“I Maestri Fiamminghi: il Secolo d’Oro e la sua eredità”. Alla Galleria Ars Antiqua (Milano) capolavori di alcuni tra i più grandi artisti d’oltralpe

di Dario PICCO

Riceviamo e volentieri publichiamo questo importante contributo con il quale il dott. Dario Picco illustra l’iniziativa promossa  dalla Galleria Ars Antiqua di Milano che espone a partire dal 26 giugno opere tra le più significative di Maestri fiamminghi attivi dal XV fino al XVIII secolo.

I Maestri Fiamminghi: il Secolo d’Oro e la sua eredità

In arrivo negli spazi espositivi di Ars Antiqua in via Nino Bixio 35 dal 26 al 30 giugno, la mostra “I Maestri Fiamminghi: il Secolo d’Oro e la sua eredità” riunisce capolavori di alcuni tra i più grandi artisti d’oltralpe, ripercorrendo l’evoluzione della pittura fiamminga dal Quattrocento al Settecento.

La mostra prevede oltre 40 opere, tra dipinti e sculture: dai ritratti realistici di Jan Niwael alle scene allegoriche di Pieter Bruegel il  Giovane, dai paesaggi suggestivi di Jan Miel alle nature morte dello Pseudo Van Kessel e Adriaen Van Utrecht.

Jan Rutgers Niwael (Gorichem, 1595 – Utrecht, 1674) Ritratto di giovane donna con fiori, Olio su tela, cm 75 x 60 Scheda Critica Prof. Raffaella Colace Pubblicato in the young Rembrandt and his time, Indianapolis Museum, San Diego Museum, 1958 (catalogo n. 86, attribuito a Paulus Moreelse)

Il percorso espositivo offrirà una panoramica completa di questo straordinario periodo artistico e sarà un’occasione unica per scoprire la bellezza e la maestria della pittura fiamminga. Opportunamente rappresentate da un caposcuola, la rassegna verrà divisa in 5 sezioni tematiche: ritrattistica, scene di genere, pittura mitologica, religiosa e natura morta.

I ritratti di Jan Rutgers Niwael (Gorichem, 1595 – Utrecht, 1674) catturano la realtà con una precisione quasi fotografica infondendola di un simbolico misticismo; Frans Francken II (Anversa, 1581 –  1642) e Matthijs Schoevaerdts (Bruxelles, circa 1665/1667 – 1702), invece, attingono spesso direttamente dalla vita quotidiana delle Fiandre del XVI e XVII secolo le proprie scene di festosi banchetti, allegri giochi contadini e pungenti satire sociali.

Franz Franken II (Bottega di)  (Anversa, 1581- Anversa, 1642), Sposalizio di Nettuno. Olio su tavola, Cm 72 x 78. Con cornice, cm 94 x 100

Jan Bruegel il Giovane (Anversa, 1601 – 1678), con il suo stile visionario e le sue atmosfere grottesche, rappresenta una voce singolare e dissacrante nel panorama fiammingo: uno spartiacque dopo il quale l’arte nordica raggiungerà vette di ineguagliabile bellezza. Esempio di impareggiabile abilità nel rappresentare scene di animali con una ricchezza di dettagli e una vitalità travolgenti, la grande tela firmata da Adriaen van Utrecht (Anversa, 1599 – 1653) esibisce di contro un dinamismo pittorico unico nel suo genere, proprio come le vedute romane di Jan Miel (Beveren-Waas, 1599 – Torino, 1663), catturanti l’essenza della vita nel XVII secolo con un’ironia sottile e un acuto spirito d’osservazione.

Adriaen van Utrecht (Anversa 1599-1652) Scena di cortile olio su tela, cm 143 x 215 firmato e datato “A Van Vtrecht fec an 1647” al centro Provenienza: Collezione Angerstein (secondo una lettera di Carlo Sestieri), Carlo Sestieri, Roma, (fino al 1961)

Il dipinto di Adries Cornelis Lens, maestro fiammingo del XVIII secolo, sprigiona classicismo in ogni suo dettaglio. La scelta del soggetto, ispirato alla mitologia greca, e la resa pittorica, caratterizzata da una luce soffusa e pennellate morbide, lo rendono un’opera precursore del Neoclassicismo ottocentesco.

