Grande successo alle Scuderie del Quirinale per “Picasso tra Cubismo e Naturalismo”.

di Fabiano FORTI BERNINI

Il grande ritorno di Pablo Picasso

Si è inaugurata il 22 settembre presso le Scuderie del Quirinale di Roma e andrà avanti fino al 21 gennaio, la mostra Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925, curata da Olivier Berggruene in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein.

Questa bellissima mostra espone 191 opere, di 38 prestatori, tra tele, gouaches , lettere, bozzetti, abiti di scena e diversi disegni che provengono dall’Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Hanno partecipato musei come Musée Picasso, Centre Pompidou di Parigi, Tate di Londra, e ancora il MoMa, il Metropolitan Museum, il Guggenheim di New York, e poi il Museum Berggruen di Berlino, la Fundació Museu Picasso di Barcellona e il Museo Tyssen di Madrid.

Arlecchino e donna con collana, dipinto, Pablo Picasso (detto), Pablo Ruiz Picasso (1881-1973) pittore , 1917, Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia

Queste opere ci raccontano il viaggio di un secolo fa, il 17 febbraio 1917, in piena Prima Guerra mondiale, quando Pablo Picasso (Malaga, 1881 – Mougins, 1973) all’età di 36 anni, era già consacrato e a capo della rivoluzione cubista, ma il momento non era facile. Il mondo era in guerra, lui era uno spagnolo che viveva in Francia, aveva visto partire per il fronte molti dei suoi compagni di strada, il lavoro era poco e non era un uomo felice. Così sarà l’amico Jean Cocteau a convincerlo ad accompagnarlo in Italia, dove doveva incontrare l’impresario dei Ballets Russes Sergej Djagilev al fine di realizzare le scene, i costumi e il sipario per un suo balletto, Parade, musicato da Satie.

In realtà la sua permanenza in Italia è una sorta di grand tour che lo vide soggiornare a Roma e Napoli, città ricche di passato e di testimonianze artistiche straordinarie .

A Napoli ammirò l’Ercole Farnese e gli altri capolavori classici del Museo Archeologico, qui venne colpito dalla monumentalità delle statue antiche e dalla loro sensualità nascosta, nelle forme e nelle proporzioni. Infine rimase affascinato dagli affreschi di Pompei. Ma sarà nella capitale comunque, lontano dal conflitto mondiale, che il grande artista si troverà a vivere in un’atmosfera bellissima, felice e piena di stimoli, a contato con i Futuristi e i pittori della Secessione .

Nel suo studio di via Margutta prepara i costumi e le scene per i Ballets Russes di Daghilev, conosce la ballerina russa Olga Khokhlova che il 12 luglio dell’anno successivo diventerà sua moglie.

È un’esposizione a cui abbiamo lavorato tre anni”, rivela il curatore, che ha tenuto a spiegare il metodo del “pastiche” , ovvero le modalità e le procedure tramite le quali Picasso lo potè utilizzare come strumento al servizio del modernismo, in una ricerca  che lo condusse dal realismo all’astrazione.

Picasso II-010

Entrando nelle grandi sale espositive, nella prima si ammirano i bellissimi e monumentali capolavori cubisti; nelle successive tra le opere esposte colpisce la celeberrima  tela Deux femmes courant sur la plage (La course), 1922, Musée national Picasso-, il Flauto di Pan (1923), il Saltimbanco seduto con braccia conserte (1923). Sono poi rimasto particolarmente colpito dallo splendido Arlecchino con Specchio del 1933 e Arlequin (Léonide Massine), 1917, del Museu Picasso, Barcellona. Per non parlare del ritratto di Olga, 1918 del Musée national Picasso-Paris e la Femme assise en chemise, 1923 proveniente dalla Tate di Londra.

A Palazzo Barberini, in contemporanea, nel magnifico salone affrescato da Pietro da Cortona e raffigurante il Trionfo della divina Provvidenza, viene esposto, per la prima volta il sipario per il balletto “arade, 1917, Musée National d’Art Moderne, una immensa tela lunga 17 metri e alta 11. Le architetture di Bernini e del Borromini fanno da cornice ad un emozionante dialogo tra l’opera di Picasso e il grande affresco barocco, il tutto a coronamento dell’ esposizione alle Scuderie del Quirinale che dopo 100 anni esatti ci consente di rivivere ed emozionarci grazie al genio di Picasso a Roma .

di Fabiano Forti BERNINI                  Roma ottobre 2017