di Silvana LAZZARINO
LA GRANDE MOSTRA DELLA FAMIGLIA CIARDI
A Conegliano negli spazi di Palazzo Sarcinelli dal 16 febbraio 2019 le opere di una delle famiglie di artisti veneti più affermate tra Otto e Novecento
Nei luoghi dell’ascolto della natura tra giardini e paesaggi dove viene recuperata anche una visione vedutista di richiamo settecentesco in chiave moderna, dando ampio spazio alla luce nelle diverse atmosfere, introduce la mostra dedicata ai CIARDI una delle famiglie più affermate di artisti veneti tra Otto e Novecento, con cui si apre la nuova stagione espositiva di Palazzo Sarcinelli a Conegliano.
Promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, l’esposizione “I Ciardi viaggiatori in Europa. Paesaggi e giardini”, secondo appuntamento del ciclo dedicato al paesaggio nella pittura veneta tra ‘800 e ‘900, inaugurato nel 2018 con la retrospettiva Teodoro Wolf Ferrari, restituisce una visione moderna del paesaggio ad opera dei Ciardi a partire dal fondatore della dinastia, Guglielmo. Viene ripercorso attraverso la pittura dei Ciardi un nuovo modo di percepire i cambiamenti che in quel periodo attraversa la pittura sempre più proiettata allo studio dal vero o en plain air della realtà.
Curata da Giandomenico Romanelli con Franca Lugato e Stefano Zampieri, la mostra, allestita negli spazi di Palazzo Sarcinelli a Conegliano (Treviso) dal 16 febbraio 2019 al 23 giugno, si sofferma sul lavoro svolto da Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842-1917) e dai figli Beppe (Venezia, 1875-Quinto di Treviso, 1932) ed Emma (Venezia, 1879-1933) interessati in particolare alla rappresentazione della natura, che assumono un ruolo di protagonisti assoluti della scena artistica veneziana, italiana ed internazionale, partecipando alle Biennali di Venezia e ai più importanti appuntamenti ed espositivi nazionali con una buona visibilità all’estero.
Le 70 opere in mostra, provenienti da istituzioni pubbliche come l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, Casa Cavazzini ̶ Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine e la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, e da collezioni private, mettono in risalto punti di contatto, aspetti differenti della pittura dei tre artisti della famiglia Ciardi esaltando le peculiarità di ciascuno.
La luce è studiata attentamente da questi artisti e viene da essi declinata in tutte le possibili atmosfere quale presenza che anima ogni luogo della natura. Una natura viva e palpitante: dalle piante alle messi, dai campi alle distese di eriche, ai corsi d’acqua ai covoni, comprese le aspre e maestose montagne attraversate dal chiarore dell’alba o dalle tinte accese di un tramonto. Al paesaggio e alla natura sono talora accostati gli animali come le mandrie e anche i pastori presenti in particolare nei dipinti di Beppe Ciardi viste quale presenza pacata e bucolica.
Il percorso che abbraccia circa ottant’anni della scena artistica italiana ed europea, si apre con gli esordi di Guglielmo Ciardi ancora influenzato dalla pittura di paesaggio ottocentesca, ma ben presto teso ad una pittura anti-accademica e anti-retorica volto a restituire quei luoghi marginali e periferici della laguna associando al lirismo l’umiltà e la fatica del lavoro.
Segue una sezione dedicata ad Emma Ciardi instancabile viaggiatrice, capace di rielaborare con nuova espressività le esperienze macchiaiole, impressioniste e tardo impressioniste, ma anche cultrice del vedutismo veneziano che esprime nella sua opera attraverso la rivisitazione della pittura del Guardi in un inedito settecentesimo ironico e brioso. E’ nella rappresentazione di parchi e giardini che ella raggiunge forse i risultati più alti e singolari grazie ad una rivisitazione in chiave moderna di certa tradizione pittorica di un Settecento decadente.
E’ poi la volta della sezione dedicata a Beppe Ciardi il quale presta attenzione al simbolismo nordico e in particolare all’opera di Bocklin per quel simbolismo elegiaco, e inserisce nei suoi paesaggi, come prima accennato, la figura umana con riferimento alla lezione di Ettore Tito grande interprete della vita veneziana con soggetti intimisti e simbolisti nei cui dipinti si coglie un raro virtuosismo degli scorci e degli effetti di luce.
Dunque non mancano acquisizioni cosmopolite nella pratica delle vedute di paesaggio e per i soggetti trattati dei Ciardi, grazie a viaggi e peregrinazioni artistiche in Europa e in Inghilterra, come l’influenza degli Impressionisti o della scuola di Glasgow. Se Beppe introduce accenti simbolisti e di realismo sociale pur restando fedele alla poetica paterna, Emma in particolare giunge alla fine a una sorta di esplosione o de-strutturazione figurativa nella sua pittura, accogliendo suggestioni e stimoli dalle sperimentazioni degli artisti contemporanei.
Tra le opere accanto a “Mattino di maggio” (1869) e “Mattino alpestre” (1894) di Guglielmo Cairdi, sono “Il Bagno” (1899) e “Sera piovosa” di Beppe Ciardi, “Dame mascherate” (1909) e “Meriggio” di Emma Ciardi.
La mostra sarà accompagnata dal catalogo edito da Marsilio Editori con saggi di Giandomenico Romanelli, Franca Lugato, Stefano Zampieri e Myriam Zerbi.
Silvana LAZZARINO
I Ciardi viaggiatori in Europa. Paesaggi e giardini
a cura di Giandomenico Romanelli con Franca Lugato e Stefano Zampieri
Palazzo Sarcinelli – Conegliano (Treviso). Orari da martedì a giovedì 9 – 18, da venerdì a domenica 10- 19; chiuso il lunedì; dal 16 febbraio al 23 giugno 2019