“Forme Apotropaiche”, L’Arte secondo Placido Scandurra. “Lo stile è un modo semplice per dire cose complicate”.

di Claudio d’ALELIO MARESCOTTI

Chiusa con successo per la mostra di incisioni e acquarelli riguardanti la ricerca evolutiva della forma dagli anni ’70 agli anni 2000 esposti alla Galleria “SPAZIO ARTI FLOREALI”.

Nel “Tractatus politicus“, il filosofo Spinoza asseriva:

“Delle azioni umane, mi sono preoccupato, non di deriderle, non di compiangerle, ma di leggerle in profondità”.
Scandurra a cavalletto

Con i “Cavalieri inesistenti“, i “Cani Erranti“, le “Pastorali Primordiali” , il M° Placido Scandurra dagli anni ’70 agli anni 2000, ha voluto esprimere con stile una laboriosa ricerca introspettiva con una modalità che Jean Cocteau soleva definire :

“Lo stile è un modo semplice per dire cose complicate”.
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Per i cultori dell’Arte, l’incontro con le opere del M° Scandurra, permettono di arricchire le sensazioni di ciascuno nella comprensione del momento epocale che si può vivere nel passaggio da un secolo all’altro, ancor più associandosi il cambiamento di millennio.

Claudio d’ALELIO MARESCOTTI