Dopo 32 anni tornano nella Capitale le opere di “Eduardo Chillida”, all’ Instituto Cervantes di Roma (Sala Dalì dal 23 ottobre all’11 gennaio).

di Silvana LAZZARINO

In occasione del centenario dalla nascita del grande scultore spagnolo Eduardo Chillida (San Sebastián, 1924 – 2002) a Roma sarà possibile ammirare per la prima volta dopo trentadue anni, quarantuno opere dell’artista basco, tra disegni, sculture e “gravitazioni” datate dal 1948 al 1997. Ad ospitare questi straordinari lavori provenienti dal Museo Chillida Leku, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna, è la Sala Dal’ presso l’Instituto Cervantes di Roma con un’esposizione a cura del critico d’arte e dottore in Belle Arti Javier Molins, che apre il 23 ottobre 2024.

Organizzata dall’istituto Cervantes di Roma e promossa dal Museo Chillida Leku con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la mostra ad ingresso libero, che resterà aperta fino all’11 gennaio 2025, ripercorre l’evoluzione della sua opera dalla figurazione all’astrazione. Attraverso l’utilizzo di diversi materiali dall’alabastro al granito all’acciaio, Chillida rielabora aspetti legati alla sua terra di origine alla luce dell’Atlantico e alla natura, sottolineando la forza e l’infinita potenza della stessa natura di fronte alla quale l’uomo può solo provare ad un tempo quel sentimento del sublime e ammirazione.

Eduardo Chillida mentre lavora nella fucina di Hernani 1952. Cortesia degli eredi di Eduardo Chillida y Hauser Wirth ©Zabalaga Leku. Roma 2024. Fotografo Gonzalo Chillida

I materiali pur difficili da modellare quali ferro e corten steel nei suoi lavori restituiscono un senso di leggerezza e espansione attraverso quel movimento che si armonizza con lo spazio. Le sue opere, specie quelle monumentali, dalle forme dinamiche sfidando la percezione dello spazio sembra lo esplorino restituendo nuova vita alla stessa forma tanto da catturare l’osservatore/visitatore sul piano visivo ed emozionale anche in virtù delle interazioni  luce- ombra, massa- vuoto che rimandano al dualismo di presenza e assenza, visibile e invisibile..

Il percorso partendo da una serie di disegni figurativi procede con una serie di disegni dedicati alle mani, per poi proporre 17 “gravitazioni”.

Eduardo Chillida, Gravitazione, 1991, 21,8 cm x 22,7 cm, Museo Chillida Leku, Foto Alex Abril

A chiudere la visita sono quattro opere eccezionalmente esposte per l’occasione che valsero all’artista il Premio per la scultura alla Biennale di Venezia del 1958: tra queste citiamo Gesto proveniente dalla collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Come sottolinea il curatore Javier Molins

Questa mostra rappresenta anche un’opportunità irripetibile per vedere l’opera di questo maestro del XX secolo in dialogo con quella di un maestro del Barocco, Gian Lorenzo Bernini, poiché la posizione privilegiata della sala dell’Instituto Cervantes a Piazza Navona consentirà di ammirare le due opere in un gioco di rimandi. Non dobbiamo dimenticare che l’arte è sempre un dialogo con il passato”.

All’inaugurazione che si svolge il 23 ottobre 2024 alle ore 11.30 all’Instituto Cervantes di Roma, interverranno: Ignacio Peyró, Direttore dell’Instituto Cervantes di Roma, Mikel Chillida, nipote dell’artista e Direttore dello Sviluppo di Chillida Leku ed il critico d’arte  e curatore dell’esposizione Javier Molins.

Laureato in Pubblicità e relazioni pubbliche presso l’Università Europea di Madrid, il nipote dell’artista Mikel Chillida ha proseguito la sua formazione in gestione aziendale presso la IESE Business School (PDD) e attualmente oltre a ricoprire l’incarico di Direttore dello Sviluppo di Chillida Leku, è membro della Successione di Eduardo Chillida e del Comitato di Gestione dei 100 anni di Eduardo Chillida

Curatore di esposizioni, storico e consulente d’arte Javier Molins ha organizzato 35 mostre su artisti quali: Pablo Picasso, Joan Miró, Ugo Rondinone, Sean Scully, Tony Cragg, Manolo Valdés, Jaume Plensa, Julian Opie ed Equipo Crónica in paesi come Francia, Italia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Singapore e Dubai. Come consulente artistico, il suo incarico più importante è la direzione artistica del Centro d’Arte Hortensia Herrero di Valencia, inaugurato nel novembre 2023, che riunisce più di 100 opere di cinquanta artisti del calibro di Anselm Kiefer, David Hockney, Anish Kapoor ed Olafur Eliasson. In quanto storico dell’arte Javier Molins è autore e coordinatore delle pubblicazioni “Artisti nei campi nazisti”, “Grandi artisti: lo sguardo dei discendenti” e “L’arte del collezionismo”. Oltre ad aver conseguito un Dottorato in Belle Arti e una Laurea in Giornalismo, ha ricoperto l’incarico di Direttore della Galleria Marlborough di Madrid e di Direttore della Comunicazione e dello Sviluppo dell’IVAM. Da oltre cinque anni vive a Londra, dove ha collaborato come visiting professor alla Royal Academy of Arts e al Courtauld Institute of Art, e da poco si è trasferito a vivere a Roma.

Silvana LAZZARINO  Roma  20 Ottobre 2024

“Eduardo Chillida

Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalí. Piazza Navona 91- 00198 Roma

Orario da martedì a venerdì: dalle 14:00 alle 20:00; sabato: dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 20:00; dal 23 ottobre 2024 all’11 gennaio 2025

Ingresso libero