di Franco LUCCICHENTI
Il water d’oro di Cattelan (fig 1) è stato sottratto per il valore dell’oro a peso o per il valore come opera d’arte?
Nel primo caso si tratta di valore materiale nel secondo di valore simbolico. Il rituale legato alla definizione del valore simbolico è l’asta pubblica in una sede di prestigio (fig 2). L’officiante è il battitore i fedeli sono le persone che aspirano al possesso dell’oggetto offerto. L’evento miracoloso è la vendita.
Qui rimane l’enigma di fondo. La stima di una opera d’arte valuta la bellezza, l’originalità, gli esiti futuri di un buon investimento, l’ambizione del possesso o altro?
La stima in Economia è il più probabile valore venale di un bene. La stima di un valore simbolico è complessa e aleatoria sopratutto per parte dell’arte contemporanea e moderna.
Cattelan creando il water d’oro ha risolto brillantemente il problema.
Valore venale e valore simbolico si sovrappongono e si miscelano in una misteriosa alchimia che cerca di trasformare gli esiti del processo digestivo collegandoli all’oro massiccio del water. Così facendo in un certo senso li nobilita. Per mantenere la parte simbolica del valore è ovvio che il water deve essere soggetto ad un uso quotidiano.
Riguardo il valore economico di un opera d’arte non eseguita in oro o in altri materiali preziosi invito ad una riflessione sulla valutazione di alcuni prodotti artistici fatta recentemente da una importante casa d’aste (fig 3,4,5,6).
Il rapporto qualità prezzo per me rimane quasi sempre misterioso o più semplicemente non facilmente comprensibile dall’umano intelletto.
Franco LUCCICHENTI settembre 1919