redazione
Quest’anno il Primo premio di poesia al Concorso Il Paese delle Donne è stato assegnato ad una nostra collaboratrice, Carla Guidi con il libro ANIMAL/CORE (Robin 2022)
(Vedi l’evento del 2 dicembre 2023 alla Casa Internazionale delle Donne: https://www.womenews.net/la-premiazione-delledizione-2023-del-premio-di-scrittura-femminile-il-paese-delle-donne-xxiv-foto-e-video-dellevento/)
Argomentazioni poetiche sulla tematica degli animali è Animal/Core. Narrazioni poetiche tra Natura e Cultura – con la prefazione di Marco Testi ed un documento inedito della Senatrice Lidia Brisca Menapace dedicato a Carla Guidi. Il libro contiene anche alcune foto di Valter Sambucini ed alcune immagini di Placido Scandurra. La copertina è una foto di Valter Sambucini dalla serie “Gabbiani a piazza Venezia”.
Presentato per la prima volta nell’ambito di una mostra sul rapporto problematico con gli animali “L’amore incondizionato” nel febbraio 2023 a Roma, nella Galleria Borgo Pio, in via degli Ombrellari 1 (cfr. https://borgopioartgallery.com/portfolio/lamore-incondizionato/ ) l’attore Paolo Procaccini ne aveva letto alcune pagine mentre aveva parlato con l’autrice e presentato il libro la scrittrice Tiziana Colusso che gentilmente aveva inviato la sua relazione. Una buona occasione questa per pubblicarla:
“Secondo me il testo cardine di questo volume è il primo, IL GIARDINO DELLE DELIZIE che non solo apre il volume ma apre anche la mente per così dire, perché indica molto lucidamente nella dicotomia, la Spaltung come la chiamerebbe Freud, la scollatura fondamentale psichica, antropologica filosofica tra conoscenza vita, tra significanza e consapevolezza, che ha causato tutti i guai della nostra civiltà fino all’autodistruzione del pianeta, che purtroppo la specie umana ha innescato con un conto alla rovescia che oramai è solo questione di tempo.
Questa scollatura che appunto è causa di molti e direi tutti i mali, viene anche nominata dall’autrice come la dualità fra le due forme di pensiero orientale e occidentale, quindi dice
“Oriente Occidente due forme di pensiero del globo terrestre contaminate dall’ostinazione dell’incomunicabilità mentre il nostro cervello provvisto di plasticità (quindi all’origine alla creazione) risulta bloccato dalla aprioristica dualistica”.
Lo spettro dell’animalità si sviluppa tra due poli opposti: da un lato gli animali mitologici archetipici, i Draghi ad esempio, che l’autrice definisce divinità telluriche nel suo testo UOVA DI DRAGO e, sull’altro estremo, gli animali come schiavi da compagnia nel testo che si intitola appunto “Animali da compagnia”, quindi addomesticati, che addirittura imitano i difetti umani fingendo mansuetudine, proprio anche ipocriti, quindi completamente snaturati.
Animali che non vengono cacciati dal giardino originario dal giardino delle delizie da cui sono stati cacciati l’uomo e la donna appunto con il mito del peccato, però poi sono costretti a seguire il destino della specie umana.
L’unico rimedio a questa Spaltung, a questa scollatura epistemologica fondamentale, è di recuperare l’unità, l’unicità attraverso la riflessione di antropologia del profondo, che include gli studi sul mito, sullo psichismo, secondo una linea che diciamo si dirama da Jung verso James Hillman – che l’autrice tra l’altro cita in quarta di copertina – ma ove io includerei anche autori eterodossi come Gaston Bachelard, epistemologo con la sua scrittura densamente poetica e il suo materialismo razionale. E quindi diciamo attraverso il recupero di questa unicità fondamentale, del sentimento religioso insieme spirituale e psichico verso gli animali come dice il testo “Quando gli animali”, si può recuperare, si può portare alla luce e ragionare intorno all’ECOLOGIA intesa nel suo senso più puro e antico.
