“Il Circolo Trinitrohn”, un racconto di William Nessuno, dove “qualcosa di bello non ha più senso comune, e quindi è arte”.

di Marco FIORAMANTI

William Nessuno

IL CIRCOLO TRINITROHN – fu “Gesta e Opinioni del Dottor Trinitrohn, antientropico”.

Copertina

Edipsy Editrice 2024 – Euro 12 (oppure in allegato al n.15 della rivista NIGHT ITALIA “Anarcœur”, Edipsy Editrice 2024, al prezzo di euro 20)

La metafora del Triangolo Blu. Un romanzo distopico.

Dedico questo libro a tutti coloro che strappano i bottoni.  / O viceversa.

W.

In questo libercolo si parla di televisione, di comunicazione e di ambienti artistici.

Così l’autore, William Nessuno – dal 2001 pseudonimo di Giuseppe Iannicelli – esordisce sulla quarta di copertina per preparare il lettore. E continua, raccontandone la genesi.

Nasce in un periodo in cui dirigevo “Circolo Pickwick”, una fanzine letteraria di cultura immagine comunicazione, duecento copie per una Cooperativa Editoriale di Vercelli. […] Col tempo “C.P.” incontrò artisti come Mario Martone, Clara Bonfiglio, Roberto Cotroneo e altri legati al mondo della Mail Art come il celeberrimo Guglielmo Achille Cavellini. Si esprimevano attraverso cartoline creative fatte circolare in un vivacissimo circuito internazionale. Con Andrea Ovcinnicoff (in arte Offstudio) di Genova portammo avanti un micromovimento “Antientropical League”. L’Antientropia rifiutava l’arte e la comunicazione quale fenomeno esclusivamente economico/speculativo.

In realtà è come se Alberto Angela fosse proiettato nel futuro e s’introducesse, invisibile agli altri, nell’Osservatorio Antientropico commentando in tempo reale ogni accadimento.

Si tratta di un racconto “più breve di un romanzo breve” condensato in neanche cento pagine e quarantaquattro capitoli. A partite dal protagonista, dottor Getneon Trinitrohn (fig.1), la cui attività è quella di produrre antientropia:

“Ovvero tirar fuori qua e là parole dette da altri. Oppure cancellarle. Oppure cambiarne il senso delle lettere che le compongono. E poi ottenere qualcosa di bello che non si riconosce più, che non ha più senso comune, che quindi è arte”.

Vestiva solo di nero, ma durante gli esperimenti usava indossare un camice bianco sul cui bavero

portava un’insegna triangolare di sua invenzione, di colore blu e nero, alla quale dava grande importanza e numerosi significati.
Dott. Getneon Trinitrohn, antientropico, (fig.1)
Prof. Wick Entropick (fig.2)

Suo obiettivo, quello isolare la particella minima dell’antientropia, l’antientropone.

Dell’Osservatorio Antientropico facevano parte, nell’ordine, anche il prof. Wick Entropick (fig.2), passato in forma bidimensionale (si era trasferito su un foglio di carta), e poi la dottoressa Natalia Renstenskajia jr, il prof. G. Ener, il Dottor Andy Endrobig, Josef Yankowictz, Alcibiade Pope, docente di psichiatria antientropica, Salopetta U.P. Caterpillar (fig. 3), laureata in econometria, dai dodici mariti e il gentiluomo con la benda da pirata.

Maschera dio Ecks-Xplos-Hion, (fig.3)

Entrano in gioco maschere africane (fig.4) e incisioni rupestri (fig.5) e l’importante, fondamentale, Triangolo blu, al cui vertice in alto sta l’artista, a quello destro l’opera, al vertice sinistro chiunque, l’osservatore, il mondo o nessuno.

Salopetta U.P. Caterpillar, (fig.4)
Incisione rupestre di Kwambu (fig.5)

Il dott. Trinitrohn realizzò la sua macchina per viaggiare sulle onde elettromagnetiche portando con sé il fedele prof.Entropick. Come abitacolo scelse una vasca da bagno, e fili sottilissimi con lo scopo di imbrigliare le particelle in movimento. Il viaggio supersonico ebbe incidenti di percorso, finendo “in terra catodica” su Amorfina, terreno pianeggiante e gommoso. Lascio al lettore l’affascinante suspence del proseguio, descritto in maniera deliziosa e a larghi tratti giocata su assonanze e motti di spirito.

Nota rilevante la serie di occhielli che saltuariamente appaiono a inizio capitolo. Ad esempio il cap. 31 apre con una citazione di Léon-Paul Fargue: “In ogni artista vive anche l’intellettuale. Il contrario è vero assai di rado”. Il cap. 39 cita invece Erick Satie (profondamente caro all’autore, ndr) che così recita:

“Benché le nostre informazioni siano false, noi non le garantiamo”.

In chiusura, un’appendice di due pagine riporta, in tono ufficiale, direi esplosivo, gli APPUNTI PER LA DEFINIZIONE DI UNA DIDATTICA ANTIENTROPICA (1988) con una citazione di Baudrillard e gli APPUNTI PER LA DEFINIZIONE DI UN’ARTE ENTROPICA (data non pervenuta, ndr) che apre con due considerazioni di Wassily Kandinsky (1912) e Jean-François Lyotard (1982).

Dal mondo antientropico è tutto, anche questa puntata è terminata”, avrebbe detto Alberto Angela.

William Nessuno, dal 2001 pseudonimo di Giuseppe Iannicelli (Alessandria, 1960), nasce su Rai Radio3 (autore di What If – La storia Impossibile, itinerario controfattuale a episodi dall’Impero Romano alla contemporaneità). Come William firma negli anni tutte le sue attività creative, dal blog alla fotografia, ai testi teorici nel web. Partecipa a Le Aziende In-Visibili di Marco Minghetti, illustrato da Luigi Serafini (Libri Scheiwiller, 2008) e a La Torre di Asian, esperimento narrativo nato sulla piattaforma virtuale Second Life. Nel 2013 Avanguardia21 Edizioni pubblica il romanzo breve Turris Asian; con lo stesso protagonista Delos Digital pubblica nel 2018 l’e-book Lorenzo MacEwan, Netective. Nel 2020 pubblica il romanzo République Boréale allegato al n.13 di NIGHT ITALIA “Anarshake” (Edipsy Editrice). Lavora nel mondo delle televisioni nazionali dal 1988 come autore e regista.

Marco FIORAMANTI  Roma 9 Giugno 2024