“Il buon governo di un Papa ideale” in un antico manoscritto per la riforma urbana di Roma, nell’ultimo libro di Marisa Tabarrini

redazione

Volume PRO BONO URBIS. Un progetto di riforma urbana per la Roma di Innocenzo X, di Marisa Tabarrini (Artemide Edizioni, 2018).

Il libro propone l’edizione integrale del codice Varia consilia pro bono urbis Romae della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, Fondo Vittorio Emanuele, ms. 431, databile allo scadere del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), che si è rivelato una preziosa fonte per la storia di Roma in età barocca.

Redatta presumibilmente in preparazione del conclave da cui venne eletto Alessandro VII Chigi (1655-1667), l’opera miscellanea disegna il buon governo di un papa ideale, presentando un piano di riforma urbana volto ad abbellire la città di Roma, un piano finanziario per rimediare all’endemico indebitamento dello Stato pontificio e un regesto di eventi  e memorie relativo agli anni 1649-1655.

L’eccezionalità del manoscritto consiste nella discussione di proposte di riforma urbana ed economica largamente ispirate ai due eventi che maggiormente segnarono il pontificato di Innocenzo X – il provvedimento di soppressione dei piccoli conventi e il riformismo giansenista – dando voce a istanze eterodosse ed estremamente avanzate del pontificato di Innocenzo X del tutto ignorate dalla storiografia convenzionale.

Il piano di riforma urbana “Fabbriche, Pensieri, e modi co’ quali un Papa potria abbellire, et ornare la città di Roma, e di tutto lo Stato Ecclesiastico”, articolato in centodieci punti, rappresenta un contributo fondamentale per la storia urbana di Roma e per la gestione dei maggiori centri dello stato ecclesiastico, con proposte anticipatrici dell’urbanistica di Alessandro VII Chigi e di un’architettura pubblica e sociale che prenderà piede solo a partire dal pontificato di Innocenzo XI Odescalchi (1676-1689) nello scorcio del Seicento.

Sorprendente la collocazione ideologico-religiosa dell’estensore o degli estensori del manoscritto – i cui volti rimangono ancora ignoti  – apertamente schierati a favore del giansenismo e di istanze politico e sociali che matureranno solo molti decenni più tardi nell’entourage di Clemente XII Corsini (1730-1740).

Roma  28 giugno 2020