di Claudio LISTANTI
Goffredo Petrassi è uno dei musicisti più importanti per lo sviluppo della musica italiana nell’ambito del ‘900.
Il suo nome è collegato all’evoluzione dello stile musicale del nostro paese nel corso dello scorso secolo, ruolo in un certo senso obbligato dai suoi dati anagrafici che ci dicono che visse dal 1904 al 2003 quando morì quasi centenario alla fine di un percorso artistico che si è svolto quasi in parallelo con il progredire del linguaggio musicale. Non poteva mancare, quindi, una certa attenzione alla musica di estrazione popolare, un elemento che una recente pubblicazione discografica della Da Vinci Classics ha voluto porre in evidenza con la prima registrazione assoluta de i Canti della Campagna Romana affidati alla voce di Rosaria Angotti ed al pianoforte di Tiziana Cosentino.
Per comprendere l’importanza di questa nuova iniziativa discografica è indispensabile partire dalla figura di Goffredo Petrassi, musicista tra i più celebrati del secolo scorso. Nato a Zagarolo in provincia di Roma nel 1904, Petrassi iniziò la sua carriera di compositore avendo come punto di riferimento il neoclassicismo del primo ‘900 del quale eccellenti rappresentanti sono stati Stravinskij, Bartók e Hindemith e, nella sponda italica, Malipiero e Casella. Nel periodo successivo, nel cuore degli anni 30, Petrassi si orientò verso la musica di ispirazione sacra, citiamo il Salmo lX, il Magnificat e i Quattro inni sacri frutto di una ispirazione che volgeva lo sguardo alle grandi architetture vocali di Palestrina per fondare quel genere che la critica riconosce come ‘barocco romano’. Successivamente, in vista degli anni ’40 inizia a prendere una via più ‘autonoma’ ad iniziare Coro di morti su testo di Giacomo Leopardi che lo porterà all’adozione dell’atonalità come mezzo espressivo per intraprendere un cammino nel contemporaneo che è messo in luce dalla serie degli Otto Concerti per orchestra che occuperanno un largo periodo della sua vita che si articola fino ai primi anni ’70 il cui ascolto è necessario per comprendere l’evoluzione della sua cifra stilistica.
Da non dimenticare anche le sue produzioni per il teatro come l’opera in un atto Il cordovano tratta da Cervantes e la Morte dell’aria un atto su testo di Toti Scialoja senza dimenticare anche due esperienze nel balletto con La follia di Orlando e Ritratto di Don Chisciotte prodotti grazie alla collaborazione con il grande coreografo Aurel Millos. Per completare la figura del musicista occorre ricordare anche la produzione di musiche per il cinema, genere anche se non molto congegnale per Petrassi è comunque compreso nel suo catalogo con sporadiche partecipazioni alle realizzazioni di film tra i quali alcuni piuttosto importanti come Riso Amaro e Non c’è pace tra gli ulivi, due importanti pellicole di Giuseppe De Santis, emblematiche per l’arte cinematografia italiana fine anni ’40 e inizio ’50.
All’interno di questa cospicua attività compositiva Petrassi ha dedicato spazio anche a musica di estrazione o di origine popolare pur se praticata agli inizi della carriera. Luminoso esempio di questa attività è costituito dai Canti della Campagna Romana che, grazie alla Da Vinci Classics, sono per la prima volata confluiti integralmente in una pubblicazione discografica.
L’idea di comporre queste canzoni si fece largo nel 1927 quando Petrassi era poco più che ventitreenne, un musicista ancora acerbo e dedito allo studio della composizione da appena due anni, periodo precedente alla sua entrata presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Fu il compositore romano Giorgio Nataletti, famoso per essere stato fondatore e direttore degli Archivi di etnomusicologia presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma ed al contempo anche ricercatore considerato tra i padri dell’etnomusicologia italiana, a proporre a Petrassi di collaborare per un lavoro di ricerca presso la campagna romana per raccogliere testimonianze del canto popolare in voga nei campi situati nei dintorni di Roma, ambiente con il quale il musicista poteva avere una sorta di familiarità conseguente al suo paese di nascita.
