Dal 23 Giugno tre esposizioni da non perdere alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi a Roma: Prampolini, Peruzzi, Crocetti

di Silvana LAZZARINO

Le tre esposizioni: “Laboratorio Prampolini #2”, “Osvaldo Peruzzi– Splendore geometrico futurista” e “L’allieva di danza di Venanzo Crocetti” aprono al pubblico dal 23 giugno 2023

L’interdisciplinarietà dell’arte di Prampolini, le geometrie di Peruzzi e l’eleganza della danza con la scultura di Crocetti rivivono rispettivamente nelle tre mostre loro dedicate alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi a Roma.

Complesso e originale per quel linguaggio esplosivo, dinamico di dichiarata rottura con le tradizionali forme di percezione ed interpretazione della realtà fissata nella sua staticità ed oggettività, il Futurismo nelle vicende dell’avanguardia artistica nella prima metà del Novecento, si impone quale movimento capace più degli altri di parlare e introdurre a 360° un rinnovamento ideologico, sociale e artistico.

Dall’architettura alla pittura, dalla scultura e intermedi complessi plastici alla fotografia, dall’arredo all’oggetto quotidiano, dalla moda alla pubblicità, fino alla letteratura, al teatro al cinema, ogni aspetto e settore viene trascinato entro questa complessa e articolata trasformazione che subisce il fascino magnetico e inarrestabile del progresso scientifico. Progresso che con l’esaltazione della velocità e della corsa, aggredisce e trasforma la vita moderna.

A partire dal febbraio 1909, anno in cui il suo fondatore e propagatore Filippo Tommaso Marinetti firma il primo Manifesto, al 1944 quando lo stesso Marinetti muore, il Futurismo lungo l’arco di tre decenni ha mirato ad una ricerca e ad una trasformazione continua operando in diversi ambiti del vissuto sia individuale, sia sociale per una ricostruzione futuristica dell’universo di cui l’uomo fosse il punto di partenza e di arrivo. Un’idea forte, provocatoria che proietta ogni singolo verso la conquista del nuovo volto della modernità fra i rumori e i ritmi assordanti delle città industrializzate, la velocità delle macchine e degli aerei e le più sofisticate tecnologie visive e sonore.

Enrico Prampolini

Tra i protagonisti di questo movimento di cui si distinguono la fase “analitica” e “sintetica”, Enrico Prampolini (Modena, 1894 – Roma, 1956) guardando ad un rinnovamento del linguaggio dell’arte nella sua totalità, inizialmente aderente ad una visione astratta sperimenta il polimterismo entro il divenire della materia, per poi esplorare una visione aerea intesa quale “idealismo cosmico” in cui mette in luce la compenetrazione tra spazio e oggetto.

L’aspetto interdisciplinare della sua arte in cui si intrecciano e armonizzano pittura, scenografia, grafica, disegno, arti applicate, compresa l’editoria, l’attività critica, l’insegnamento e la promozione culturale, viene ripercorso nella mostra “Laboratorio Prampolini #2 Taccuini, disegni e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club” che apre al pubblico il 23 giugno 2023 presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma (Via Francesco Crispi,24) dove resterà visitabile fino al 14 gennaio 2024. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, l’esposizione è a cura di Alessandra Cappella, Claudio Crescentini, Flavia Pesci, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta.

Progetti architettonici e scenografici, materiali grafici e documentali poco conosciuti e/o totalmente inediti, provenienti dalle diverse donazioni degli Eredi Prampolini alla Sovrintendenza Capitolina, presenti nel percorso espositivo sottolineano il multilinguismo artistico e l’interdisciplinarità di Prampolini in particolare entro un arco temporale che dagli anni Trenta giunge agli anni Cinquanta del secolo scorso. Ad avvalorare la cultura immaginista e d’avanguardia di questo artista poliedrico, sono anche importanti dipinti degli anni Trenta-Cinquanta, provenienti da varie collezioni pubbliche (Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma, MART di Rovereto, Museo del Novecento di Firenze, ecc.).

Osvaldo Peruzzi, Aeropittura, 1934, olio su cartone, Roma, Galleria d’Arte Moderna, inv. AM 1291_

Altro rappresentante del futurismo, noto in particolare per l’opera “Aeropittura” del 1934 considerata un documento pittorico tra i più rappresentativi delle nuove teorie estetiche futuriste, è Osvaldo Peruzzi (Milano, 1907–Livorno 2004) esponente dell’aeropittura alla cui arte meno conosciuta è dedicata la mostra “Osvaldo Peruzzi – Splendore geometrico futurista”. che come quella su Prampolini. apre alla Galleria d’arte Moderna il 23 giugno 2023.

Curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, con la collaborazione del Comune di Livorno, della Fondazione Livorno, della Fondazione Primo Conti di Fiesole e dell’Archivio di Stato di Milano, l’esposizione pone all’attenzione del pubblico circa una trentina di opere poco conosciute di questo artista, oltre a quella sopracitata presente nella collezione della galleria, compreso un gruppo di disegni e documenti in gran pare mai esposti, provenienti dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole e dall’Archivio di Stato di Milano. Promossa e organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con gli Archivi Gerardo Dottori e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, la mostra aperta fino al 15 ottobre 2023, non solo illustra l’impronta innovativa di Peruzzi a partire dagli anni Trenta del Novecento, ma anche le corrispondenze della sua poetica con Bruno Munari, Fillia ed Enrico Prampolini.

Venanzio Crocetti

Sempre alla Galleria d’Arte Moderna di Via Crispi dopo un periodo di restauro accurato e specialistico da parte di tecnici dell’ICR, torna una delle opere dedicate alla danza di Venanzo Crocettii (Giulianova 1913 – Roma 2003) esposta al pubblico dal 23 giugno 2023 al 14 gennaio 2024 nell’ambito della mostra a lui dedicata, che anticipa le celebrazioni in vista del centenario della Galleria (1925-2025) durante le quali verrà dato risalto alla collezione contemporanea del Museo. L’esposizione, promossa e organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con Ministero della Cultura – Istituto Centrale per il Restauro e Fondazione Venanzo Crocetti, presenta al pubblico questa scultura di grande formato “L’allieva di danza”, tra le prime sculture realizzate dall’artista sul tema della danza già presente in vari bozzetti degli anni Quaranta. Tematica questa della danza cui Crocetti ha dedicato un gran numero di sculture in particolare aa partire dalla fine degli anni Cinquanta, tanto da dare vita ad una sorta di icona cui hanno guardato molti scultori figurativi a partire dal secondo Novecento.  L’esposizione, a cura di Claudio Crescentini, Carla Ortolani e Livia Sforzini, vede il ritorno di questa suggestiva opera di Crocetti, acquistata dal Comune di Roma nel 1960. Il supporto organizzativo è sempre di Zètema Progetto Cultura.  Le tre esposizioni vengono presentate in conferenza stampa il 22 giugno alle ore 11,00 presso la Galleria d’Arte Moderna (Via Crispi 24).

Silvana LAZZARINO  Roma  11 Giugno2023

Laboratorio Prampolini #2 Taccuini, disegni e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club”

“Osvaldo Peruzzi – Splendore geometrico futurista”

“L’allieva di danza di Venanzo Crocetti. Il ritorno”

Galleria d’Arte Moderna

Via Francesco Crispi, 24 –  Roma

esposizioni aperte dal 23 giugno 2023

Informazioni: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00),

www.museiincomuneroma.it,

www.sovrintendenzaroma.it,

 www.galleriaartemodernaroma.it,

 www.zetema.it