di Silvana LAZZARINO
Oltre il tempo tra forma e pensiero della forma
Patrizia Canola ed altri noti artisti alla rassegna sul “Metamorfismo©” ultimo capitolo della lunga storia dell’arte
Dopo il successo alla Casa dei Carraresi di Treviso del luglio 2018 “Il Metaformismo©” ideato e teorizzato da Giulia Sillato, storica dell’arte di scuola longhiana, conquista Mantova con una suggestiva rassegna che si apre il 10 gennaio 2019 negli spazi della Casa del Mantegna dove protagonisti sono 20 artisti contemporanei tra cui Patrizia Canola.
Tutto parte dall’osservazione della natura dei suoi infiniti palpiti tra terra e cielo dove l’orizzonte si tinge di tinte accese e sfumate, tra monti innevati, corsi d’acqua che fanno da specchio a scorci di boschi o vallate,, cieli che annunciano l’alba o l’approssimarsi della sera. E’ questo lo spirito che ha accompagnato fin dagli inizi l’arte di Patrizia Canola pittrice da molti critici definita impressionista- macchiaiola per il suo tocco leggero e definito, ma allo stesso tempo capace di restituire il vibrare della luce nelle sue infinite direzioni, attraverso i volti di un paesaggio che racconta le emozioni della vita tra ricordi e sogni, nostalgie e speranze.
Nata a Milano, dopo essere stata in diversi luoghi dell’Italia tra Emilia Romagna, Umbria e Toscana Patrizia Canola si trasferisce in Brianza. sito privilegiato dove da forma e vita ad opere avvolgenti che raccontano dei suoni, dei respiri e silenzi della natura. Una natura che si mostra serena e solare, ma anche nostalgica e misteriosa passando da boschi dove scorrono ruscelli dall’acqua cristallina a marine, da paesaggi invernali attraversati da una luce abbagliante a nature morte, per arrivare a scenari dove ogni immagine è appena accennata, avvolta da chiarori di luci che definiscono la parte emotiva del pensiero. Sono queste forme leggere e avvolgenti, impercettibili allo sguardo che sintetizzano l’impalpabilità del pensiero e di quella percezione spirituale che si cela dietro ogni angolo dell’universo, a scandire tratti e stile dei suoi lavori recenti.
Dipinti che, a partire da “Va Pensiero”, scelto per la rassegna “Verdi Off” a Parma e varie sedi tra gli appuntamenti collaterali al Festival di Verdi del 2016, hanno trovato consenti e ottimi riscontri da parte della critica basti pensare all’avvolgente “Futuro” selezionato per la Triennale di Arti Visive di Roma inaugurata da Achille Bonito Oliva al Complesso del Vittoriano di Roma (26 marzo 22 aprile 2017), ma anche a “Spiriti liberi” scelto per la Rassegna “Epifania dell’oltre” (L’arte contemporanea incontra l’Infinito) nell’ambito della prima edizione di VERINICE ART PRIZE 2018 svolta a marzo dello scorso anno presso lo spazio dedicato all’arte contemporanea BUNKER C4 Caldogno (VI).
Ad interessare questo nuova forma fatta di impercettibili segni e aperture di luci con cui
Patrizia Canola restituisce le infinite e invisibili vibrazioni fisiche e metafisiche del sogno e della veglia, del giorno e della notte è stata lo storico dell’arte di scuola longhiana e studiosa Giulia Sillato che ha indicato un nuovo modo di osservare il non figurativo nel contemporaneo restituendo un valore ed una ricchezza formale ad opere non figurative. Si tratta di un nuovo piano di osservazione che parte dall’invisibile e diventa visibile, per cogliere quanto l’artista ha voluto comunicare. E’ la nuova visione il Metamorfismo, termine che Giulia Sillato ha coniato per sintetizzare tutte quelle espressioni artistiche del Novecento capaci di restituire una possibile idea di rappresentazione formale.
Metaformismo© non vuole indicare una corrente, un movimento, ma intende aprire a nuovi orizzonti di percezione emotiva entro cu ritrovare l’essenza del pensiero che ha guidato l’artista ad una data rappresentazione. Il METAFORMISMO© apre una nuova strada alla Storia dell’Arte dando una nuova scossa agli orizzonti della critica del futuro attraverso una lettura innovativa delle arti non figurative che parte da un’attenta analisi delle forme comunque presenti. Con questo nuovo canale di pensiero la Silllato offre nuove modalità di lettura delle arti non figurative affermando che
“tutto arriva ad essere compreso, anche quelle forme d’arte che dall’Astrattismo in poi erano state destinate dai loro padri, Frantisek Kupka e di Vasilij Kandinskij, alla percezione e non alla ragione. Nulla più pertanto può prestarsi all’evoluzione”.
