di Stefano Di RIENZO
Una innovativa trasmissione televisiva di Rodolfo Papa su Rai Storia
Da lunedì 5 settembre a domenica 9 ottobre, alle ore 0.50, 8.50 e 20.30, andrà in onda su Rai Storia, un innovativo programma culturale, nel quale, in soli cinque minuti, lo storico e filosofo dell’arte Rodolfo Papa propone l’analisi iconografica ed iconologica di un’opera d’arte o di un suo particolare. Il titolo Iconologie quotidiane esprime bene il metodo ed il contenuto della trasmissione: ogni giorno viene offerta una iconologia diversa (Fig. 1).
L’iconologia è nata come metodo di indagine storico-artistica ad opera di Aby Warburg per analizzare le opere d’arte rinascimentali ed ha avuto poi numerosi sviluppi nel corso del tempo, tanto da differenziarsi in varie scuole e tendenze. Rodolfo Papa applica in modo rigoroso l’analisi delle forme in relazione al contesto storico, culturale e religioso dell’opera stessa, spaziando dal tardo-antico all’arte contemporanea. Il risultato è un racconto breve e denso, capace di convincere gli studiosi ma anche di attrarre tutti gli amanti dell’arte.
Le puntate sono ritmate in gruppi di sette, nei quali si parte da opere tardoantiche o medievali, quali ad esempio il mosaico dell’Annunciazione nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma (V secolo) e gli affreschi del Maestro delle Storie di Isacco nella Basilica Superiore di Assisi (XIII secolo) (Fig. 2), il primo importante perché offre quello che diventerà un modello iconografico persistente nel tempo ed i secondi letti da Rodolfo Papa nel contesto dell’invenzione della prospettiva.
Si arriva inoltre sempre alla analisi degli artisti contemporanei, quali Paul Gauguin, Kandinsky, Salvador Dalì, Andy Warhol. Anche le opere di questi autori vengono lette nel contesto della loro visione del mondo, svelando spesso fonti iconografiche inattese, ma ben argomentate e metodologicamente giustificate. Così la Madonna di Port Lligat di Dalì (Fig. 3),
si rivela essere un autentico dipinto di arte sacra capace di dialogare con la grande tradizione mariana, pur avendo una cifra stilistica legata alla poetica surrealistica di Dalì, e le Brillo Box di Warhol svelano la loro ispirazione iperrealista, espressione pop della nuova religione del consumismo statunitense.
Molto spazio viene dedicato ovviamente a Leonardo e Caravaggio (Fig. 4) che sono oggetto peculiare degli studi storici di Rodolfo Papa, ed anche alla grande tradizione rappresentata da Masaccio, Domenico Ghirlandaio, Piero della Francesca, Bramantino, Giovanni Bellini, Raffaello, Albrecht Dürer, Rembrandt …
Particolarmente interessanti ed innovativi appaiono gli esiti del metodo iconologico contestuale applicato ad opere inusuali in questi percorsi; per esempio l’Apoteosi degli eroi francesi di Anne-Luois Girodet-Trioson (Fig. 5), letta entro i riferimenti artistici, culturali e religiosi dell’epopea napoleonica;
la Torre di fuoco di Johannes Itten, opera d’avanguardia dell’inizio del Novecento, inserita dentro la visione del mondo del suo autore, con espliciti riferimenti al mazdeismo; infine anche un’opera architettonica quale la Chapel de Ronchamp di Le Corbusier, il cui significato viene letto alla luce dei modelli architettonici a cui si è ispirato, ricostruiti anche grazie agli scritti dello stesso autore.
La trasmissione appare interessante anche per l’ambientazione: non un’aula universitaria, non uno studio televisivo, ma l’atelier d’arte dello stesso Rodolfo Papa che è anche apprezzato pittore. Mentre spiega le grandi opere del passato, alle sue spalle si possono intravvedere alcuni suoi dipinti.
Mentre si apprezza la capacità di offrire prodotti di grande qualità da parte della Rai, si attendono con interesse altre puntate che arricchiscano la quotidianità con sempre nuove Iconologie.
Stefano DI RIENZO Roma 4 Settembre 2022