“Guerra e Pace”: in corso una collettiva a Milano presso la Fondazione ATM fino al 26 febbraio 2025.

di Silvana LAZZARINO

L’arte contemporanea si fa interprete di stati d’animo tra memoria e tempo presente.

La mostra collettiva – cui partecipa l’artista Eugenia Serafini- rientra nel progetto Nuovo Atlante delle Arti– Diciotto Indagine sull’Arte Europea a cura del Prof Carlo Franza è in corso a Milano presso la Fondazione ATM fino al 26 febbraio 2025

Un invito a ritrovare quell’autenticità nella comunicazione con sé stessi e l’altro che sempre più si va smarrendo anche per via dei social con cui superficialmente si è “connessi” sempre e ovunque, un esortazione a ritrovare amore e rispetto reciproco considerando la diversità quale possibile  arricchimento, compresa l’attenzione verso l’ambiente e la natura, è quanto proposto dall’opera di Eugenia Serafini, artista assai nota, pluripremiata con riconoscimenti di alto prestigio per la sua capacità di esplorare i diversi linguaggi dell’arte restituendo un nuovo pensiero su come l’uomo possa ritrovare armonia e un senso profondo a questa vita da attraversare quale dono per conosce e riconoscersi parte di n tutto.

Nata a Tolfa, piccolo e interessante borgo etrusco, e attiva tra Roma e la Toscana, Eugenia Serafini, che ha anche insegnato all’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, regala rappresentazioni sospese tra visione ed emozione dove viene restituita l’immagine di una natura densa di a solarità che contrasta con uno scenario grigio figlio di un progresso pronto a stemperare ogni colore costruendo giungle di cemento. Osservando i suoi dipinti si possono respirare profumi, ascoltare suoni e cogliere i colori di spazi aperti tra alberi, prati fioriti, farfalle, dove la vita prende nuova forma lasciando indietro paure e malinconie almeno per quel tempo in cui si è immersi con lo sguardo in quelle rappresentazioni a cogliere il senso di infinito che dalla terra porta al cielo dal visibile all’invisibile. Ma nella sua opera, accanto a tematiche che spaziano dalla natura all’ecologia, dagli affetti al sogno e alla fiaba, vi è l’aspetto legato al sociale e alla storia da cui emerge il bisogno di amare la vita mostrando coraggio per essere pronti a nuove prospettive in cui essere parte tutti di uno stesso universo, lasciando cadere sete di potere e dominio, odio e, vendetta.

A proposito di conquista e violenza, potere e morte che caratterizzano i conflitti bellici, Eugenia Serafini ne parla dando spazio all’immagine dell’amore, l’amore di una madre in rappresentanza dell’amore di ciascuna madre, quale sentimento che protegge e cura, come dimostra la sua opera “Madre della tenerezza” esposta nella mostra collettiva “Guerra e Pace” in corso a Milano alla Fondazione ATM in Via Farini 9, aperta fino al 26 febbraio 2025.

E. Serafini Madre della tenerezza 2024

Inaugurata lo scorso 27 novembre 2024 alla presenza di Francesco Viola Presidente della Fondazione ATM, Francesco Caroprese Consigliere Fond. ATM e Vicepresidente Ordine Giornalisti della Lombardia e del curatore il Prof. Carlo Franza illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, Giornalista e Critico de “Il Giornale” che firma anche il testo, l’esposizione è patrocinata dalla ATM – Azienda Trasporti Milanesi, una società partecipata al 100% dal Comune di Milano. Inoltre la mostra rientra nell’ambito del Progetto Artistico Internazionale Nuovo Atlante delle Arti- Diciotto ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza, Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, volto a focalizzare l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica. Oggi il Gruppo ATM che è tra i protagonisti della mobilità sostenibile in Europa, con una presenza di primo piano in Danimarca e Grecia, è Operatore storico del trasporto pubblico nel capoluogo della Lombardia e nell’area metropolitana.

Sono presenti in questa esposizione diverse opere di artisti contemporanei atte a comporre una vera e propria installazione, capace di campionare il percorso singolare di questi illustri artisti italiani e stranieri.

