di Claudio LISTANTI (con traccia audio)
Audio 1 – Sirena: aria Che nel fior di Giovinezza (Eleonora Aleotti soprano)
Catalogo No: GB2490-2 Etichetta: Bongiovanni
Francesca Caccini (1587-1641) e “La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina”
E’ uscito recentemente, grazie alla preziosa casa discografica Bongiovanni, un CD interamente dedicato alla musica di Francesca Caccini (Fig.1) della quale si ripropone un versione de ‘La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina’ un balletto del quale il musicologo-musicista Lorenzo Tozzi, grazie alla sua lunga esperienza nel campo della musica barocca, ha curato la revisione, l’adattamento, la scelta e l’orchestrazione delle danze. (Fig. 2)
Questa pubblicazione discografica può essere senza dubbio considerata di grande interesse per una serie di motivi sia di carattere storici sia di carattere musicali e storiografici.
Siamo, infatti, nel 1625 con Francesca Caccini (Fig.3), prima figlia del grande Giulio Caccini, musicista membro della Camerata dei Bardi, che nel 1602 contribuì con la sua Euridice alla nascita del genere ‘Opera’, anch’essa musicista di talento, artista a 360° come definiremmo oggi, che oltre ad essere compositrice e cantante era anche suonatrice di clavicembalo liuto e chitarrinetto (Font, Dizionario La Musica ed. Utet) anche organizzatrice di feste, personalità di spicco nella Villa di Poggio Imperiale a Firenze (Fig.4), all’epoca condotta dalla Granduchessa di Toscana Maria Maddalena d’Austria, erede della gloriosa casata dei Medici ormai in declino, vedova di Cosimo II e reggente fino al 1628 quando il suo figlio primogenito Ferdinando II raggiungerà la maggiore età.
Il 25 gennaio di quel 1625 arrivò a Firenze Ladislao Sigismondo Principe di Polonia e di Svezia, futuro re di Polonia con il nome di Sigismondo IV e, come prevedevano le usanze del tempo, fu organizzata presso la villa una splendida festa, che si tenne il successivo 3 febbraio durante la quale fu eseguito il balletto ‘La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina’ su un testo dell’orvietano Ferdinando Saracinelli poeta molto quotato all’epoca per le sue produzioni letterarie, che molti musicisti misero in musica. Scene e macchine sceniche furono ideate da Giulio Parigi ma realizzate dl suo giovane figlio Alfonso, mentre la ‘star’ Francesca Caccini ne produsse la musica, prima donna al mondo a comporre un’opera teatrale.
La giovane, come detto, era molto apprezzata nell’ambiente musicale dell’epoca,
addirittura considerata da molti anche a superiore per qualità artistiche al padre Giulio (Fig.5), con questa ‘Liberazione’ dà una prova del tutto convincente delle sue doti di compositrice. La linea di canto deriva sicuramente dagli insegnamenti monteverdiani, dove il ‘recitar cantando’ dominava l’azione donandole incisività e drammaticità, che la Caccini adotta con una certa maestria senza tralasciare un positivo uso degli abbellimenti che ne arricchisce considerevolmente l’espressione della linea vocale. Inoltre nella ‘Liberazione’ ci sono cospicue scene d’insieme, come ad esempio, nel secondo quadro, i cori delle damigelle di Alcina e la scena delle piante incantate con Ruggero, il suadente ed affascinante canto di Sirena ‘Che nel fior di giovinezza’ e lo straordinario quadro terzo, colmo di colpi di teatro evocati dalle magie di Alcina con i mutamenti della sua barca e dell’ambiente marino circostante dove il tutto sfocia nel ballo delle Dame dei Cavalieri e nell’esortazione, certo di maniera molto godibile, alle donne toscane (Tosche, del Sol più belle), ovviamente presenti in gran numero alla festa, ad avere ad esempio le qualità degli eroi cavallereschi.
Nel terzo millennio in cui ci troviamo, eseguire una opera come questa è impresa piuttosto complicata soprattutto per la ricerca del gusto estetico indispensabile ad una credibile realizzazione della linea vocale. Lorenzo Tozzi (Fig.6), come accennato curatore dell’esecuzione, ha fatto un lavoro del tutto convincente, volto a rendere una linea di canto che, pur nel rispetto della tradizione, è risultata moderna soprattutto per la continua ed efficace ricerca di una dizione che esalti la comprensibilità dell’azione. L’organico strumentale, flauto dolce, tre violini, viola da gamba, trombone, arciliuto, liuto, mandola, chitarrone in sol, cembalo ed organo è risultato del tutto funzionale a questa realizzazione musicale contribuendo ad esaltarne l’efficacia
Altra difficoltà riscontrabili in operazioni come queste è quella di trovare una alternativa per le parti musicali mancanti che in questo caso riguardavano soprattutto la musica dei balletti. Tozzi ha scelto la via di utilizzare musiche strumentali più o meno coeve alla Liberazione come, ad esempio, l’Aria del Granduca Ferdinando di Toscana di Peter Philip, la sonata sopra l’Aria del Gran Duca di Adriano Banchieri e il Ballo del Gran Duca di Giovanni Battista Buonamente.
Tutte queste operazioni, a nostro giudizio, sono del tutto convincenti perché riescono a rendere La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina omogenea, uniforme ed organica per donarle la necessaria ‘multiformità’ caratteristica fondamentale di questa composizione.
Per quanto riguarda gli interpreti tutti hanno dato il loro pregevole contributo a partire dal Romabarocca Ensemble per finire ai cantanti che hanno tutti dimostrato una particolare dimestichezza con questo tipo di repertorio: Riccardo Primitivo (baritono), Andrea Romeo (tenore), Nadia Pagliara (soprano), Eleonora Aleotti (soprano), Angelo Bonazzoli (controtenore), Marcella Foranna (mezzosoprano), Miriam Trevisan (soprano), Alessandra Borin (soprano), Roberto Mattioni (tenore)
Registrazione tecnicamente molto valida dal punto di vista acustico, grazie allo specialista del suono Fabio Monaco, ed alla quale ha senza dubbio giovato il luogo dell’esecuzione, effettuata il 10/11/2016, vale a dire l’Oratorio del Gonfalone in Roma, sala pregevolissima per l’ascolto della musica barocca.
Claudio LISTANTI Roma Gennaio 2019