di Silvana LAZZARINO
Guido Strazza un protagonista del Novecento tra pittura e segno: in Italia diverse iniziative ricordano la data del suo centesimo compleanno con mostre, presentazioni di donazioni e volumi.
Da oggi In libreria il volume Guido Strazza, Catalogo generale dell’opera incisa 1953-2018, per le ed. Allemandi
La fascinazione dell’aeropittura che apre ad orizzonti di luoghi e contesti reali restituiti attraverso immagini scomposte e in movimento spesso ascensionale; la magia del segno nel suo procedere verticale, orizzontale, ma anche obbliquo su una superficie dove affiorano nuove prospettive di ambienti sognati e vissuti compresi scenari metamorfici, caratterizzano l’arte di Guido Strazza (Santa Fiora- Grosseto 1922) tra i protagonisti più interessanti e di successo della scena artistica italiana e internazionale del secondo Novecento. Attivo a Roma dove vive, egli nell’autenticità dell’atto creativo, mediante la pittura e l’incisione restituisce nuove aperture sul piano visivo e percettivo con cui soffermarsi sul senso del vivere e sull’uomo calato in questo viaggio: la vita sospesa tra mistero e meraviglia, dubbi e certezze in cui procedere per mettere in atto un tempo di separazione e riavvicinamento a sé e all’altro.
Muovendosi inizialmente sotto la guida di Marinetti che nel 1942 lo invita alle mostre di aeropittura a Palazzo Braschi a Roma e alla Biennale di Venezia, Guido Strazza decide di lasciare del tutto la professione di ingegnere per dedicarsi alla pittura. Inizia a viaggiare scegliendo il Sud America per poi rientrare in Italia dove si sposta tra Venezia, Milano e Roma. E’ in Sud America tra Cile, Brasile e Perù che si interessa all’arte preincaica accostandosi alle tecniche incisorie grazie alla guida di Fayga Ostrower affermato incisore, pittore e illustratore.
L’interesse per l’arte incisoria porta Guido Strazza, una volta rientrato a Roma, a frequentare il laboratorio della Calcografia Nazionale dove si focalizza sullo studio del segno e delle forme che analizza nella loro semplicità e complessità nel restituire i ritmi ora forti ora silenziosi del pensiero tra memoria e presente con uno sguardo al futuro. A riguardo di grande forza espressiva sono i racconti segnici e le lunghe pitture su rotolo e gli studi sulle Metamorfosi delle forme, raccolti in una serie di cicli pittorici a tema dedicati al paesaggio.
Pittura e incisione accompagnano l’esplorazione di universi interiori a partire da quanto restituisce la realtà vista e condivisa pur con le sue ambiguità dove si susseguono storie, impressioni ed emozioni tra il visibile e l’invisibile, il certo e l’incerto.
La sua esplorazione e ricerca di segno e luce, unitamente a quella di segno e misura – dove la luce è espressione di energia ed essenza in rapporto al segno e la misura segue la modalità nel gestire il segno stesso – conducono verso un nuovo ascolto di sé e di quanto visto ed esplorato nel tempo.
Diversi sono stati i riconoscimenti a lui assegnati, tra cui: i due Premi Feltrinelli attribuitigli dall’Accademia dei Lincei nel 1985 per la grafica e nel 2003 per l’incisione, il Premio “Cultori di Roma” nel 2002 e il premio Vittorio De Sica per le arti visive nel 2014. È membro della Koninklijke Vlaamse Academie van België, dell’Istituto Nazionale di Studi Romani e dell’Accademia Nazionale di San Luca, che presiedette nel 2011-12.
A completare la sua ricerca è l’attività di docente svolta presso la Calcografia Nazionale, la Wesleyan University, l’Università di Siena, l’Accademia di Belle Arti di Roma della quale è stato direttore nel 1985-88, e la Scuola Libera di Grafica di Matera.
Da non dimenticare poi le esposizioni di grande successo cui ha preso parte, molto apprezzate dalla critica. Accanto a a quelle della Biennale d’Arte a San Paolo nel 1951 e nel 1953 e alla Biennale di Venezia del 1968 e 1984, citiamo l’antologica alla Calcografia Nazionale del 1990, quella alla Basilica Palladiana di Vicenza nel 2005 e la grande antologica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 2017 curata da Giuseppe Appella.
Di grande suggestione è il suo libro “Il gesto e il segno” pubblicato nel 1979 con Scheiwiller e la serie di pittura e incisione “Trama Quadrangolare” esposta a Milano a Palazzo Reale.
