di Silvana LAZZARINO
L’esposizione inaugura a Capranica Prenestina (RM) l’8 dicembre presso la Chiesa della Maddalena, in collaborazione con il parroco della chiesa don Davide Martinelli. Patrocinanti il Comune di Capranica Presentina, l’Accademia Artemus di Pompei e la Fondazione IXTUS
Il conflitto bellico che vive l’Europa, il dramma vissuto e di cui ancora si avvertono le conseguenze portato dal Covid-19, l’incertezza rispetto al futuro anche rapportato alla crisi economica che probabilmente tenderà sempre più a colpire la maggior parte della popolazione mondiale, sono indicativi rispetto al fatto che diversa parte dell’umanità si sia sempre più allontanata da quei principi basati su collaborazione, sostegno e condivisione, scegliendo di mettere al primo posto il potere, il successo entro un’ideologia che si nutre di materialismo e apparenza. E’ in questo tempo di incertezza e crisi che l’arte attraverso i suoi linguaggi restituisce messaggi di grande forza e incisività legati all’esistenza e alle emozioni.
Verso un nuovo ascolto di sè orientati a trovare nel buio più intenso uno spiraglio di luce, invita il percorso proposto alla mostra “Luci nel buio” che inaugura a Capranica (Prenestina Roma) il giorno dell’Immacolata Concezione l’8 dicembre 2022 alle ore 18,30 presso la Chiesa della Maddalena.
Il curatore Franco Campegiani critico d’arte, poeta e scrittore, che firma il testo introduttivo in catalogo, viene accompagnato nel suo discorso introduttivo dalle musiche per flauto solista eseguite dal m° Benedetta Reda.
I sette artisti che espongono sono Roberta Conti, Luca Fondi, Vito Lolli, Mario Roncaccia, Massimo Talarico, Claudio Pio, Ermes Contrasti. L’esposizione resterà aperta fino al 6 gennaio 2023.
Le opere con cui i sette artisti sono stati invitati a partecipare su invito del parroco del Tempio di Santa Maria Maddalena, don Davide Martinelli, rappresentano il loro sentire rispetto a possibili spiragli di luce volti ad illuminare il buio dell’anima che affligge questi tempi, per incamminarsi verso una rinascita. Tempo di oscurità che conferma la crisi dell’anima, della cultura postmoderna e della fede, dove ogni evento, gesto, parola diventa elemento scatenante per ferirsi, allontanarsi fino anche a distruggersi. Come dall’inverno si genera la primavera, così dall’oscurità si passa alla luce, nella ciclicità di morte e vita.
Ciascun artista ha colto aspetti dell’esistenza ordinaria e straordinaria, legata a contesti che indagano lo stare al mondo dell’uomo tra presenza e assenza, visibile e invisibile, Così i sette artisti in mostra
“danno vita ad un percorso espositivo che accoglie lavori visionari e metafisici, come nei casi di Luca Fondi, Mario Roncaccia e Vito Lolli; e lavori che guardano all’Essere indagandone la forma terrena, come si evince dalle opere di Claudio Pio, Roberta Conti e Massimo Talarico; per poi terminare negli scatti fotografici di Ermes Contrasti con la sua narrazione armonica della diversità”.
Dell’importanza di superare la superficialità di oggi attraverso il risveglio del pensiero prelogico proprio dello sciamano, del bambino che agisce con naturalezza, cosi da staccarsi da una visione autocentrica, Franco Campegiani parla nel suo saggio filosofico di successo “Ribaltamenti”, come al bisogno di forti scosse per uscire dal torpore fa riferimento nella sua opera poetica ”Dentro l’uragano” (Pegasus edizioni) con la quale ha ricevuto importanti premi tra i quali il Premio Golden Selection 2021 dove si è classificato al primo posto per l’inedito. Inoltre in questa raccolta poetica è posto l’accento su come dai momenti oscuri e bui che possono accadere nella vita, si possa risalire ristabilendo un vero e autentico ascolto di sé, confrontandosi con le proprie fragilità. Lo stare in una situazione di rischio e incertezza, nel turbine di drammi e conflitti che spesso sfuggono di mano, conduce alla fine l’uomo verso la vera realizzazione di sé. Queste le parole di Campegiani:
“C’è bisogno di forti scosse per abbandonare la rotta del razionalismo imperante, che tutto divide, e tornare a navigare nelle acque arcigne e vivide dell’armonia dei contrari. Occorre dar corpo a una reinvenzione possente del senso della vita”.
Oltre a queste opere e al Manifesto dell’Irrazionalismo Sistematico cui ha dato vita insieme ad Aldo Onorati e Filippo Ferrara, Franco Campegiani affianca altre importanti pubblicazioni in campo poetico tra le quali ricordiamo: “L’ala e la gruccia” (1975) per le collane di Mario dell’Arco, “Selvaggio pallido” 1986 (Carte Segrete, Rossi & Spera) con prefazione di Vito Riviello e disegni di Umberto Mastroianni, “Cielo amico” 1989 (Ibiskos) in una collana inaugurata da Domenico Rea e “Canti tellurici”2000 (Sovera Multimedia).
In molte liriche presenti in questi testi poetici si fa strada la sua riflessione sul rapporto tra l’uomo la natura, il bisogno dell’uomo di infinito che si cela nella stessa natura e ancora la ricchezza della terra dono dato all’umanità da proteggere.
Al termine dell’evento con l’inaugurazione della mostra “Luci nel buio” vi sarà un’apericena di saluto quale augurio di buone feste.
Silvana LAZZARINO Roma 3 Novembre 2022
“Luci nel buio”
Mostra d’arte contemporanea a cura di Franco Campegiani
Parrocchia santa Maria Maddalena. Capranica (RM), dall’ 8 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023
Inaugurazione giovedì 8 dicembre 2022 ore 18.30
ingresso libero