Accanto a Anna Addamiano, Gianni BucherSchenker, Oana Bursucanu, Concita De Palma, Maximilian Hink, Loi di Campi, sono Aimé Maquignaz, Mokhtar Jelassi, Patrizia Quadrelli, Raffaele Scaglione, Eugenia Serafini, Marisa Settembrini e Silvio Zampieri.

L’arte fin dall’antichità ha trattato tematiche legate alla guerra in termini di gesta trionfanti di cui essere fieri come era per i romani, mentre in epoca contemporanea lo sguardo degli artisti mira a restituire un messaggio spesso di denuncia volto a proporre pensieri di pace in cui ritrovare una nuova e possibile comunicazione tra i popoli nel rispetto reciproco.

Queste le parole del Prof. Carlo Franza:

Appartiene già all’antichità il tema della guerra e le gesta eroiche dei soldati che hanno poi trovato un larghissimo rilievo nella produzione artistica. Basti vedere le raffigurazioni che celebrano le grandi vittorie, ad iniziare dalla Colonna Traiana a Roma che mostra dal basso in alto, la propaganda, la forza e la potenza della civiltà romana. E’ bene sapere che l’arte nell’antichità diventava uno strumento di narrazione delle battaglie e vittorie sui nemici, mentre l’artista contemporaneo guarda la guerra con una sensibilità completamente diversa, lanciando forti messaggi di denuncia e rappresentando gli orrori della Guerra sulle tele. Se questi erano i dati di una volta oggi mi piace riportare la frase di Marina Abramovic: ‘Ci sono guerre e morti ovunque, c’è l’emergenza climatica. Sembra che l’umanità sappia solo odiare. E’ facile farlo, ma è più importante chiedersi: cosa posso fare perché le cose cambino? Gli artisti hanno questa responsabilità’.   Pablo Picasso, Otto Dix, Egon Schiele, George Grosz, Carlo Levi, Aligi Sassu sono solo alcuni dei tantissimi artisti che con la loro arte ci hanno mostrato gli orrori della guerra, e prima di loro altri artisti come Goya, nella sua serie di incisioni “I disastri della guerra”, o Rubens con “Le conseguenze della Guerra”.

In un’epoca storica come quella in cui viviamo dove ogni giorno a pochi passi dall’Europa diversi Paesi sono in conflitto per sete di potere e conquista, resta la speranza che presto questo odio e questa violenza abbiano fine, Così l’arte diventa portavoce di questa speranza gridando No alla guerra e ai soprusi.

Una mostra che tocca la responsabilità dell’arte sia nei riguardi della violenza umana, ma anche verso un altro nemico pericoloso, la superficialità della vita estetica che ha sostituito per sempre l’etica di un buon comportamento sociale.”   

 E’ in questo clima di orrore e morte che Eugenia Serafini restituisce attraverso la sua opera un messaggio di amore: amore di una madre che si fa scudo a protezione del proprio figlio che copre con le braccia e il corpo sotto un manto blu pronto a risaltare nella luce dorata a lei intorno. Come sottolinea Carlo Franza a proposito di questa opera della Serafini di altissimo livello etico e creativo:

“L’artista definisce questa sua opera ‘Madre della tenerezza’, non volendola identificare con una figura religiosa, bensì con un simbolo di maternità universale e sacrale per l’importanza del gesto con il quale afferma la protezione del genere umano, rappresentato dall’Infanzia, mentre sullo sfondo lingue di fuoco contrastano con l’azzurro stellare che si espande a coprire macerie”.

All’inaugurazione dell’esposizione collettiva hanno partecipato diversi intellettuali italiani e stranieri e numerosi collezionisti.

Eugenia Serafini, è portatrice di un’arte totale tra gesto, copro, parola, atto creativo, a definire una nuova sinergia di emozioni coinvolgendo più sensi, ed è in questa prospettiva che ha dato vita a opere di grande suggestione come le Performances “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008 e l’installazione “Nuvola”. Così utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale, ha guardato ad una contaminazione tra le arti che le ha sempre permesso di restituire un più ampio sguardo sulle dinamiche di esplorazione dei processi emozionali.

