redazione
Inaugurazione giovedì 10 ottobre 2019, ore 18:00
Attivo sulla scena per oltre settant’anni, dal 1907 al 1978, Ferruccio Ferrazzi fu un artista non facile, non semplice, solo per ragioni geografiche incluso arbitrariamente a posteriori nell’enclave della Scuola romana, dalla quale invero fu sempre distante. Dotato di un temperamento introverso e speculativo, idealista e visionario, visse e operò per necessità in modo appartato, portando avanti una ricerca sempre caratterizzata da forte autonomia. Inesausto sperimentatore, fu attratto ma non aderì mai alle avanguardie o a determinati movimenti artistici, non appartenne a schieramenti e ideologie, reagendo sempre agli stimoli e ai cambiamenti che questi produssero in maniera originale e personale, con delle invenzioni tutte sue.
La mostra ripercorre per exempla la sua variegata e multidirezionale produzione pittorica, sempre tesa, anche quando Ferrazzi fu riconosciuto dai contemporanei fra i capiscuola del ritorno all’ordine e alla pittura del Quattrocento, alla conquista della modernità. Dal suo precoce esordio nel 1907, in chiave simbolista e segantiniana, alla dirompente “sala prismatica” dell’esposizione degli Amatori e Cultori nel 1916; dallo studio degli antichi maestri, El Greco, Cézanne, l’Ottocento francese e poi Piero della Francesca, all’assimilazione della pittura espressionista tedesca; dal ritorno all’ordine e i grandi successi ottenuti in Italia e all’estero negli anni Venti, con la vittoria del Premio Carnegie, allo studio dell’encausto e la realizzazione di importanti commissioni pubbliche (mosaici, arazzi e pitture murali) negli anni Trenta e Quaranta; dall’epoca inquieta delle Apocalissi nel 1943 in una nuova esplosione espressionista della pittura al ritorno alla scultura nell’oasi riappacificata del giardino di S. Liberata, all’Argentario. Una tensione interna mai venuta meno caratterizza i diversi appuntamenti del suo percorso stilistico, sostenendo una pittura che spicca per potenza creativa, espressione e un’originalità che non ha eguali nell’arte del Novecento italiano.
Accompagna l’esposizione un approfondito studio di Alessandra Imbellone, (Cfr, https://www.aboutartonline.com/numero-speciale-la-xxxii-biennale-di-antiquariato-le-proposte-galleria-berardi-e-il-900-di-ferruccio-ferrazzi/ ) corredato da un ricco apparato bibliografico e iconografico, che restituisce in maniera vivida e chiara la ricchezza e la complessità del percorso umano e artistico di Ferrazzi. L’annesso regesto illustrato delle opere esposte in vita dall’artista si offre come prezioso strumento per ulteriori approfondimenti.