Emilio Leofreddi a un anno dalla scomparsa: “Un poeta funambolo sulla corda tesa dell’esistenza”. 150 opere in una grande mostra (Roma, WeGil – Largo Ascianghi, 5).

di Marco FIORAMANTI

EMILIO LEOFREDDI

Roma, WeGil – Largo Ascianghi, 5

Fino al 31 agosto – Ingresso € 9,00

UN FUNAMBOLO SULLA CORDA DELL’ESISTENZA

Si è inaugurata pochi giorni fa nello spazio WeGil a Trastevere la retrospettiva – molto ben organizzata secondo un percorso cronologico diviso per aree tematiche – tele, disegni, installazioni, video, appunti, fotografie – delle opere di Emilio Leofreddi, curata da Giuseppe Stagnitta. Con la collaborazione dell’Archivio Emilio Leofreddi e con il contributo di Amnesty International Italia la mostra è stata patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LAZIOcrea, e prodotta dalla Clode Art Gallery con la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e Poema.

L’immaginario onirico, legato alle esperienze di viaggio dell’artista – intese come necessità di giustizia sociale – trasferiscono nelle opere la consapevolezza di essere un poeta funambolo sulla corda tesa dell’esistenza. La mostra inizia col progetto Balene e alla difesa della loro caccia (1993), finanziato da Mario Schifano (due sculture di grandi dimensioni, smontabili, in ferro e stoffa). A seguire: l’installazione ImMedia presentata alla galleria dei Serpenti nel 1994 sull’effetto shock del bombardamento a tappeto delle affissioni pubblicitarie; Humang Being, sempre sui manifesti stradali, presentato al MOCA di Washington dove le immagini della pubblicità scelte sono state elaborate come racconto delle fasi della vita;

l’effetto Contact, efficacissimo, sulla ricostruzione fisica della sedia elettrica warholiana, in cui una telecamera riprende il volto dell’osservatore proiettandolo sulla testa/monitor del manichino seduto;

Dreams  – Diario di viaggio, lavoro legato alla sua esperienza in India, con la realizzazione di 25 tappeti da una moltitudine di disegni, con la prima tenda e appunti di viaggio;

Land-e-scape pitture del 2012 legate al tema del viaggio inteso non come fuga ma come obiettivo la trasformazione della società.; Omaggio a Leonardo – versione pop in cui l’artista si immagina la fuga della Gioconda dal Louvre su una decappottabile rossa;

Mondi a colori – Gea, sono invece dipinti sulle tensioni del sogno e del desiderio. Ne L’economia del nulla, del 2017, vengono presentate delle macchine trituratrici delle banconote usurate. Il pannello illustrativo recita:

Miliardi di euro fatti a pezzi ogni anno e compattati in decine di migliaia di blocchetti. Banconote triturate dalla banca d’Italia, passate in un cilindro diventano coriandoli di cartamoneta che vanno oltre il loro valore reale, non più monete che implicano confini, l’economia del nulla si trasforma in un sogno visionario di economia di viaggio e dell’incontro. […]

Accanto al ricco materiale documentativo (inviti, cataloghi e appunti) esposto in galleria, vorrei mettere a disposizione dell’Archivio una lettera autografa dell’artista con la quale dava la sua disponibilità a partecipare a una manifestazione internazionale in Portogallo. In breve l’antefatto. Nel gennaio 1999 avevo spostato il mio studio da Parigi/Montparnasse al Portogallo, per aver ottenuto una residenza d’artista da parte del Sindaco di Celorico da Beira, Júlio Dos Santos, con l’incarico di organizzare – insieme ad altri due curatori – una biennale internazionale intitolata PÉROLAS RARAS (PERLE RARE) prevista per l’autunno del 2000. Il criterio principale nella scelta e selezione degli artisti era basato sulla ricerca etica ed Emilio Leofreddi rappresentava a mio avviso una delle espressioni più significative in tale direzione.

Un disappunto va però evidenziato in un evento di così grande rilievo. Indigna profondamente che questo spazio, spesso a ingresso libero, – patrocinato dalla Regione Lazio e supportato da sponsor – proprio in questa occasione sia vincolato a un biglietto d’ingresso di 9€.

Marco FIORAMANTI   Roma 5 Giugno 2024