di Claudio LISTANTI
Rossini e Pappano in CD con la Messa di Gloria
È recentemente uscita in CD una esecuzione della Messa di Gloria di Gioachino Rossini edita dalla Warner Classics. L’incisione è basata su un concerto diretto nel corso della Stagione concertistica 2021-2022 da Antonio Pappano con i complessi artistici dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed una ottima compagnia di canto composta dal soprano Eleonora Buratto, dal mezzosoprano Teresa Iervolino, dal basso Carlo Lepore e dai tenori Lawrence Brownlee e Michael Spyres.
Lo scorso mese di ottobre gli scaffali dei negozi di dischi si sono arricchiti di una nuova incisione in CD dedicata alla Messa di Gloria di Gioachino Rossini che Antonio Pappano aveva diretto nello scorso gennaio alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, in un concerto inserito nella Stagione sinfonica 2021-2022 ed interamente dedicato al nostro grande musicista del quale furono messi a raffronto suoi capolavori appartenenti ai generi profano e sacro. In quel concerto l’esecuzione della Messa di Gloria fu grande elemento di attrazione non solo per la rarità dell’ascolto di questo importante capolavoro ma anche per l’interpretazione di Antonio Pappano nel cui repertorio Rossini occupa un posto di preminenza.
Con questo CD si è rafforzata sempre più la collaborazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la Warner Classics, rivolta alle pubblicazioni di interpretazioni di Antonio Pappano, che di Santa Cecilia è direttore musicale, per incisioni basate su diversi concerti pubblici che Pappano ha diretto negli anni ed inseriti nei ricchi e variegati programmi concertistici della prestigiosa istituzione musicale romana. A titolo di esempio ricordiamo la pubblicazione del Guillame Tell di Rossini che ha segnato l’inizio di questa preziosa collaborazione della quale ricordiamo alcune tappe fondamentali come Aida di Verdi, il War Requiem di Britten, le Sinfonie di Bernstein e numerose altre incisioni delle quali questa dedicata alla rossiniana Messa di Gloria è solo l’ultima in ordine di tempo.
Proporre l’ascolto della Messa di Gloria di Rossini ha innanzitutto una straordinaria valenza di carattere storico e musicologico in quanto è un delle composizioni rossiniane più dibattute circa la sua composizione e la sua prima esecuzione.
Di questa composizione si persero le tracce; financo la data della prima esecuzione assoluta non era conosciuta. Nel 1992, in occasione delle celebrazioni per i duecento anni dalla nascita di Gioachino Rossini, fu riproposta all’attenzione del pubblico grazie all’opera dell’insigne musicologo statunitense, Philip Gossett. Lo studioso operò un lavoro di ricerca accurato negli archivi musicali di Napoli, la città per la quale Rossini scrisse la messa, un lavoro non privo di complicazioni dovute soprattutto allo scarso numero di documenti esistenti ma che riuscirono, innanzitutto, a stabilire la data della prima esecuzione che avvenne il 24 marzo del 1820.
Per approfondire nel dettaglio la storia di questo vero e proprio ‘ripescaggio’ proponiamo la lettura della nostra recensione uscita su About Art in occasione del concerto ceciliano del gennaio 2022. (Cfr. https://www.aboutartonline.com/a-santa-cecilia-antonio-pappano-e-una-compagnia-di-alto-livello-per-rossini-sacro-e-profano/)
Nel CD in questione appare con molta chiarezza lo splendore di quella esecuzione nella quale Antonio Pappano risultò particolarmente incisivo nel porre in evidenza tutti gli aspetti ‘sacri’ caratteristici di questa composizione per un genere musicale nel quale il direttore ha dato sempre prove di alto livello contribuendo a consentire a questo lavoro, per lo più semisconosciuto, di essere posto al fianco di altre monumentali partiture sacre rossiniane come la Petite Messe Solennelle e lo Stabat Mater. Un merito che va condiviso, ovviamente, con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia della quale nella registrazione emergono le prestazioni soliste di Maria Irsara (corno inglese) e Alessandro Carbonare (clarinetto) e con il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Piero Monti ai quali si aggiunge la più che convincente compagnia di canto.
Di quest’ultima il CD mette in risalto la robusta voce del contralto Teresa Iervolino, l’affascinante vocalità del soprano Eleonora Buratto e le corpose emissioni del basso Carlo Lepore. A completare la parte vocale solista due tenori statunitensi oggi molto in vista nel panorama vocale internazionale. Nello specifico Michael Spyres molto a suo agio con gli spericolati virtuosismi della parte che le ricostruzioni storiche segnalano scritta per il grande Giovanni Battista Rubini e Lorenz Brownlee altro specialista per questo tipo di vocalità anche se la sua parte è meno virtuosistica ma necessita, però, di una voce calda e rotonda molto adatta al suo impianto vocale come il tenore evidenzia nell’esecuzione.
L’incisione Warner, che si basa sulle esecuzioni ceciliane del 27 e 29 gennaio 2022, è tecnicamente valida e consente un ascolto coinvolgente e partecipato, elemento che si aggiunge al già citato, ed intrinseco, interesse di carattere storico musicologico che rende questo disco utile per la completezza della discoteca di ogni appassionato di musica. Considerate le vicissitudini storico-musicologiche di questa partitura, poco prima accennate, le incisioni in commercio, sia in vinile che in cd, non sono numerose per cui questa pubblicazione della Warner giunge al momento opportuno per offrire a tutti gli appassionati una nuova interpretazione che può arricchire l’esperienza d’ascolto di ogni singolo fruitore.
Vogliamo però mettere in risalto che, come avviene spesso oggi, le note contenute nell’opuscolo allegato al CD, peraltro molto interessanti in quanto propongono un’intervista a Pappano, sono redatte solo in inglese, francese e tedesco. Riteniamo queste decisioni delle case discografiche piuttosto penalizzanti, se non umilianti, per la Cultura del nostro paese. Se si considera che questo CD è il frutto inequivocabile della Cultura e dell’Arte italiana, non solo per la nazionalità del compositore ma anche per il luogo dove è stata registrato e per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, istituzione fondamentale per l’attività musicale concertistica italiana, tra le più conosciute ed apprezzate a livello internazionale come provano i chiari e continui apprezzamenti di pubblico e di critica ottenuti nel corso delle numerosissime tournée intraprese in buona parte del mondo, tutto ciò è per noi piuttosto deludente.
Ci auguriamo che questo inspiegabile ‘ostracismo’ si concluda al più presto.
Claudio LISTANTI Roma 1 Novembre 2022