Entro questo filone Giulia Sillato ha riunito diverse opere di 20 artisti contemporanei tra cui Patrizia Canola, protagonisti della Rassegna IL MetaFormismo© che apre il 10 gennaio alla Casa del Mantegna a Mantova fino al 3 marzo 2019. Ideata da Giulia Sillato la mostra, promossa e organizzata dall’Amministrazione Provinciale con il Patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Mantova offre l’occasione di ammarare con gli occhi e la mente, per la prima volta, avvolgenti opere da lei scelte per la qualità artistica e per l’essere in linea con il MetaFormismo©.
Nello spiegare il senso di questa mostra Gilia Sillato così afferma: “L’Arte è finita e con essa la lunga vita della Storia dell’Arte: il MetaFormismo© ne scrive l’ultimo capitolo”. La Fondazione Giulia Sillato è nata per il solo scopo di diffondere e tutelare l’ultima Storia dell’Arte.
Sono esposte opere di Luigi Aricò, Renzo Barbazza, Pietra Barrasso, Natalia Berselli, Jole Caleffi, Patrizia Canola, Giulio Cavanna, Antonio Cellinese, Adriana Collovati, Angelo De Boni, Sebastjan Degli Innocenti, Enzo Devastato, Massimo Fumanti, Cristiana Grandolfo, Ernesto Lodi, Aldo Palma, Michele Pinto, Osvalda Pucci, Tiberio Rilli, Roberto Tigelli.
Il Maestro Patrizia Canola, nome di richiamo internazionale con all’attivo numerose e prestigiose mostre personali e collettive, capace come pochi di raccontare le emozioni dell’uomo nella sua ricerca di verità e del senso ultimo di questa esistenza, è stata selezionata per questo importante appuntamento con dipinti dal profondo contenuto emozionale volto a toccare quel confini tra finito e infinito, materia e spirito dove l’individuo è costantemente sospeso.
Le sue opere esposte, si riferiscono a diversi contesti della natura che svela diversi piani di osservazione entro cui ritrovare emozioni lasciate nell’ombra. Ad esempio Patrizia Canola si sofferma sugli alberi e sui tronchi cogliendo il particolare delle cortecce
restituite in immagini rarefatte dove ogni riferimento figurativo è dissolto per aprire al divenire del pensiero sospeso tra nostalgia e silenzio, sogno e attesa nella speranza di ritrovare legami indissolubili e impercettibili con quella natura ancora intatta che recupera l’autenticità delle origini.
Allo stesso tempo nel dipinto in cui è presente uno scenario dominato dal verde della vegetazione con le trasparenze dell’acqua in una rarefazione di vibrazioni attraversate dalla luce, si avverte la possibilità di trovarsi in uno spazio incantato, sospeso a scoprire emozioni dimenticate o lasciate nei labirinti di sogni evanescenti in cui non vi sono costrizioni. Emozioni che parlano di malinconia e estasi, sgomento e meraviglia per la possibilità di una rinascita dello stesso pensiero che si spinge oltre questo tempo. Tempo di sospensione e apertura verso il cambiamento espresso da intrecci impalpabili di linee e “metaforme” avvolgenti che, cadenzate dal ritmo di una luce filtrata, guidano lo sguardo verso sentieri visti e immaginati a recuperare sensazioni lontane eppure vicine, mai cancellate.
Patrizia Canola con lirismo e poesia, conduce lo spettatore entro rappresentazioni dove ha luogo il non rivelato reso visibile attraverso un’attiva partecipazione a sinergie di colori e “metaforme” eteree, evanescenti che raccontano di presa di coscienza, desiderio di evasione e rinascita, ma anche abbandono lungo il sentiero dei ricordi e di un presente in fieri, incerto dove non si può restare indifferenti al richiamo della natura da accogliere e rispettare in tutta la sua bellezza e potenza che lascia intravedere scintille di spiritualità.
Silvana Lazzarino Mantova gennaio 2019
Patrizia Canola
“Il Metaformismo©”
ideato e teorizzato da Giulia Sillato storico dell’arte di scuola longhiana
Curatrice Prof.ssa Giulia Sillato
Casa del Mantegna, Via Acerbi 43 – Mantova. Giovedì 10 gennaio ore 16, piano primo conference hall. Orario: da mercoledì a domenica 10-12.30, 15-18, chiuso lunedì e martedì, dal 10 gennaio al 3 marzo 2019