Andries Cornelis Lens (Anversa, 1739 – Bruxelles, 1822), Allegoria della musica, tra il 1754 e il 1822 Olio su tela, cm 119.2 x 92.2cm Cornice: cm 143 x 116

Il dipinto raffigurante l’atelier del Giambologna con la scultura del Ratto delle Sabine, dimostra come Balthasar van den Bossche (Anversa 1681 – 1715) prediligesse la rappresentazione di atelier e gallerie d’arte secondo una moda diffusa nel XVII secolo in ambito olandese.

Balthazar Van Den Bossche (1681 – 1715) Lo studio dello scultore (Studio di Giambologna) Olio su tela, cm 72 x 85 Firmato e datato 1710 in basso a destra.

Questo genere pittorico non intendeva offrire una riproduzione realistica degli studi d’artista, bensì celebrare e promuovere una specifica visione del ruolo e dello status dell’artista stesso.

La “Caritas” di Vincent Sellaer rappresenta un’interessante testimonianza della continuità iconografica nella pittura fiamminga del XVI secolo. L’opera si inserisce in una tradizione consolidata, ma allo stesso tempo dimostra l’abilità dell’artista nell’adattare i modelli a proprie interpretazioni, come evidente nelle influenze manieriste derivate dal viaggio in Italia.

Vincent Sellaer e bottega (Mechelen, 1490-1564), Caritas, Olio su tavola, 96 x 124 cm.

La tavola presentata è da considerarsi una importante aggiunta all’ancor scarno catalogo del pittore, aggiungendosi altresì alla Carità del Prado, alla Sacra Parentela conservata al Nationalmuseum di Stoccolma e alla Giuditta del Kunstmuseum di Berna.

Il fascino dell’Uomo in costume orientale di Rembrandt conservato nel Chatsworth Settlement Trustees fu immediato e duraturo. Il dipinto esposto in mostra, insieme alle versioni della Collezione Leiden, quelle nella Kingston Lacy Estate, Dresda e Potsdam, indica che un mercato per il soggetto esisteva poco dopo che Rembrandt completò la composizione. Il suo turbante bianco, con i suoi fili d’oro, e la splendida chiusura dorata e ingioiellata del suo mantello bordato di pelliccia, evoca un passato storico di tempi biblici e terre in cui le storie delle Scritture esprimono preoccupazioni morali ed etiche fondamentali per l’esistenza umana.

L’eredità dei Maestri Fiamminghi non si esaurisce nella bellezza delle loro opere, ma si estende anche al profondo impatto che questi artisti esercitarono sulla cultura e sulla società. I loro dipinti hanno contribuito a definirne l’identità e ad ispirare generazioni di artisti in tutto il mondo. Temi della riflessione saranno anche i rapporti ininterrotti che collegano la cultura figurativa delle Fiandre e dell’Europa settentrionale a quella dell’Italia e dell’area mediterranea, che furono particolarmente intensi tra XV e XVII secolo.

Oggi, le opere dei Maestri Fiamminghi sono custodite gelosamente in musei di fama mondiale. Visitare il Rijksmuseum di Amsterdam, il Museo Groeninge di Bruges, il Museo Reale di Bruxelles o il Museo Mayer van den Bergh di Anversa significa intraprendere un viaggio affascinante nel cuore dell’arte fiamminga.

Nello showroom situato nel centro di Milano, tutto questo è stato reso possibile: si potranno osservare ed acquisire gli stessi maestri rappresentati ed esposti nei sopracitati musei internazionali. Ammirare la maestria tecnica, la profondità espressiva e la straordinaria capacità di questi artisti di catturare l’essenza della realtà e dell’animo umano diventa quindi un’esperienza formativa: un viaggio indispensabile per appassionati d’arte, storia e cultura e chiunque desideri approfondire meglio le radici della cultura europea.

Dario PICCO   Milano 23 Giugno 2024

 Per info: 366 4680856 – 02 29529057 ; galleria@arsantiquasrl.info

Ars Antiqua srl. Via Pisacane 55/57. 20129 Milano