020 orizzontale fonda e cura VUOTO, uno spazio transmediale di riflessione e dibattito sulla città e lo spazio pubblico. Il lavoro di orizzontale è stato esposto in mostre internazionali, tra cui la Biennale di Architettura di Venezia, la Biennale di Vienna e la Triennale di architettura di Oslo. Nel 2023 è presente alla 18. Mostra Internazionale di Architettura all’interno dell’esposizione The Laboratory of the Future, curata da Lesley Lokko presso le Corderie dell’Arsenale, e nel Padiglione Italia, nella mostra Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri curata da Fosbury Architecture. Orizzontale è composto da: Jacopo Ammendola, Juan López Cano, Giuseppe Grant, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni, Stefano Ragazzo.

giovedì 4 luglio, ore 18.00

«Questi meravigliosissimi sassi antichi»: Tiziano a Roma (1545-1546) 

CICLO: Viaggi e soggiorni di artisti a Roma 

RELATORE: Marsel Grosso, professore associatodi Storia dell’arte moderna, Università degli studi di Padova

Tra l’autunno del 1545 e l’estate del 1546 Tiziano compì un viaggio a Roma, ospite del pontefice Paolo III e del suo potente nipote, il cardinale Alessandro Farnese, con l’aspettativa di ottenere un beneficio ecclesiastico per suo figlio Pomponio.  A Roma i suoi entusiasmi furono tutti per l’arte classica, che ebbe il privilegio di vedere sotto la guida di Giorgio Vasari e di Sebastiano del Piombo. Nonostante la mancanza di documenti grafici relativi a questo soggiorno tra le rovine dei monumenti antichi e le collezioni d’arte, alcuni passi di lettere del cardinale Pietro Bembo, di Pietro Aretino e della biografia vasariana (1568) – che nel corso della conferenza verranno letti e commentati – sono in tal senso sufficientemente espliciti. Proprio nell’Urbe Tiziano creerà una delle pagine più alte di stile di tutta la sua carriera, il Ritratto di Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese di Capodimonte, e sul versante della pittura profana porterà a compimento la Danae, conservata nello stesso museo napoletano. È intorno a questo capolavoro che Vasari diede vita al suggestivo racconto dell’incontro con Michelangelo, tutto incentrato sull’acceso dibattito tra disegno e colore, forma e natura.

Biografia
Marsel Grosso è professore associato di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Padova. I suoi ambiti di ricerca riguardano la pittura veneta e la letteratura artistica del XVI secolo, in particolare di Tiziano di cui ha ricostruito la fortuna critica nell’Italia spagnola, del rapporto di Vasari con la cultura figurativa veneziana, e di Tintoretto nel passaggio tra quarto e sesto decennio del Cinquecento, in cui si compie l’incontro del pittore con la letteratura contemporanea (Aretino, Doni, Sansovino).

giovedì 11 luglio, ore 18.00

Roma medievale: una prospettiva archeologica

CICLO: Paesaggi del centro di Roma

RELATORE: Andrea Augenti, professore di Archeologia medievale, Università di Bologna

Da alcuni decenni le indagini archeologiche su Roma si sono moltiplicate, e hanno messo a fuoco numerosi aspetti dell’evoluzione urbana. Sono state scavate chiese, abitazioni private, aree pubbliche, impianti artigianali e altro ancora. In questo modo la nostra conoscenza della città a partire dal V secolo è molto cambiata, e Roma è diventata uno dei centri di riferimento rispetto al tema dello sviluppo delle città in Italia e in Europa. In questa occasione verranno affrontati alcuni argomenti particolarmente interessanti e significativi dello sviluppo dell’area urbana, alla luce delle scoperte archeologiche e delle riflessioni più recenti compiute dagli archeologi e dagli storici.

Biografia
Andrea Augenti insegna Archeologia medievale all’Università di Bologna. Ha condotto indagini archeologiche a Roma, Volterra, Samarcanda, Classe (Ravenna) e attualmente dirige gli scavi della città abbandonata di Cervia. E’ membro della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, fellow della Society of Antiquaries of London e fa parte del Comitato Scientifico del Parco Archeologico del Colosseo e della Fondazione RavennAntica. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui Archeologia dell’Italia medievale (Laterza, 2016).

giovedì 18 luglio, ore 18.00

Alle origini dell’École française de Rome: saperi umanistici, collaborazioni internazionali e sociabilità romana.

CICLO: Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri. 

RELATORE: Brigitte Marin, direttrice dell’École française

Com’è noto, Roma è un luogo eccezionale per la concentrazione di istituzioni accademiche straniere. La conferenza si propone di analizzare le circostanze che hanno portato alla creazione dell’École française de Rome, un istituto di ricerca e formazione alla ricerca in storia, archeologia e scienze sociali. Fin dai primi anni della sua esistenza, il destino di questa istituzione nazionale è stato plasmato dal potenziale di collaborazione scientifica offerto dalla città di Roma, dai legami instaurati con la società locale e dalla sua ubicazione a Palazzo Farnese, ove l’École convive con l’ambasciata di Francia in Italia da centocinquanta anni. Più specificamente, tre decreti successivi, emanati tra il 1873 e il 1875, riflettono appunto la lunga relazione vissuta dalla Francia con Roma e con le sue antichità, lo sviluppo delle conoscenze archeologiche e le vicende politiche internazionali.

Biografia
Brigitte Marin è direttrice dell’École française de Rome dal 2019 e docente ordinaria di Storia moderna all’Università di Aix-Marseille, directrice d’études all’École des hautes études en sciences sociales e socia straniera dell’Accademia di Scienze morali e politiche della Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli. I suoi studi riguardano la storia urbana, sociale e culturale dell’Italia moderna, e più specificamente quella della città di Napoli nel XVIII secolo.

Roma 14 Febbraio 2023

Informazioni e Prenotazioni

Ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.

Prenotazioni al link:

https://www.eventbrite.com/o/vive-vittoriano-e-palazzo-venezia-46689282103