redazione
Si apre giovedi 19 settembre, fino al 30 novembre, al Butterfly Institute Fine Art, fra le più note e prestigiose galleria d’arte di Lugano, la mostra “Giovanni Boldini, John William Godward, Telemaco Signorini, pittori fra le capitali europee nel XIX secolo”.
Il percorso espositivo mette a confronto alcuni capolavori dei tre grandi maestri che, ognuno in tempi e modi diversi, ebbero contatti con l’Inghilterra e con l’Italia: Giovanni Boldini soggiornò infatti nella capitale inglese nel 1870, ritornadovi poi più volte, mentre per Telemaco Signorini fu un costante punto di riferimento, coltivandovi anche importanti relazioni commerciali e presenziando alle locali esposizioni artistiche. L’inglese Johnh William Godward visse invece sette anni in Italia, poi, incompreso quale sensibilissimo cantore della bellezza classica, si suicidò all’età di 61 anni, lasciando un biglietto di commiato nel quale scriveva che “il mondo non era abbastanza grande per lui e per Picasso assieme”.
Una mostra dal tenore internazionale questa alla galleria Butterfly Institute che pone una lente di ingrandimento su alcuni dei capisaldi della produzione dei tre fra i più grandi maestri europei del XIX secolo.
Un fil rouge lega le opere esposte a Lugano, ossia il desiderio di questi artisti di viaggiare, conoscere e rappresentare i luoghi e le persone, cogliendone la psicologia e i sentimenti più intimi.
Artisti ribelli, nati in contesti modesti, alla ricerca di un riscatto sociale:
John William Godward dovette affrontare una vita colma di avversità; in primis una famiglia che cercò di ostacolare la sua vocazione di pittore, tentando di far naufragare l’amore nutrito per la bella modella italiana della quale si era perdutamente innamorato. Si trattò di una dirompente passione sentimentale che lo portò a stabilirsi per ben 7 anni a Roma. Stessa sorte per Giovanni Boldini, a cui da piccolo il padre pittore nascondeva i suoi pennelli, esosrtando il figlio a non seguirne le orme che lo avrebbero secondo lui condotto a una vita di stenti. Sui vent’anni fuggì da Ferrara a seguito di una forte delusione amorosa, trasferendosi a Firenze e poi Londra e Parigi.
A Firenze conobbe i Macchiaioli e il capostipite Telemaco Signorini, anch’egli figlio d’arte che già manifestava attraverso uno stile originalissimo tutta quella inquietudine interiore che lo portò presto ad arruolarsi e a combattere nelle guerre risorgimentali. Interessanti a tale proposito risultano le lettere inedite scritte dal campo al padre Giovanni Signorini e al fratello Paolo, recentemente pubblicate (luglio 2019) dallo storico dell’arte Tiziano Panconi – curatore della mostra e massimo esperto della pittura italiana del periodo – nel monumentale Catalogo generale ragionato di Telemaco Signorini (810 pagine), comprendente, oltre al corpus pittorico, tutto l’epistolario.
Edito da http://www.museoboldinimacchiaioli.com che si occupa fra l’altro dei certificati di autenticità delle opere di Giovanni Boldini, di Telemaco Signorini e di tutti i Macchiaioli.
La galleria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15,00 alle 18,00. Il mattino è riservato agli appuntamenti dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso libero. http://www.butterflyinstitute.com