Una serie di mostre e iniziative di grande interesse in diversi luoghi istituzionali sono state avviate in Italia dallo scorso giugno per ricordare il giorno del centesimo compleanno di Guido Strazza che cade il 21 dicembre 2022.
L’ iniziativa voluta da amici, musei e istituzioni quale omaggio a questo grande protagonista tra i maggiori artisti del ‘900 italiano, nonché teorico lucido del mistero dei segni, si è aperta lo scorso 5 giugno a Cuneo nelle sale di Palazzo Samone con l’inaugurazione della mostra “Il Segno e la Luce. Guido Strazza attraverso le immagini del suo archivio” curata da Luisa De Marinis e Simona Turco. Al termine dell’esposizione otto opere tra quelle presenti sono entrate a far parte della collezione stabile del Museo Civico in una sala a loro dedicata.
È seguita il 6 ottobre presso Palazzo Corsini la presentazione della donazione “Alla Accademia dei Lincei, ora casa dei miei segni” alla presenza del presidente Carlo Antonelli e di Lucia Tomasi Tongiorgi.
L’artista ha donato all’Accademia dei Lincei 500 incisioni e alcuni rari “libri d’artista” in edizione limitata e numerata che entreranno a far parte del Fondo Corsiniano. Dalla stessa Accademia- come sopra citato- nel 1985 e nel 2003 Strazza ha ricevuto due Premi “Antonio Feltrinelli” per la Grafica, riconoscimenti questi attributi per la prima volta ad un artista contemporaneo. In accordo tra l’artista e Lincei le opere donate sono state accuratamente selezionate affinché in futuro potessero dialogare con l’antico patrimonio grafico del Fondo Corsiniano.
All’Accademia di Belle Arti di Roma è in corso dallo scorso 28 novembre presso l’Aula Colleoni, la mostra “Guido Strazza. Il gesto e il segno” a cura di Gianluca Murasecchi artista e docente di Tecniche dell’incisione all’Accademia, dove si possono ammirare le circa 40 opere tra incisioni, dipinti, disegni, edizioni d’arte. Un’importante mostra didattica principalmente rivolta agli studenti per ricordare gli anni da lui dedicati con passione all’insegnamento presso l’Accademia di cui è stato prima docente e poi direttore. Durante l’ultimo giorno utile per visitare la mostra, il 16 gennaio 2023, è previsto un incontro nel corso del quale verrà presentato il catalogo edito da De Luca edizioni.
Lo scorso 16 dicembre 2022 a Palazzo della Calcografia a Roma, l’Istituto centrale per la grafica si è aperta la mostra “Strazza /Cento” a cura di Luisa De Marinis, Ilaria Fiumi Sermattei, Giorgio Marini dove si possono ammirare oltre alla stampa di incisioni tratte dalle matrici originali dell’artista, una selezione di circa 40 incisioni realizzate da Strazza tra il 1974 e il 2015, le più antiche risalenti al periodo del suo insegnamento presso la Calcografia Nazionale. Di queste incisioni e matrici l’Istituto è stato il destinatario.
Presso la Biblioteca dell’Istituto Centrale per la patologia degli archivi e del libro a Roma il 21 dicembre 2022 alle ore 11.00 la Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, è stato presentato il volume “Guido Strazza, Catalogo generale dell’opera incisa 1953-2018” per le ed. Allemandi, comprendente l’intero percorso grafico e incisorio di Guido Strazza. L’incontro, guidato e moderato da Francesco Scoppola, si è aperto con i saluti istituzionali di Mario Turetta e Maura Picciau, mentre gli interventi sono stati curati da Barbara Jatta (Musei Vaticani), Gianluca Murasecchi (Accademia di Belle Arti di Roma), Lucia Tomasi Tongiorgi (Accademia Nazionale dei Lincei), Alessandro Tosi (Museo della Grafica di Pisa).
Sono in programma l’allestimento di una sala presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, dedicata all’artista a cura di Giovanna Coltelli e una mostra online pianificata dall’Accademia Nazionale di San Luca con opere e documenti donati dall’artista alla stessa Accademia di cui, come detto, è stato Presidente negli anni 2011-2012. Tra i musei e gallerie internazionali e nazionali che conservano le sue opere ricordiamo accanto al British Museum di Londra, al Ludwig di Colonia e allo Stedelijk di Amsterdam, anche i Musei Vaticani, gli Uffizi, il Mart di Rovereto, la Ca’ d’Oro a Venezia e la Gnam di Roma, che acquisisce il suo archivio.
Silvana LAZZARINO ROMA 21 Dicembre 2022