Numerose sono le mostre in Italia e all’estero da lei realizzate e le sue opere si trovano in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania, Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina. Tra i prestigiosi premi e riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera vanno citati: Le Rosse Pergamene, Poesia d’amore 2018, Sezione speciale Poesia e pittura “Dall’emozione all’immagine” con una raccolta di poesie d’amore dedicate a Roma, il “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento per la Creatività nelle scuole” 2013 alla Biennale di Venezia. Senza dimenticare il Premio alla Carriera “Premium International Florence Seven Stars” Grand Prix Absolute 2017 consegnatole dal Professor Carlo Franza. Più recenti sono il Premio Le Fondazioni dell’Unione Europea, Bruxelles nel giugno 2019 “Premio “Ambasciatrice dell’Arte”, e sempre da Carlo Franza ha ricevuto il Premio “Veterana dell’Arte Internazionale” Premium International Florence Seven Stars nel 2021 e il Premio per la Grafica Libro d’Artista a giugno 2022 nell’ambito del Premium International Florence Seven Stars 2022.  Senza dimenticare il “Premio Internazionale di Poesia Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi” 1 Edizione 2020-2021 e poi nel 2023 il “Premio all’eccellenza” nell’ambito del Premio letterario Internazionale “Voci città di Roma”, la Menzione Speciale della Presidente Rosanna Lupi al “XXXV Premio letterario Camaiore Francesco Bellomini” 2023. Nell’anno 2024 vanno menzionati:  il “Premio Internazionale Spoleto Art Festival per la Letteratura” per la raccolta di racconti “Il Preside che camminava sui rami di pino e I Racconti della Luna” (Roma 2019), il “ Premio Menotti Art Festival allo Spoleto Art in the City 2024 per le Arti Visive” con un’esposizione della sua mostra “Omaggio a Puccini: Madama Butterfly” e il 1° posto al Premio Internazionale d’Eccellenza “Città del Galateo– Antonio De Ferraris” per la fiaba “Storia per un cuore bambino” (Ed. Artecom-onlus, Roma 2023) nella sezione Libri di Narrativa per l’infanzia e l’adolescenza.

Inoltre vastissima è la sua produzione poetica, narrativa, teatrale e performativa, tradotta e pubblicata in arabo, inglese, francese, norvegese e rumeno. Vanno citate a riguardo: Piccola utopia; Frammenti per un ideale, Frosinone, 1995, tradotta e pubblicata in rumeno (Oglinda sufletului, Craiova, 2001); Les oiseaux, Roma, 1998; L’uccellino d’argento, Roma 2000; Canti di CantaStorie, Roma, 2008 sopra; Canto dell`effimero ebook, Roma, 2013 e la più recente edizione cartacea Artecom-onlus Roma, 2022 premiata con la Menzione Speciale al XXXV Premio Camaiore-Francesco Belluomini 2023.

Eugenia Serafini ha collaborato con diversi protagonisti della letteratura e dell’arte e del cinema: tra tutti menzioniamo la collaborazione con il professor Mario Verdone del quale ha condiviso stima e amicizia. La sua opera è stata ampiamente trattata dallo storico dell’arte prof. Giorgio Di Genova nella “Storia dell’Arte Italiana, Generazione Anni ’40, tomo “1, ediz. Bora 2007, dal prof. Mario Verdone, dal prof. Duccio Trombadori che ne ha presentato la Monografia, dal critico d’arte prof. Carlo Franza nelle presentazioni a catalogo delle mostre personali a Roma (Circolo del Ministero degli Esteri, 2020), Berlino, Milano e Firenze).

Silvana LAZZARINO  Roma  7 Dicembre 2024

Eugenia Serafini espone nella collettiva

Guerra e Pace

a cura del Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea

realizzata nell’ambito del progetto Nuovo Atlante delle Arti– Diciotto. Indagine sull’Arte Europea. Progetto Artistico Internazionale ideato e diretto da Carlo Franza

In mostra sono presenti opere di:

 Anna Addamiano, Gianni Bucher Schenker, Oana Bursucanu, Concita De Palma, Maximilian Hink, Loi di Campi, Aimé Maquignaz, Mokhtar Jelassi, Patrizia Quadrelli, Raffaele Scaglione, Eugenia Serafini, Marisa Settembrini, Silvio Zampieri.

Fondazione ATM – Via Farini 9 – 20159 Milanoorario: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 17.00 (previo appuntamento allo 02/631196443)

Chiusura: sabato e domenica fino al 26 febbraio 2025