I Grandi Maestri del ‘900 cinese al Vittoriano di Roma (Ala Brasini), un incontro tra Oriente ed Occidente (fino al 9 settembre)

di Silvana LAZZARINO

L’ARMONIA E LA POESIA DELL’ARTE CINESE IN MOSTRA A ROMA NELL’ALA BRASINI (COMPLESSO DEL  VITTORIANO)

Roma negli spazi del Complesso del Vittoriano, presso l’Ala Brasini, ospita la più suggestiva e importante mostra sulla pittura ad olio cinese mai realizzata prima. RISONANZA CINESE questo il titolo dell’esposizione con più di 150 opere di 62 diversi artisti, intende sottolineare lo stretto legame tra Oriente e Occidente dovuto all’influenza esercitata dalle correnti pittoriche europee sullo scenario dell’arte cinese. Basti pensare ai numerosi viaggi che gli artisti cinesi compiono in Occidente agli inizi del XX secolo o alle numerose frequentazioni delle Accademie d’Arte.

La pittura ad olio cinese riferita ai più grandi Maestri del Novecento, è protagonista con rappresentazioni di paesaggi, ritratti, vedute che restituiscono nell’armonia di luci e colori, la bellezza dell’esistenza legata alle tradizioni e alla storia della società cinese. Una pittura che nel cogliere quell’equilibrio di energie tra materia e spirito, visibile e invisibile ha saputo mantenere vivi e far riferimento ad aspetti e stili dell’arte rinascimentale italiana e alle atmosfere poetiche e romantiche proprie della pittura di paesaggio europea ottocentesca.

Patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, l’esposizione, curata dal critico d’arte e direttore di Segni d’Arte Nicolina Bianchi e dallo storico dell’arte e saggista Claudio Strinati e da Zhang Zuyung direttore dell’Istituto di pittura ad olio dell’Accademia Nazionale Cinese di Pittura, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione Letteraria ed Artistica Cinese e realizzata dall’Istituto di Pittura a Olio dell’Accademia Nazionale Cinese di Pittura.

Dopo il grande successo delle rassegne di arte contemporanea cinese allestite lo scorso anno al Complesso del Vittoriano, quali la collettiva Arte e Pace. L’arte contemporanea cinese e le monografiche Epos. La lirica della luce di Chao Ge, The timeless dance. Beyond the mountains di Mao Jianhua e The eternal melody of chubby lady di Xu Hong Fei, l’attenzione in questo percorso si concentra sui più rappresentativi maestri cinesi del ‘900 tra cui Zhan Jian Jun ( 1931), Jin Shang Yi ( 1934), Zhang Zu Ying ( 1940), Luo Zhong Li (1948) e Yang Feiyun (1954); e ancora Quan Shanshi ( 1930), Xu Jiang ( 1955) e Chao Ge (1957).

Attraverso i dipinti ad olio questi artisti si sono soffermati sul sentimento di ascolto e attenzione alla natura e all’uomo fermando gesti, sguardi tra azione e contemplazione e individuando nei diversi aspetti della natura possibili scenari in cui ritrovare il senso della vita.

Caratterizzato da una sequenza di capolavori assoluti, il percorso della mostra oltre a rappresentare lo specchio di una società in continuo fermento, scandisce l’iter di trasformazioni sociali e culturali che hanno segnato la storia di una Nazione. I dipinti in mostra restituiscono una visione personale della vita, della cultura e dello spirito tradizionale della nazione cinese, visto in chiave moderna e attuale. Viene descritta una panoramica completa sulla pittura ad olio contemporanea cinese e sulla sua progressiva evoluzione.

La pittura ad olio rappresenta il punto di incontro tra Oriente ed Occidente: in particolare la pittura di età rinascimentale e quella di paesaggio di epoca romantica, senza dimenticare quella di oggi hanno in molti casi suscitato fascino sugli artisti cinesi e questa mostra ne è una testimonianza.

