di Claudio LISTANTI
Dopo le riaperture al pubblico dei concerti, dei teatri e di tutti i luoghi della cultura, altre due tra le più importanti istituzioni musicali romane, il Teatro dell’Opera e l’Accademia Nazionale, hanno comunicato i dettagli della loro attività concertistica che riprenderà nel mese di maggio. Quanto messo in campo da Santa Cecilia e dal Teatro dell’Opera si aggiunge alla serie di concerti già comunicata dall’Accademia Filarmonica Romana, tre iniziative che rafforzano il significato di queste aperture che, per tutti noi appassionati, segnano il tanto agognato ritorno alla normalità ed al godimento spirituale dell’ascolto della musica dal vivo.
Per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia la ripartenza è stata lo scorso 26 aprile, un concerto dedicato ai volontari della Croce Rossa che ha fatto riscontrare un grande successo anche grazie alla direzione di Antonio Pappano. A questo particolare evento musicale si aggiunge la prossima rassegna I Concerti di Primavera, un cartellone di grande interesse che prenderà il via a partire da giovedì 13 maggio con sei concerti che si articoleranno nei mesi di maggio e giugno con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia che, presso Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, riprenderanno, con il loro fedele pubblico, quel rapporto che dura da più di centodieci anni e improvvisamente interrotto dalle conseguenze della pandemia. Una interruzione solo parzialmente mitigata dalle numerose, lodevoli e opportune, trasmissioni ‘streaming’ che hanno tenuto vivo l’interesse degli appassionati seppur nel rimpianto della perdita momentanea degli effetti della partecipazione all’ascolto dal vivo che è l’elemento unico e insostituibile di qualsiasi manifestazione nell’ambito dello spettacolo.
Il primo appuntamento di questa piccola ma grande stagione è previsto per giovedì 13 alle ore 19.30 (repliche venerdì 14 ore 19.30 e sabato 15 ore 18) ed avrà come protagonista principale la giovane pianista Beatrice Rana. Anche questa occasione assume un valore del tutto simbolico in quanto affidare ad una delle stelle più importanti più luminose del vasto firmamento del pianismo non solo nazionale ma anche internazionale, significa progettare, ed auspicare, un futuro roseo che si basa sulla certezza che solo una grande interprete può dare, che proietti nel tempo la solidità artistica di una istituzione come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Beatrice Rana interpreterà una delle più importanti pagine giovanili di Johannes Brahms, il Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra, op. 15, scritto nel periodo 1854-1858, quando la sua età era compresa tra i 21 e i 25 anni. Una composizione contrastata nella gestazione visti i numerosi ripensamenti e sostituzioni ma che contiene i prodromi di quella visione tardo romantica che caratterizzerà la produzione artistica del Brahms maturo; basti pensare al fatto che parte dell’Adagio centrale confluirà poi nel Requiem tedesco. Un tipo di composizione quella del concerto e piano che Brahms accantonò per qualche tempo fino al Concerto n. 2 che sarà composto dopo più di venti anni.
Oltre a Beatrice Rana il concerto è caratterizzato da un altro indiscutibile punto di interesse: la presenza sul podio del giovane direttore inglese Alpesh Chauhan musicista molto in evidenza oggi. Infatti, attualmente, ricopre la carica di Direttore Musicale della Birmingham Opera Company e, per l’occasione, debutterà sul podio dell’Orchestra di Sante Cecilia. Sarà lui il protagonista della seconda parte del concerto che prevede l’esecuzione della Sinfonia n. 6 in si minore, op. 54 di Dmitri Šostakovič. Scritta ed eseguita per la prima volta a Leningrado nel 1939, possiede delle caratteristiche musicali che ci allontanano un po’ dal classico sinfonismo del grande direttore russo. È una sinfonia piuttosto breve, quasi sintetica, lontana dalle grandi strutture sinfoniche alle quali ci ha abituato il musicista russo. Un banco di prova di grande impegno per un giovane direttore d’orchestra.
