di Franco PURINI
Un ricordo
La scomparsa di Mario Ursino è una grande perdita per la storia e la critica d’arte. Per fortuna la sua attività di studioso del Novecento, di funzionario per molti anni della Galleria Nazionale di Arte Moderna, di fondatore e di animatore dell’Associazione Amici di Giorgio De Chirico rimarrà nel tempo, in particolare continuando a rendere l’opera del grande pittore metafisico un luogo centrale della ricerca artistica del secolo scorso. Appassionato e instancabile è stato per lui l’impegno a individuare un luogo a Roma nel quale ospitare quadri, sculture, stampe e disegni relativi agli ultimi trent’anni di lavoro del Maestro di Volos. Un lavoro noto agli addetti ai lavori ma ancora poco conosciuto dal pubblico più vasto, per il quale la più recente produzione dechirichiana rappresenterebbe un’importante scoperta, dato lo straordinario spirito creativo che ha animato ciò che il custode degli enigmi più coinvolgenti e resistenti dell’esistenza umana ha rappresentato nella fase finale della sua avventura artistica. Ricordo una bellissima lezione che Mario Ursino tenne all’Accademia di Belle Arti di Roma di qualche anno fa. Con ammirevole chiarezza e con una grande capacità interpretativa egli ci propose una mappa tematica del mondo di Giorgio De Chirico la cui visione dell’arte era da lui ricostruita con una grande partecipazione interiore nelle sue origini, negli sviluppi, nella sua misteriosa finalità. Fu un pomeriggio che ricorderò per sempre assieme alla sua costanza nel perseguire il suo importante, necessario e urgente progetto culturale. Un progetto che l’associazione Amici di Giorgio De Chirico, della quale mi propose di far parte, continuerà a portare avanti secondo la strada da lui tracciata.
Franco PURINI Roma 11 novembre 2019