Il filosofo che amava l’arte. Tullio Gregory. La collezione di grafica contemporanea (all’Ist. Centr. per la Grafica)

di Giulio de MARTINO

Il filosofo e l’arte. La collezione di grafiche di Tullio Gregory in mostra all’ICG

A un anno dalla scomparsa di Tullio Gregory (1929-2019), probabilmente il più serio e intelligente studioso di filosofia moderna del secondo Novecento italiano, l’Istituto Centrale per la Grafica di Palazzo Poli, a spalla con la Fontana di Trevi, lo ha splendidamente ricordato mettendo in mostra la sua collezione di grafica contemporanea. Si tratta di 150 fogli che le figlie Paola e Silvia hanno voluto mantenere uniti e donare all’ICG.

Ma quali artisti collezionava e frequentava Tullio Gregory?

Valère Bernard Guerra 1896

Finirebbero fuori strada quanti pensassero che in casa sua . in omaggio ai suoi studi – ci fossero stampe e incisioni del ‘600 o del ‘700. All’ICG, vedremo Odilon Redon, Valère Bernard, Georges Rouault e poi Alfred Kubin e Joaquin Roca Rey, oppure Pablo Echaurren e Gianfranco Baruchello. Vi sono maestri internazionali come Picasso, Braque, Baj, Masson, Fiedler, Moore, Guttuso. Fra gli italiani, ancora, Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Corpora, Piero Consagra, Nino Franchina, Mario Schifano e Giosetta Fioroni.

Sono opere di grafica (disegni, incisioni, litografie, bozzetti) dei maggiori artisti del ‘900 europeo. Opere che ci fanno attraversare la “Via Crucis” del «secolo breve»: i suoi slanci fantastici, le sue premure realistiche, le sue utopie, le sue sconfitte. Una storia chiusa? No. Piuttosto un tempo che rimbalza e che lascia le sue tracce eterne nel cambiamento.

Sapere che, alle pareti della sua casa-studio-biblioteca di piazza Cavour a Roma, Gregory tenesse incorniciate ed esposte – al modo di una quadreria rinascimentale – opere di artisti così importanti e suggestivi getta luce ulteriore sulla sua complessa personalità. Rigorosamente attento a osservare il passato prossimo e il presente attraverso il filtro delle menti e degli occhi dei grandi pensatori della «crisi della coscienza europea» – come si intitola il saggio del 1935 di Paul Hazard sul periodo compreso tra il 1680 e il 1715 – Gregory ha mostrato a tutti che il tempo presente altro non è che una nostra costruzione: è il nostro progetto di esistenza e, insieme, la definizione di un’idea di passato e una di futuro.

Andrè Masson

Mi permetto di ricordare che Mario Agrimi (1928-2010), già Rettore dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli – grande amico ed estimatore di Gregory, che frequentava ai Lincei, all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, al Centro di Studio per il Lessico Intellettuale Europeo del Consiglio Nazionale delle Ricerche – si pose anche lui da quello stesso angolo visuale studiando Giannone, Paolo Mattia Doria e Vico.

Enrico Baj 1967

Alla scoperta della potenza intermittente e creatrice del continuo presente, viscoso e resistente, che il filosofo e lo storico osservano dalla collina del passato, può dare maggiore ampiezza e vivacità la dinamicità dell’arte. Usi a trattare con giuristi e scienziati, molti filosofi trascurano di dialogare con il mondo degli artisti. Cosa che non ha fatto Tullio Gregory: ha scoperto che il «tempo dell’arte» – che come ricordava il gallerista napoletano Lucio Amelio è «sempre di domenica» – è insieme immobile e in espansione, quindi orientato, fin dalla sua origine, a raggiungere, oltre di sé, lo spettatore che ancora non c’è.

Achille Perilli

Certamente sovrana nel gestire il tempo è la musica – che vive e rivive nella ripetizione continua delle esecuzioni e delle rielaborazioni – ma anche le arti visive rivelano una forte attitudine a catturare il tempo. Le grafiche raccolte e collezionate da Gregory mostrano come fosse importante, per lui, farsi circondare dalle visioni, in continuo movimento, dell’arte mentre che studiava e scriveva di filosofia moderna. Come se intendesse affidare agli artisti il commercio più intenso con il mondo, purché poi glielo riferissero e raccontassero in contrappunto ai suoi studi.

Un complimento va all’Istituto Centrale per la Grafica che utilizza la sua galleria per proporre sempre snodi e ponti suggestivi fra passato e futuro.

Tullio Gregory. La collezione di grafica contemporanea

Istituto Centrale per la Grafica – Calcografia. Roma, via della Stamperia, 6

lunedì – venerdì, ore 9,00 – 19,00, sabato e domenica, ore 9,00 -14,00; ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura; ingresso libero