I Concerti di Primavera proseguono con due serate riservate al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Piero Monti, entrambi programmati per la giornata di sabato 22 maggio. Alle ore 17 un concerto dal titolo molto significativo: ‘Un italiano a Parigi – Rossini & C.’ dedicato quindi alla figura di Gioacchino Rossini ed alla sua esperienza ‘parigina’ nel periodo della maturità artistica, con brani del ‘grande pesarese’ che si intrecciano con musiche di Meyerbeer e Gounod, nello specifico, rispettivamente il Pater Noster e la Prière du soir. Di Rossini straordinarie pagine di tipo ‘cameristico’: La passeggiata, Quartetto pastorale, Choeur – Quelques mésures de chant funèbre à mon pauvre ami Meyerbeer, Un petit train de plaisir, La charité, Petit caprice (Style Offenbach), La nuit de Noel e I gondolieri.
Alle ore 19.30 un concerto dal titolo altrettanto significativo: ‘Vienna VS Budapest – J. Brahms, Valzer e Czarde’ un programma dedicato a musiche di carattere popolare di Johannes Brahms influenzate dalla cultura austriaca e da quella ungherese. Nello specifico Valzer op. 39 n. 1, Liebesliedervalzer op. 52, Valzer op. 39 n. 2, Danza ungherese n. 2, Zigeunerlieder op. 103, Danza ungherese n. 5, Vier Zigeunerlieder op. 112 nn. 3, 4, 5, 6, Danza ungherese n. 1.
Per questi due concerti c’è da segnalare la partecipazione del pianista Mirco Roverelli e, per il concerto brahmsiano, Monaldo Braconi.
Mercoledì 26 maggio alle ore 19.30 con repliche giovedì 27 ore 19.30 e venerdì 28 ore 19.30 sul podio di Santa Cecilia salirà il direttore Carlo Rizzari, collaboratore all’interno dell’istituzione romana di Antonio Pappano. Alla guida di Coro ed Orchestra di Santa Cecilia eseguirà Nachtlied op.108 Lied per coro e orchestra di Robert Schumann e la Sinfonia n. 1 in do minore per orchestra, op. 11 (MWV N 13) di Felix Mendelssohn-Bartholdy. In questo concerto, inoltre, ci sarà la partecipazione di un altro importante strumentista, Alessandro Carbonare, prima parte per questo strumento nell’ambito dell’Orchestra di Santa Cecilia che si esibirà in uno dei più importanti capolavori della letteratura musicale per questo strumento e l’orchestra: il Concerto per clarinetto e orchestra n. 2 in mi bemolle maggiore, op. 74, J. 118 di Carl Maria von Weber.
Il primo concerto previsto per il mese successivo si svolgerà sabato 5 giugno alle ore 18 e sarà un concerto unico, senza replica. La serata vedrà il ritorno di un giovane direttore molto apprezzato a livello internazionale ma anche dal pubblico romano: Jakub Hrůša. Il direttore ceco guiderà l’Orchestra nella Sinfonia n. 8 in sol maggiore, op. 88 di Antonin Dvořák e nel Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 77 la cui parte solistica è stata affidata al violinista armeno Sergej Khachatryan che tornerà sul palco di Santa Cecilia.
L’ultimo appuntamento è per giovedì 10 giugno alle ore 19.30 (repliche venerdì 11 ore 19.30 e sabato 12 ore 18). Sul podio il direttore giapponese Kazuki Yamada che attualmente ricopre la carica Direttore Principale e Direttore artistico dell’Orchestre Philharmonique di Monte-Carlo e di Direttore Principale Ospite della City of Birmingham Symphony Orchestra. Nel programma il Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello e orchestra, Hob:VIIb:1 di Franz Joseph Haydn che vedrà la partecipazione, per la parte solista, del violoncellista Luigi Piovano strumentista tra i più importanti per l’Orchestra di Santa Cecilia nella quale ricopre la carica di primo violoncello. Chiuderà la serata la Sinfonia n. 2 in mi minore, op. 27 di Sergej Rachmaninov.
