redazione
Museo Nazionale Romano e Fondazione Brescia Musei presentano “Il Pugile e la Vittoria”, il progetto espositivo “punta di diamante” di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 per la stagione estiva.
Il Pugilatore in riposo e la Vittoria Alata di Brescia: i due straordinari bronzi di età ellenistica e romana per la prima volta insieme a Brescia, in un’evocativa installazione artistica site specific del maestro spagnolo Juan Navarro Baldeweg, in cui il metaforico dialogo sul significato della “vittoria” ci riporta all’universale tensione verso l’alto, sia esso il traguardo sportivo o la pace ritrovata.
Aperta al pubblico da mercoledì 12 luglio, presso il Parco archeologico di Brescia Romana, la mostra è frutto della collaborazione tra i due Musei, quello romano e quello bresciano e segnala l’ideale legame tra il patrimonio archeologico dell’Urbe, unico al mondo, e quello di Brescia, la Brixia latina, oggetto di un esemplare programma di valorizzazione e riqualificazione intrapreso dalla Fondazione Brescia Musei con la relazizzazione del nuovo Capitolium disegnato dallo stesso Juan Navarro Baldeweg autore, come si è detto, dell’installazione artistica site specific dei due capolavori, secondo una interpretazione che trasforma le due statue in un unicum.
Il Pugilatore in riposo e la Vittoria Alata furono scoperti nel corso di scavi archeologici condotti nell’Ottocento e da quel momento divennero oggetto di attenzioni e cure entrando presto a far parte di collezioni museali pubbliche.
Il Pugilatore in riposo, uno dei bronzi di più alta qualità che siano giunti a noi dal mondo antico, fu rinvenuto nel 1885 alle pendici del Quirinale, occultato tra i muri di fondazione di un tempio. La critica non è unanime nella datazione di questo capolavoro che oscilla tra il IV e il I secolo a.C.
La statua della Vittoria Alata venne portata in luce la sera del 20 luglio del 1826, durante la campagna di scavi avviata nel 1823 dall’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Brescia, su delega della municipalità e grazie a una raccolta pubblica di fondi, nell’area del Capitolium. La sua realizzazione risale a poco dopo la metà del I secolo d.C. e va ricondotta a un atelier di alto livello – da collocarsi nel territorio bresciano – che ha saputo creare un modello statuario nuovo e originale; la tecnica utilizzata è quella della fusione a cera persa cava indiretta, che richiede grande maestria e capacità tecnologica.
Le due opere hanno cronologie diverse e differenti storie della prima parte della loro “vita”; l’atleta certamente esposto in uno spazio pubblico – forse in Grecia – e oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze degli ammiratori, la Vittoria Alata probabilmente esibita nell’area del tempio, a Brescia, quale ex voto donato dall’imperatore Vespasiano.
Nel Nuovo Capitolium bresciano, in un contesto unico per monumentalità e “sacralità” laica, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, un confronto culturale tra due assoluti capolavori dell’arte occidentale.
Un nuovo spettacolare allestimento curato dall’architetto, scultore e pittore Juan Navarro Baldeweg, l’artefice del nuovo Capitolium che dal 2020 ospita la Vittoria Alata di Brescia dopo i suoi epocali restauri compiuti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Roma 16 Luglio 2023
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