Gli artisti qui presenti seppur appartenenti a diverse generazioni – alcuni sono nati agli inizi del secolo scorso-  presentano profonde unità di intenti pur mantenendo stili e generi diversi: si procede infatti da un accentuato naturalismo che si avvicina all’iperrealismo degli anni settanta e ottanta del Novecento in area statunitense, a tendenze simboliste, da rimandi a stilemi astratti fino a reminiscenze pop. Della corrente rinascimentale gli artisti cinesi, pur mantenendo la propria modernità e specificità, prediligono quell’equilibrio e armonia che portano con sé e quell’elevazione morale necessarie per ricercare sintonia tra l’uomo e la natura, mentre il richiamo al realismo prende le mosse dalle tradizioni figurative europee ed americane.

Ma su tutto domina il colore quale presenza fondamentale e decisiva proprio nella pittura ad olio. Colore che gli artisti cinesi hanno apprezzato in particolare nella pittura impressionista e post impressionista compreso lo studio della luce. Il visitatore potrà ritrovare in questi dipinti che procedono da rappresentazioni di paesaggi naturali e urbani a ritratti dove protagonista è la figura umana fissa in una posa specifica o in movimento, aspetti legati al filtrare della luce impressionista, attenzione ai dettagli e l’uso esuberante di forme e colori propri di richiamo pop restituiti secondo una specifica chiave di lettura personale.

Se Quan Shanshi va alla ricerca del valore simbolico e concreto cogliendo l’identità psicologica dei personaggi come in Ayiguli, giovane donna tagika splendidamente agghindata, vestita con il festoso costume tradizionale o nelle figure di uomini fissi nella bellezza solenne delle loro rigide pose, Zhong Han, tra gli storici maestri in mostra, fa del colore e della luce gli elementi chiave per restituire l’effetto avvolgente ed espressivo del paesaggio come in Acque del fiume e libri di pietra.  Xu Jiang, presidente, professore e consigliere della China Academy of Art, presenta nei suoi paesaggi aspetti di richiamo espressionista restituiti con visioni monocrome in una sorta di non spazio dove i paesaggi rurali o urbani dai segni decisi e corposi restituiscono lo specchio della società moderna dove al disagio esistenziale si apre la possibilità del cambiamento.

Equilibrio tra luce, atmosfera e resa dei dettagli si evincono nelle opere di Qi Haiping (Dopo la pioggia il bel tempo ), Jin Tian (Barcarola urbana, Sotto la lampada) e Cao Li (Regno blu degli uccelli), solo per citare alcuni esempi che aprono ad un nuovo modo di restituire la realtà attraverso molteplici punti di vista. Chao Ge, professore all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, restituisce una realtà in cui i laghi riflettono i toni azzurri del cielo della Mongolia per indicare come l’esistenza sia attraversata dalla costante dialettica tra vissuto e immaginario, verità e finzione. Da citare anche Wang Keju con La brezza serale del vasto deserto, Zhang Zuying con Amir, fabbro uiguro, Wang Yidong con Il sole mi segue ovunque io vada e Duan Zhengqu con Fiume Giallo.

L’esposizione, che resterà aperta fino al 9 settembre 2018, gode del supporto accademico dell’Accademia Nazionale di San Luca, dell’Accademia di Belle Arti di Roma e dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, con la collaborazione della Casa Editrice Conoscenza Mondiale, della Galleria d’Arte Han Yuchen di Handan, di Comunicazione e Cultura Jiarun Srl di Weihai e di Comunicazione e Cultura Shihua Srl.

Silvana LAZZARINO    Roma, agosto 2018

 

RISONANZA CINESE

Complesso del Vittoriano- Ala Brasini, Via San Pietro in carcere- Roma

Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Apertura straordinaria mercoledì 15 agosto 9.30-19.30; fino al 9 settembre 2018; per informazioni e prenotazioni telefono: 06 87 15 111