di Silvana LAZZARINO
“Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni” fino al 26 luglio 2020
Alla luce del provvedimento del Governo che ha ufficializzato la riapertura dei musei sul territorio nazionale, Fondazione Pistoia Musei a partire dallo scorso 21 maggio 2020 ha riaperto i suoi spazi permettendo al pubblico di visitare su appuntamento la mostra del grande fotografo internazionale Sebastião Salgado “Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni” aperta fino al 26 luglio 2020.
L’ingresso alla mostra e al Museo avviene su prenotazione telefonica per gestire e contingentare il flusso dei visitatori, che avranno l’obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata della visita; inoltre all’ingresso verrà misurata a ciascun visitatore la temperatura, compresa l’igienizzazione delle mani.
Realizzata da Fondazione Pistoia Musei in collaborazione con Pistoia – Dialoghi sull’uomo, Contrasto, Fondazione Caript e Comune di Pistoia e con il contributo della Camera di Commercio di Pistoia, la mostra presenta 180 fotografie di Sebastião Salgado (Aimorés, stato di Minas Gerais, Brasile.1944) con cui racconta la condizione di profugo, l’istinto di sopravvivenza, i momenti di esodo, i disordini urbani e le tragedie di continenti ormai alla deriva, comprese paura e povertà, coraggio e dignità.
Curata da Lélia Wanick Salgado l’esposizione restituisce la storia del nostro tempo attraverso momenti drammatici ed eroici vissuti da singoli individui, e ponendo un’importante domanda che resta ancora senza risposta: nel nostro cammino verso il futuro non stiamo forse lasciando indietro gran parte del genere umano?
Oltre a documentare lungo i suoi viaggi la bellezza dei luoghi più remoti del Pianeta con paesaggi ancora incontaminati dove si estendono foreste, deserti, oceani, ghiacciai in cui regna un perfetto equilibrio tra natura, animali e ambiente, il fotografo brasiliano per questa mostra attraverso i suoi scatti, frutto di un lavoro di molti anni, ha voluto testimoniare la storia delle migrazioni di massa restituendo la condizione esistenziale di milioni di uomini che sono stati capaci di spezzare i legami con le proprie radici, cercando loro stessi , in un viaggio verso altri luoghi.
Nonostante siano trascorsi quasi venticinque anni dalla prima esposizione di queste fotografie sui profughi, la realtà che ritraggono non è poi così diversa da quella che si vede attualmente. Nel crescente divario tra ricchi e poveri, che sempre più sta prendendo il sopravvento, considerando la crescita demografica, la distruzione dell’ambiente ed i cambiamenti climatici, aspetti che incidono sull’equilibro dell’ecosistema, i profughi rappresentano le vittime più visibili. Essi ogni anno in massa (milioni di persone) sono costretti a lasciare le proprie case per povertà, disastri naturali, violenza e guerre, imbarcandosi nel loro esodo alla volta del sogno di una Terra Promessa.
E’ in questo esodo infinito alla ricerca di questa Terra Promessa che questi popoli si trovano a vivere in campi profughi volti a diventare il più delle volte piccole città, costretti ad investire tutti i risparmi, e anche rischiando la propria vita, Le immagini intense e forti, di questa avvolgente esposizione “Exodus” raccontano la condizione di profugo, l’istinto di sopravvivenza, i momenti di esodo, i disordini urbani e le tragedie di continenti ormai alla deriva, ma anche la paura e la povertà, la volontà, la dignità e il coraggio.
Se la mostra “Genesi” di grande successo dove Salgado ha raccontato la bellezza del patrimonio unico e prezioso di cui disponiamo sul nostro Pianeta, è da vedersi, come lui stesso ha affermato “come percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura”, questo itinerario dedicato all’Esodo dei profughi mira a risvegliare le coscienze guardando al presente. Queste infatti le sue parole:
“Oggi più che mai, sento che il genere umano è uno. Vi sono differenze di colore, di lingua, di cultura e di opportunità, ma i sentimenti e le reazioni di tutte le persone si somigliano. Noi abbiamo in mano la chiave del futuro dell’umanità, ma dobbiamo capire il presente. Queste fotografie mostrano una porzione del nostro presente. Non possiamo permetterci di guardare dall’altra parte.”
Di interesse l’intervista di Roberto Koch a Sebastião Salgado trasmessa sui canali social del Festival di antropologia del contemporaneo Pistoia – Dialoghi sull’uomo lo scorso 23 maggio.
Il video è stato realizzato in occasione dell’appello lanciato dal fotografo brasiliano al governo, al congresso e alla Corte Suprema del Brasile, per tutelare gli indigeni dell’Amazzonia dal rischio di genocidio che potrebbe causare la diffusione del Coronavirus. L’evento è organizzato in collaborazione tra Contrasto e “Pistoia – Dialoghi sull’uomo festival” ideato e diretto da Giulia Cogoli e promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia.
L’ingresso alla mostra avviene esclusivamente previa prenotazione telefonando al numero 0573 974267 tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. La mostra resterà aperta fino al 26 luglio 2020.
In riferimento alla pubblicazione delle foto:
SEBASTIÃO SALGADO. Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni Fondazione Pistoia Musei in collaborazione con Contrasto e Pistoia -Dialoghi sull’uomo. Pistoia, Palazzo Buontalenti / Antico Palazzo dei Vescovi
8 febbraio – 26 luglio 2020
Sebastião Salgado / Contrasto
Silvana LAZZARINO Roma 28 giugno 2020
“Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni”
Mostra di Sebastião Salgado
Fondazione Pistoia Musei fino al 26 luglio 2020
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