di Silvana LAZZARINO
Tra i più affermati e interessanti artisti di richiamo A.T. Anghelopoulos (Teramo 1963) che vive e lavora a Roma, restituisce, mediante l’interazione di materia, colore e luce inserite nelle sue opere con cui ridefinisce diverse gestioni dello spazio tra apertura e chiusura, un viaggio in cui recuperare i luoghi fisici e metafisici della mente con cui riscoprire l’ascolto di sé tra presenza e assenza, visibile e invisibile. Accanto al destino dell’uomo sospeso tra dubbi e certezze, paure e speranze, nella sua opera emerge il bisogno dello stesso individuo di diventare non solo osservatore di se stesso, ma di guardare a quanto a lui intorno attraverso un nuovo punto di vista distante da abitudini e convenzioni che limitano il proprio sentire e modo di essere.
Ai primi corsi di pittura che segue fin da giovanissimo, seguono le prime esperienze espositive, cui si accompagna lo studio della fotografia e poi importanti incontri con alcuni affermati artisti nazional, tra i quali il grande artista figurativo Gigino Falconi.
Questa passione per le arti visive viene ripresa successivamente dopo gli studi classici e la laurea in medicina con la realizzazione di dipinti e installazioni che nella loro originalità di linguaggio guardano ai grandi nomi dell’arte contemporanea del secolo scorso tra cui Klee, Magritte e Rothko, quest’ultimo famoso in particolare per i campi di colore con cui l’occhio entra in una suggestiva proiezione intima nei suoi luoghi sconosciuti di in un sentire cosmico.
Anghelopoulos è tra i protagonisti della Fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Roma Arte in Nuvola 2023 ospitata per il terzo anno alla Nuvola di Fuksas, con un’opera di grande forza evocativa che colpisce sul piano visivo ed emotivo anche per la profondità dei contenuti: si tratta di “Frammenti- Fragments XXI sec.d,C.” (gesso su pannelli cm 145×145) che si presenta come un’ampia soglia, portale addossata a parete. Da essa, o meglio da singole finestre- celle sembrano emergere volti feriti e sfregiati dal dolore che si trovano isolati l’uno dall’altro.
Da questa rappresentazione l’artista mette in risalto la persistente fragilità e la condizione di isolamento dell’uomo, in particolare vissute in questi ultimi due anni tra pandemia e guerra, che ancora persistono.
Mentre da una parte il progresso tecnologico avanza portando miglioramenti nella vita quotidiana, pur se a volte se ne fa un uso sbagliato e improprio, dall’altra è sempre meno data attenzione alla persona, nella propria unicità non soffermandosi sulle emozioni e i pensieri che essa sente e vive. Anche questa dicotomia si evince da alcune opere, come anche la fragilità dell’uomo e la sua possibilità nell’operare un cambiamento per riscoprire e ridare voce alla propria autenticità.
Attraverso rappresentazioni concettuali e segniche, ma anche ritratti di personaggi noti del ‘400 rivisitati e presi a prestito da grandi artisti del passato, l’artista si sofferma su emozioni legate a dubbi, paure, ma anche aspirazioni e desideri che accompagnano questo camino. L‘uomo entro questa sinergia di materia e luce, diventa protagonista afflitto e fragile nella sua incertezza innanzi a questa vita, ma alla fine desideroso di volgere il proprio sguardo oltre il visibile per lasciarsi aperta una possibilità: un percorso nuovo, fatto di speranza.
Tra i cicli pittorici citiamo gli sfumati “Passages”, gli enigmatici “Point of View” dove vi è un invito a rivisitare il legame tra l’uomo e quanto a lui intorno mediante uno sguardo nuovo, i cieli materici dei “Dense Skies” e degli “Inner Skies” dove si parla di cielo interiore ed esteriore a ricordare la continuità di un tempo che va oltre i confini materiali. Poetici e materici nel loro parlare all’uomo. i dipinti eleganti e raffinati di Anghelopoulos esprimono energia e mistero per immettere lo sguardo e la mente alla ricerca di quella possibile verità che si nasconde oltre il confine che unisce terra e cielo.
L’arte di Anghelopoulos diventa luogo dell’ascolto interiore a partire da quanto si manifesta nel mondo visibile e immaginato, concreto e ipotizzato per parlare dell’uomo punto di partenza e di arrivo di questo viaggio di conoscenza e costante rinascita.
Citiamo anche la pubblicazione di Anghelopoulos: “Il mio calendario o il fattore umano svelato” editore De Luca Editori d’Arte (dicembre 2021) in cui oltre ad essere messi al centro l’uomo e i valori di cui è portatore, viene sottolineato come impegno, intuizione, creatività e competenza in diversi ambiti di attività tra quelle scientifiche e umanistiche, abbiano concorso alla realizzazione del bene comune per la società.
Silvana LAZZARINO Roma 26 Novembre 2023
Roma Arte in Nuvola 2023
A.T. Anghelopoulos con l’opera
“Frammenti -Fragments XXI sec. d.C”
Roma, 26 novembre 2023