Nataletti e Petrassi intrapresero un fervido lavoro di ricerca che ebbe come risultato la trascrizione e la selezione di 24 canzoni i cui spunti melodici vennero poi armonizzati per dare loro una ‘veste’ più moderna. Questi canti furono eseguiti per la prima volta a Roma nel febbraio 1928 alla Sala Sgambati e pubblicati due anni dopo, nel 1930, dall’editore Ricordi, pubblicazione che è alla base di questa nuova, interessante, registrazione discografica.
Nell’insieme appare evidente all’ascolto il lavoro di ricerca operato nelle campagne, specificatamente quelle situate tra Tivoli e dintorni, per conservare quelle melodie semplici dedicate alla quotidianità soprattutto per alleviare gli effetti del duro lavoro ma anche evocanti la noia, la monotonia e la ripetitività di quanto accadeva nello scorrere della giornata. Sono melodie ovviamente semplici, a volte veri e propri frammenti vocali di una struttura presumibilmente più vasta della quale la genuinità della tradizione orale ce ne ha restituito solo una parte. Nel complesso sono opere musicali del tutto aderenti allo stile degli anni 20-30 dello scorso secolo, non solo per l’armonizzazione ma anche per la linea vocale intesa e per la tessitura che si avvicina molto a quella cosiddetta ‘verista’ in auge in quegli anni.
Le 24 canzoni, come detto, sono dedicate alle varie quotidianità della vita popolare, come la cura dei bambini che si evidenza con quattro canti di ninna nanna genere sempre molto suggestivo, poi l‘evocazione della fatica sul lavoro con Oi su! Oi su! e il canto della trebbia All’ara, All’ara, o temi di carattere erotico come Quanno spunta lu sole, Amore meo, levateme ‘na voja o Bbella fatte chiamà come alcuni significativi stornelli Fiore d’ajetto e Fiore de lino e diverse serenate come la canzone narrativa S’è fatto notte e Le stelle de lu cielo. Non poteva mancare l’ispirazione religiosa con una sorta di ballata, certo ripetitiva ma senza dubbio suggestiva e colma di misticismo, Le ventiquattrore, un canto narrativo religioso evocante la passione di Cristo.
Accanto ai Canti della Campagna Romana, il cd propone altre significative composizioni che integrano i contenuti delle 24 canzoni. Tra questi altri brani per soprano e pianoforte sempre in prima registrazione assoluta, Per organo di Barberia e altre diverse ninna nanna, E’ di nanna nanna, O sonni, sonni e ai quali si aggiungono anche un sorprendente e stravagante Vocalizzo per addormentare una bambina e Lasciatemi morire (Lamento di Arianna). Completano il disco quattro piccole gemme per pianoforte, Piccola invenzione e Petit pièce entrambe per piano solo assieme a Siciliana e Marcia entrambe per pianoforte a quattro mani.
Nel Cd queste musiche sono interpretare da due brave musiciste, il soprano Rosaria Angotti e la pianista Tiziana Cosentino vere e proprie specialiste non solo della musica di Petrassi ma anche di questo particolare genere cameristico. Buona parte del contenuto di questo Cd è stato eseguito qui a Roma nella rassegna I Giardini della Filarmonica per un concerto dedicato ai 120 anni dalla nascita di Goffredo Petrassi.
Nel disco è bene evidente il gusto salottiero e lo spirito popolare che animano queste composizioni grazie all’esperienza musicale di ognuna di esse. Rosaria Angotti, musicista poliedrica (nel disco interpreta anche i brani per pianoforte a quattro mani) possiede una valida esperienza nel campo dell’opera lirica ma, anche, in quello della musica da camera ottenuta grazie alle specializzazioni con artiste come Monica Bacelli, Elizabeth Norberg-Schulz, Edda Moser e Lella Cuberli, che hanno contribuito alla formazione del gusto e dell’interpretazione vocale. Tiziana Cosentino è una pianista affermata e considerata vera e propria specialista per il repertorio da camera come evidenziato anche in questo disco. Per entrambe una prova di spessore che rende la pubblicazione della Da Vinci Classics una incisione di grande interesse.
Claudio LISTANTI Roma 4 Agosto 2024
Goffredo Petrassi
Canti della Campagna Romana
e altre opere vocali e pianistiche
Rosaria Angotti soprano – Tiziana Cosentino pianoforte
CD Da Vinci Classics C00882