La radice etimologica di Oikos Logos, discorso sulla casa, è dove evidentemente la casa è l’ambiente, non solo l’ambiente fisico ma anche un ambiente complesso che include tutte le specie, i rapporti interspecie, gli elementi naturali – aria acqua terra e fuoco. Qui bisognerebbe di nuovo ripensare a Bachelard e al ai suoi studi sugli elementi naturali, includendo anche i residui psichici di mondi possibili e ecosistemi possibili; pensiamo ad esempio agli animali mitologici di cui è infarcita la letteratura, il drago è un esempio ma ce ne sono tanti altri sia positivi che negativi, dal Grifone alato a tante altre specie anche acquatiche, quindi animali mitologici delle acque profonde così via.
Questo ecosistema a mio avviso non è soltanto un luogo meccanico che include l’uomo e il suo habitat e basta, ma tutte le specie, il loro habitat interrelato e anche l’habitat mentale e psichico antropologico che l’uomo ha sviluppato lungo i secoli, perché ormai anche questo è ambiente; dunque non solo l’ambiente naturale ma anche l’ambiente culturalmente configurato.
Questo ambiente interrelato di natura e cultura possiamo definirlo come ANIMA MUNDI, che tra l’altro è il titolo che l’autrice dà la prima sezione naturalmente, con una bella citazione anche di Hillman:
“Se c’è un’anima del mondo e noi ne facciamo parte allora ciò che accade nell’anima esterna accade anche a noi” e poi continua “l’estinzione degli animali come quella delle piante è una sofferenza insita nel mondo. Noi siamo parte dell’anima mundi”
dice Hillman, ma non solo noi ma anche il nostro immaginario oserei dire, cioè il drago che forse non esiste in natura – se non in forme molto ridotte rispetto all’immaginario, tipo i piccoli sauri delle Galapagos – in verità è parte dell’anima mundi.
L’anima mundi non è la somma di tutto ciò che c’è appunto banalmente nell’habitat – uomini, animali, piante, rocce – ma l’anima mundi è qualcosa di più della somma delle sue parti: è Oikos, la casa dove tutto ciò che esiste e che viene pensato immaginato detto sognato può essere contenuto. Io credo che sia anche il senso di questo libro: parlare di dell’anima mundi così intesa.
Il rapporto conflittuale non armonico con l’anima mundi così intesa è esattamente all’origine di tutte le guerre; giustamente il titolo che da l’autrice al testo è “la guerra non ci ha mai lasciato”, la guerra non è iniziata ieri o un anno fa, la guerra è appunto insita nella scollamento della specie umana dall’anima mundi, da questo derivano i guai, il peccato originario a mio avviso, cioè il peccato originario dell’uomo e della donna nel giardino dell’Eden, cioè che non sono stati capaci di vivere in armonia con questo ambiente e hanno cominciato a depredarlo.
Possiamo leggere così la famosa mela, come il voler prevalere della specie umana sugli alberi e su tutto il resto che c’era nel giardino dell’Eden; questa attitudine predatoria e poco rispettosa degli esseri umani è appunto questa mancanza di armonia con l’anima mundi ed è l’origine di tutti i guai che vediamo intorno, che vanno dalla guerra al buttare la cartaccia fuori dal cesto, avendo il cesto lì davanti ma considerato fuori da noi e dalla nostra casa – non la casa come luogo immenso che contiene tutto ma proprio la nostra casetta piccola e limitata da una porta blindata. Invece bisognerebbe recuperare questo senso della casa come tutto il pianeta e oltre, ivi compreso quello che l’autrice chiama microcosmo psichico in un bel testo a pagina 96/ 97 della sezione ANIMALI DEL SOGNO. Dai testi di questo volume emerge con chiarezza il fatto che L’ANIMA MUNDI è diventata in realtà un antropocene senz’anima, come dice l’autrice in un testo a pagina 49.
Mi è piaciuta anche molto la definizione di circo interiore di pagina 51. L’autrice cita anche un testo del filosofo Jacques Derrida, “L’animale che dunque sono”, come tentativo di scardinare la nefanda visione antropocentrica che dà all’uomo ogni facoltà e potere sulle altre specie.
