di Silvana LAZZARINO
Equilibrio e plasticità nei corpi restituiti dagli scatti di Robert Mapplethorpe
a cura di Flaminia Gennari Santori
Nell’ottica di un dialogo tra passato e presente dove ritrovare contaminazioni verso nuovi orizzonti interpretativi, si inserisce la mostra Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile, a cura di Flaminia Gennari Santori che si apre a Roma a partire dal 15 marzo 2019 nella sede della Galleria Corsini presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica. L’esposizione intende proseguire infatti quel nesso tra antico e contemporaneo iniziato con l’esposizione di “Parade” di Picasso nel 2017 e la mostra “Eco e Narciso” nel 2018, tratto distintivo della strategia delineata dalla direzione del museo.
Aperta fino al 30 giugno 2019 la mostra, organizzata in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York, riunisce quarantacinque opere di Robert Mapplethorpe (New York 1946—Boston 1989) di cui quest’anno cade il trentesimo anniversario della morte. La mostra si sofferma su alcuni temi che contraddistinguono l’opera di questo noto personaggio rivoluzionario e controverso del secondo Novecento per aver restituito immagini provocatorie legate al nudo e all’omosessualità: accanto allo studio delle nature morte, è quello dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale.
La scelta della curatrice di fare una mostra su Robert Mapplethorpe è ispirata alla pratica collezionistica dell’artista, avido raccoglitore di fotografie storiche, passione che condivideva con il compagno Sam Wagstaff, la cui collezione costituisce un fondo straordinario del dipartimento di fotografia del Getty Museum. Attraverso una precisa collocazione delle opere nella galleria e un’attenta selezione effettuata precedentemente, il percorso vuole dare risalto ad aspetti del lavoro di Mapplethorpe che risuonano in modo particolare con la sede museale, intesa come spazio — fisico e concettuale — del collezionismo, per innescare una relazione inedita tra i visitatori, le opere e gli ambienti della Galleria.
Conosciuto in particolare per la serie “Portfolio X” che destò scandalo dati i contenuti erotici, attraverso i suoi scatti Robert Mapplethorpe grazie al sapiente uso della luce e al taglio delle inquadrature, ha dato risalto a quei corpi scultorei, perfetti nella resa plastica di forme in assoluto equilibrio. Oltre a studi di nudo maschili, soggetti sadomaso, e ritratti di celebrità, di grande suggestione sono le serie delle nature morte e diversi primi piani di fiori, restituite estremamente raffinate e stilizzate tali da rimandare anche all’aspetto sensuale delle figure umane, proprio perché i fiori rappresentano gli organi sessuali delle piante.
A proposito di perfezione resa nelle forme dei corpi restituiti con potente realismo, da citare tra le sue diverse mostre quella svoltasi a Firenze nel 2009 dove i suoi lavori vennero accostati ai capolavori di Michelangelo nella Galleria dell’Accademia.
Questa iniziativa, si iscrive in una serie di mostre dedicate all’artista, tra le quali una grande retrospettiva al Guggenheim di New York e in Italia, al Museo Madre (Napoli), la mostra incentrata sui viaggi napoletani dell’artista e la relazione con il suo gallerista Lucio Amelio.
Silvana LAZZARINO Roma marzo 2019
ROBERT MAPPLETHORPE. L’OBIETTIVO SENSIBILE
a cura di Flaminia Gennari Santori
Galleria Corsini, Via della Lungara, 10 Roma. Orari: mercoledì/lunedì 8.30- 19.00. La biglietteria chiude alle 18.30, chiuso il martedì; dal 15 marzo al 30 giugno 2019