Tutti i concerti previsti nella rassegna I Concerti di Primavera sono fuori abbonamento. I prezzi dei biglietti variano da 19 a 52 Euro per i concerti con l’orchestra e da 18 a 38 Euro per i concerti con il solo Coro. Inoltre sono programmati nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni anti-covid
Anche il Teatro dell’Opera aveva ripreso i concerti in presenza non appena è stato possibile ospitare gli spettatori in sala. I responsabili del teatro scelsero un programma molto ‘frizzante’ dedicato alla musica per balletto di Giuseppe Verdi molto gradito dal pubblico che ha esaurito il 28 aprile tutti i posti disponibili.
Per il mese di maggio anche il Teatro dell’Opera ha posto in essere una riapertura più organica proponendo tre concerti sinfonici di notevole valore.
Il primo appuntamento è per sabato 15 maggio alle ore 20.00 che vedrà sul podio del teatro lirico romano uno dei direttori più in vista e di successo di oggi: Gianandrea Noseda. Il direttore d’orchestra milanese che proprio in questa occasione debutterà al Teatro dell’Opera, eseguirà un programma interamente dedicato a Johannes Brahms. Nella prima parte ci saranno due brani per i quali ci sarà la anche la partecipazione del coro diretto da Roberto Gabbiani, Nänie per coro e orchestra, op. 82 su testo di Friedrich von Schiller e Schicksalslied per coro e orchestra, op. 54 su testo di Friedrich Hölderlin. Nella seconda parte la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 capolavoro del quarantaquattrenne Brahms una delle sue composizioni più intense e trascinanti.
Nel successivo concerto, previsto per sabato 22 maggio alle ore 20.00, ci sarà un altro debutto, quello della direttrice d’orchestra ucraina Oksana Lyniv che per l’occasione sarà al suo secondo concerto in Italia. Guiderà l’Orchestra del Teatro dell’Opera nell’esecuzione di due grandi capolavori della storia della musica. L’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner una delle più conosciute composizioni per orchestra da camera che il musicista tedesco scrisse nel 1870. Nella seconda parte un altro caposaldo della musica sinfonica di tutti i tempi, la Sinfonia n. 1 in sol minore, op. 13 “Sogni d’inverno” di Piotr Ilijč Čajkovskij.
Sarà una vecchia conoscenza del pubblico del Teatro dell’Opera a chiudere questa piccola ma interessante stagione sinfonica. Sabato 29 maggio alle ore 20.00 ci sarà, infatti, il ritorno del direttore argentino Alejo Pérez che qui al Teatro dell’Opera tutti ricordano per le sue applaudite interpretazioni in importanti capolavori del ‘900 musicale: Il naso di Šostakovič, la Lulu di Berg e L’angelo di fuoco di Prokof’ev.
Per questa serata anche Pérez ha scelto di aprire il concerto con Richard Wagner del quale sarà eseguita nell’Ouverture tratta dall’opera Rienzi. Seguirà un altro capolavoro sinfonico molto adatto alla specializzazione novecentesca del direttore argentino, la Sinfonia n. 5 in re minore di Dmitrij Šostakovič.
I posti disponibili saranno 500 per ogni serata secondo le disposizioni delle autorità responsabili. Per i biglietti c’è il prezzo unico di 20 Euro e si possono acquistare sia presso la Biglietteria sia sul sito del Teatro dell’Opera di Roma.
I concerti, che inizieranno sempre alle ore 20, avranno una durata di circa un’ora per consentire il rientro del pubblico nel rispetto delle misure limitative della circolazione. ( http://www.operaroma.it )
Claudio LISTANTI Roma 9 maggio 2021