E’ interessante in tal senso anche la citazione in esergo di Nietzsche alla seconda sezione: “Regno animale dentro di noi” in cui c’è viceversa lo sguardo degli animali verso l’uomo, dice appunto Nietzsche:
“Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale”,
ecco questo mi piace lo trovo molto lucido.
C’è anche il fatto che questi animali che ci guardano attuano anche, a volte, un involontario contrappasso, ci riempiono di escrementi come appunto i gabbiani e gli storni che hanno invaso le città. C’è quindi un degrado del nostro rapporto sempre più disarmonico verso gli animali, che va dall’apice dell’animale sacro, il progenitore, lo spirito protettore del clan, come dice l’autrice nella nota finale a pagina 102, fino agli animali infetti manipolati untori senza colpa delle recenti pandemie, poi anche tutto il bestiario urbano corrotto, i cinghiali nei rifiuti, gabbiani che si nutrono di schifezze ovvero per loro non naturali, forse anche con cambiamenti del dna e quindi tutto il proliferare dei topi e degli insetti, tutto ciò che succede quando si perde l’armonia all’interno dell’anima mundi.
E’ interessante anche il riferimento a Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès, che è un classico degli studi non solo femministi ma anche antropologici, una visione antropologia in qualche modo non antropocentrica, dal momento che riconosce il sacro valore totemico di alcuni animali. Io ho amato molto quel saggio, perché tratta del tema della metamorfosi, della trasformazione esistenziale come avvicinamento a sé stessi, alla propria anima vera e antica.
Anche nel testo di pagina 67 nelle fiabe l’autrice parla di “Magia della trasformazione”. È molto bella anche la citazione di Darwin a pagina 71 sulla arroganza umana, sulla “specie umana si crede l’unica degna di creazione divina” e invece Darwin dice “Io credo sia più giusto considerarlo discendente dagli animali”. Questa zoologia invertita diciamo è la via per recuperare un’armonia non gerarchizzata tra le specie viventi.
Infine, l’autrice nell’ultimo testo poetico che chiude il volume prima della nota finale invoca ERMES, Ermete, divinità Mercuriale che io amo molto, essendo poi anche l’entità che sovraintende a noi dei Gemelli; lo invoca perché
“ci riconduca alla saggezza, consapevolezza, identità, idea creativa del pensiero erratico, terapeutica volontà eroica”(p.98).
Ecco questo è un bel programma sotto il segno di Hermes che è anche protettore della cultura ermetica sapienziale, che sottende ogni percorso di trasformazione, consapevolezza e compimento”.
Tiziana Colusso www.tizianacolusso.it
Comparatista di formazione (all’Università La Sapienza di Roma e all’Université Paris-IV Sorbonne) e autrice di narrativa, poesia, testi teatrali, fiabe, saggistica, Ha fondato nel 2009 e dirige FORMAFLUENS – International Literary Magazine. Ha realizzato dal 2017 il progetto multimediale Atlante delle Residenze Creative. È stata dal 2005 al 2011 eletta nel Board dello European Writers’ Council, Tra le sue ultime pubblicazioni: Ogni respiro un mondo (2022) Monologo dell’ulivo (2022), La pace dell’acqua (2022) Fiabe dei mutamenti (Bertoni 2020); Il precipizio, teatro delle voci per Donatella e Rosaria , EscaMontage Plaquette teatro (2020) Residenze & Resistenze creative (Luoghinteriori 2018), Torri D’avorio & Autori In Tour. Writers Houses e Residenze di Scrittura in Europa al tempo della sharing economy (2016) La manutenzione della meraviglia. Diari e scritture di viaggio (2013) Ecofrasie, audiolibro con CD allegato. Testi di Tiziana Colusso e musiche originali di Natale Romolo e Federico Scalas. (2012); Il sanscrito del corpo, (2007); Italiano per straniati, (2004); La criminale sono io – ciò che è stato torna a scorrere (2002, riedizione in eBook 2011); Né lisci né impeccabili, 2000; Le avventure di Gismondo, mago trasformamondo (1998), Leggende della trasformazione (antologia di prosa di autori italiani e francesi – a cura di T.Colusso, 1995)
Carla GUIDI Roma 10 DICEMBRE 2023