David M. STONE
Carissimo Direttore
Mi sono piaciute tutte le risposte al dipinto appena scoperto a Madrid.
Come praticamente tutti gli studiosi che esprimono opinioni qui, mi riservo il giudizio finale fino a quando non vedo il lavoro di persona , preferibilmente dopo che è stato radiografato, pulito e ri-verniciato. Ma la fattura in una certa misura può essere compresa ora, anche sotto la sporcizia, come R. Vodret, K. Christiansen, e altri hanno persuasivamente notato.
Sono colpito da alcune affinità tra il dipinto del volto di Cristo nell’ Ecce Homo di Madrid e quello di Golia nel David della Borghese (e naturalmente sono d’accordo con Rossella e altri sul fatto che l’immagine borghese è un punto chiave di confronto). C’è qualcosa nel ritmo, nell’intensità e nella direzionalità della pennellata nel naso e negli occhi del volto di Cristo nell’Ecce Homo che sembra in sintonia con il modo in cui vengono gestite queste aree del viso nel Golia (per me, la testa del gigante è più rilevante di quella di David). Sulla base delle foto che ho visto, è molto difficile immaginare che il dipinto di Madrid sia una commissione del 1605. Piuttosto, ha più senso posizionare l’opera dopo il David Borghese (prima metà del 1606 ?) ma prima delle Sette Opere di Misericordia o della Flagellazione di Napoli.
La tonalità e i contrasti di colore sono di importanza cruciale, ovviamente, per comprendere il luogo cronologico finale dell’immagine e, in effetti, la questione della sua autografia. Quindi dobbiamo aspettare. Ma non mi sorprenderebbe se, alla fine, l’inizio del primo periodo napoletano diventasse il momento più probabile per questo intrigante dipinto.
I have enjoyed all the responses to the newly discovered painting in Madrid. Like virtually all scholars voicing opinions here, I reserve final judgment until I see the work in person – preferably after it’s been X-rayed, cleaned, and re-varnished. But the fattura to some extent can be understood now, even under the dirt, as R. Vodret, K. Christiansen, and others have persuasively noted. I am struck by certain affinities between the painting of Christ’s face in the Madrid Ecce Homo and that of Goliath in the Borghese David (and of course I agree with Rossella and others that the Borghese picture is a key point of comparison). There is something about the rhythm, intensity and directionality of the brushwork in the nose and eyes of Christ’s face in the Ecce Homo that seems consonant with how these areas of the face in the Goliath are handled (for me, the giant’s head is more relevant than that of David). Based on the photos I have seen, it is very difficult to imagine the Madrid painting being a commission of 1605. Rather, it makes more sense to position the work after the Borghese David (first half of 1606 ?) but before the Seven Works of Mercy or the Naples Flagellation. Tonality and color contrasts are of crucial importance, obviously, in understanding the picture’s ultimate chronological place, and, indeed, the question of its autograph status. So we have to wait. But I would not be surprised if, in the end, the beginning of the first Naples period became the most likely moment for this intriguing painting.
David M. STONE University of Delaware april 11 2021