di Alessandra IMBELLONE
Curata dallo stilista Stephan Janson, la mostra En Scène: Yves Saint Laurent. Costumi e Scene per Balletto, Teatro e Cabaret allestita presso la Fondazione Nicola Del Roscio a Roma presenta al pubblico una selezione di disegni e bozzetti di costumi e décors per il balletto, il teatro e il cabaret dal 1959 al 1978. L’autore è Yves Saint-Laurent (Orano, 1936 – Parigi, 2008), tra i più celebri creatori di moda del XX secolo.
Gli estremi cronologici vanno dal 1959, anno in cui ebbe inizio la sua collaborazione con il coreografo Roland Petit come costumista per il balletto Cyrano de Bergerac, tratto dall’opera eponima di Edmond Rostand, al 1978, quando disegnò costumi e scenografie per l’opera teatrale di Jean Cocteau L’aquila a due teste presentata al Théâtre de l’Athénée di Parigi.
La passione per il teatro s’era manifestata come una folgorazione ad Oran, la propria città natale in Algeria, quando nel 1950 il tredicenne Saint-Laurent assistette alla rappresentazione della Scuola della mogli di Molière con i décors di Christian Berard, come ha ricordato lui stesso in numerose occasioni. Così dichiarava in un’intervista:
“Se non fossi stato couturier mi sarei certamente consacrato al teatro. Mai dimenticherò l’emozione che ho provato all’età di tredici anni vedendo alzarsi il sipario sull’ammirevole décor della Scuola della mogli di Christian Berard. Più tardi, grazie a Roland Petit, le porte di questo mondo misterioso e meraviglioso mi sono state aperte. I miei sogni d’infanzia sono divenuti realtà assumendo i volti di Zizi Jeanmaire […] di Arletty, e più recentemente, […] di Jeanne Moreau. […] Ho potuto, a mia volta, divenire il mago che trasforma la tela in broccato, lo specchio in lago, il vetro in gioiello, i nastri in foresta, il tulle in bruma. I sortilegi del teatro mi sono apparsi come un rifugio più vivo e brillante rispetto alla realtà. Non appena provato questo mi sono sentito appartenere a questa grande famiglia di maghi e di traghettatori che spero mi abbiano riconosciuto e adottato”.
A seguito di questa folgorazione Yves Saint Laurent costruì il suo «Illustre Petit Théâtre», un vero e proprio palco in miniatura che popolò di personaggi di cartone per i quali inventò i costumi.
Tra 1953 e ’54, ancora giovanissimo, iniziò a fantasticare la maison d’haute couture dei suoi sogni; dalle riviste di moda della madre ritaglia le silhouettes delle modelle e crea per queste un guardaroba di carta dipinta e colorata a mano. Sono le sue Paper Dolls, testimoniate da alcune fotografie:
“C’était des mannequins que je découpais dans les journaux – ricordava – et que j’habillais ensuite. J’avais 14 ans, 15 ans… Je jouais au grand couturier”.
Nel 1956, a vent’anni, trasferitosi a Parigi e assunto da Christian Dior come assistente, Saint-Laurent è chiamato per la prima volta a realizzare costumi e décors per un ballo in maschera, il Bal des Têtes dato dal barone Alexis de Redé. È in quest’occasione che fa la conoscenza del coreografo Roland Petit (Villemomble, 1924 – Ginevra, 2011) e della ballerina Zizi Jeanmaire (Parigi, 1924 – Tolochenaz, 2020) con i quali nasce una fruttuosa collaborazione.
“È stato Roland Petit a guidare i miei primi passi su un palcoscenico teatrale – ricordava – quando, nel 1959, mi chiese di disegnare i costumi per uno dei suoi balletti più belli, Cyrano de Bergerac. Da allora abbiamo lavorato insieme regolarmente. È stata una collaborazione affascinante. Ci ha portato dal music-hall all’opera, passando per il recital”.
Fondamentale fu il sodalizio anche con la moglie di Petit, Zizi Jeanmaire, protagonista di una serie di spettacoli che portano il suo nome per i quali Saint-Laurent si sbizzarrì nella creazione di costumi fantasiosi che colpirono la fantasia del pubblico. Non solo per l’uso delle piume di struzzo che li rese indimenticabili, ma anche per l’erotismo di alcune tenues, specialmente maschili. È il caso del balletto Le Reveil du Sultan che nello spettacolo Zizi je t’aime! andato in scena al Casino de Paris nel 1972 fu interpretato dal ballerino Jorge Lago (L’Avana, 1945 – Miami, 1984), all’epoca amante di Saint-Laurent, in una coreografia che mimava uno spogliarello al contrario. Il sipario si alzava infatti sul sultano addormentato e quasi nudo che poi la ballerina Lisette Malidor rivestiva lentamente in un pas de deux di grande sensualità.
I materiali in mostra – oltre sessanta disegni e bozzetti di costumi per costumi e decorazioni sceniche e fotografie d’archivio – provengono dalla vasta collezione di tessuti, disegni, fotografie e documenti del Musée Yves Saint Laurent Paris / Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, Parigi, istituzione che ha collaborato al progetto destinato alla Fondazione Nicola Del Roscio insieme all’altro museo dedicato alla memoria del grande couturier, il Musée Yves Saint Laurent di Marrakech. La selezione operata dal curatore Stephan Janson permette al pubblico romano di ammirare dal vivo disegni inediti rispetto a quelli riprodotti sul sito della Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, sito che costituisce il primo riferimento per la conoscenza dell’universo di Saint-Laurent e del suo compagno, l’imprenditore Pierre Bergé (1930-2017).
13 Bozzetto del costume per King Kong nello spettacolo Zizi je t’aime!, 1972; 14 Bozzetto di costume per il balletto Mascarade, 1962 circa (non realizzato); 15 Bozzetti di costumi per il balletto Entrées, 1962 (non realizzato)
Fu Pierre Bergé, nel 1977, ad acquistare e ristrutturare il Théâtre de l’Athénée, dove sotto la sua direzione andò in scena l’anno seguente L’aquila a due teste, dramma romantico di Jean Cocteau, autore-feticcio del quale l’imprenditore francese avrebbe più tardi acquisito i diritti.
Fu per Saint-Laurent l’ennesima occasione per misurarsi con l’amato Christian Berard, che aveva realizzato i costumi per la prima versione teatrale del 1946, e sotto un punto di vista più ampio con Cocteau, artista proteiforme e immenso che ai suoi occhi incarnava l’ideale a cui tendere di una creazione totale.
Alessandra IMBELLONE Roma 15 dicembre 2024
En Scène: Yves Saint Laurent. Costumi e Scene per Balletto, Teatro e Cabaret
Roma, Fondazione Nicola Del Roscio
6 dicembre 2024 – 7 marzo 2025